martedì 11 marzo 2014

(TOP) & FLOP DELLA STAGIONE NFL : WASHINGTON REDSKINS

Un anno fa, all'uscita dai playoff contro i Seahawks, il futuro dei Redskins prevedeva un solo, grande punto interrogativo. La bigia notte di Washington, conclusasi con una sconfitta tanto decisa quanto dura da digerire, si era conclusa con il crack del ginocchio destro di Robert Griffin III. Il quarterback, fresco vincitore del premio di Offensive Rookie Of the Year, aveva fatto evaporare tutti i sogni di gloria del pubblico della capitale con la stessa velocità con cui aveva compromesso la sua stagione e, forse, la sua carriera. Un anno dopo, quel crack è ancora il punto interrogativo più grande dei Redskins. Ma, ora, non è più nemmeno il solo.


Griffin ha stupito qualunque sostenitore e amante del football con giocate difficilmente ripetibili nell'anno da rookie tanto quanto, giunto alla sua seconda stagione nella Lega, sembra aver perso molto del suo smalto e talento. I numeri sono eloquenti: 258 passaggi completati su 393 (65.6%) nella prima annata, 274/456 (60.1%) nella seconda, 20 TD pass con soli 5 INT e 3 fumble a fronte di 16 TD pass, 12 INT e 6 fumble. Nonostante le yard si siano leggerissimamente alzate (3.203 contro 3.200), il quarterback rating è crollato: 102.4 > 82.2. I problemi non sono arrivati solo al lancio, ma anche sulle corse, uno dei grandi punti di forza nella meravigliosa stagione da rookie. Gli attacchi sono scesi da 120 a 86 (c'è anche da considerare che Griffin non ha giocato le ultime due gare di regular season), le yard guadagnate palla alla mano cadute da 815 a 489 e i touchdown festeggiati se erano stati ben 7 due stagioni fa, quest'anno si sono completamente annullati. In generale la sensazione è stata di grande insicurezza, ogni snap non è parso di fluidità ed emozione, ma bensì di difficile interpretazione e spesso lanciato o portato con una lentezza preoccupante.

Griffin non è, però, l'unico problema di questi Redskins. Anzi. Se Pierre Garcon è stato eccezionale, il vero punto di forza dell'attacco della squadra della capitale insieme ad Alfred Morris, le alternative al receiver sono mancate in maniera più che evidente. Il prodotto di Mount Union ha ricevuto 113 volte su 184 in cui è stato il target, per un grandissimo guadagno di 1.346 yard (11.9 di media). I touchdown quest'anno sono mancati in generale a Washington, che ne ha festeggiati in totale 39 (21° in NFL), di cui ben 5 difensivi (4° in NFL), ma Garcon è stato il migliore tra i ricevitori con 5 palloni portati in end zone, oltre a ben 84.1 yard guadagnate a partita e 16 giocate oltre le 20 yard. Alle sue spalle, però, il vuoto. Nessuno oltre le 500 yard o 50 ricezioni. Jordan Reed completa 45 passaggi su 59 da target e mette a segno 3 touchdown, come Leonard Hankerson e Logan Paulsen. Aldrick Robinson stupisce per le yard di media ad ogni ricezione, ben 20.3, ma riceve un decimo dei palloni di Garcon. Decisamente troppo poco.

Se i Redskins sono stati il quinto miglior team per quanto riguarda il gioco di corse (135.3 yard di media a partita), molto, moltissimo lo devono ad Alfred Morris, che ha portato il pallone 276 volte per 1.275 yard (4.6 di media), quasi 80 a partita, con 7 touchdown portati alla causa, record di squadra per questa stagione. Da citare anche Roy Helu che ha abbinato yard palla alla mano (274 e 4 touchdown) e yard su ricezione (251 e 2 touchdown), risultando l'unico, oltre a Garcon e Morris, a superare le 500 yard guadagnate e i 5 o più touchdown. La difesa sulle corse avversarie non è stata altrettanto efficiente. Il 17° posto complessivo, con 110.6 yard di media subite a partita, è però pur sempre migliore del 20° nella difesa sui lanci dei quarterback avversari, con ben 243.5 yard subite di media. La retroguardia diventa poi la penultima se si analizzano i punti subiti (29.9 di media, 478 totali) e ha concesso, in tutte le statistiche principali, sempre più di quanto gli avversari hanno invece lasciato a Washington.


Perry Riley è stato il leader in termine di tackles con 115 totali (72 da solo e 43 assistito) e ha aggiunto 3 sack, 9 pass deflected e 1 INT in una stagione che ha segnato però un passo indietro anche per lui rispetto alla scorsa. I veri leader difensivi sono stati DeAngelo Hall, che ha portato alla causa 78 tackles (57+21), 13 pass deflected, 4 intercetti (di cui due riportati in touchdown) e 3 fumble forzati (uno di questi riportato in end zone), e Brian Orakpo, che ha siglato 10 sack per 67 yard di perdita avversaria, oltre a un intercetto, riportato per 29 yard fino all'end zone avversaria, e 2 fumble recuperati. La giocata difensiva più lunga appartiene però a David Amerson, che ha riportato il suo intercetto a Mike Glennon per 45 yard fino al touchdown. Serviranno in post-season degli innesti nel ruolo di safety e di cornerback, fin troppo scoperti durante la stagione. Ciò che, però, sarà da puntellare in maniera efficace al Draft è senza dubbio l'offensive line, che ha concesso 96 quarterback hits, di cui 43 sack, ed è sembrata incapace di poter proteggere il già fragile Robert Griffin dalle insidie delle retroguardie avversarie. Prima di tutto sarà da ricercare un'offensive guard e, secondariamente, anche un centro e un right tackle di buon livello.

Che dire della stagione di Washington in termini di risultati? Forse era meglio tralasciare l'argomento. La sconfitta all'esordio contro gli Eagles matura nei primi tre quarti e vede da subito l'attacco dei Redskins in grande difficoltà, con troppi errori e troppe poche idee. La situazione si ripete contro i Packers, la squadra della capitale si sveglia solo nel finale di partita quando, ormai, Aaron Rodgers l'ha già demolita, tanto nel punteggio quanto nel morale. Griffin contro i Lions pare la brutta copia del suo anno da rookie e prende più botte di quanto di buono sappia costruire. La stagione è cominciata con uno 0-3 in casa Redskins e la situazione non farà che peggiorare. Delle cinque partite seguenti, però, i Pellerossa ne vinceranno tre contro Raiders, Bears e Chargers, dimostrando di avere potenzialità e talento offensivo oltre che una parvenza di solidità difensiva. Nel mentre, però, è anche vero che Cowboys e Broncos passeggiano su Washington e i playoff sembrano già una chimera.


Chimera, che diventerà miraggio, utopia, delusione, tracollo con l'andare delle successive otto partite, che chiudono la stagione con una striscia poco invidiabile di otto sconfitte consecutive. Un quarto delle vittorie complessive stagionali (24) di Cowboys, Giants, Vikings e Falcons arriverà proprio contro i Redskins, mentre squadre da playoff come Eagles, Niners e Chiefs chiudono, con vittorie a dir poco nette, un ciclo di quasi due mesi di soli KO per il team di Mike Shanahan. Dopo che tre delle sue quattro stagioni da head coach al DC si sono chiuse all'ultimo posto dell'NFC East, ecco che è arrivato puntuale l'esonero, soprattutto perché ci si aspettava davvero qualcosa in più in questa ultima annata. Jay Gruden sarà al primo incarico da capo allenatore, dopo il successo nel Super Bowl XXXVII come assistente dell'attacco dei Buccaneers e essere stato capo allenatore dell'attacco ai Bengals nelle ultime due stagioni. Il 47enne di Tampa avrà il compito di riportare una squadra che sembrava costruita per vincere, e anche parecchio, a livelli ben lontani dal nefasto 3-13 con cui si è conclusa questa stagione, sperando che tra Draft e free agency arrivino gli ultimi tasselli utili a completare un team che sembra, nel complesso, di buonissimo livello. Sperando poi, soprattutto, che Griffin possa uscire dal tunnel in cui è entrato dopo il grave infortunio al ginocchio.


Qual era l'obiettivo di Washington per questa stagione? Andare oltre quel crack, oltre quella bigia notte dei playoff di due stagioni fa, oltre quel solo, grande punto interrogativo. Qual è l'obiettivo di Washington per la stagione che inizierà a settembre? Sperare che quella bigia notte e quel grande punto interrogativo possano, prima o poi, avere fine. 

Nessun commento:

Posta un commento