domenica 29 settembre 2013

FANNO DAVVERO PAURA QUESTI ORSI?





A Chicago, sportivamente parlando, la prima squadra che si sente nominare sono i Bulls. Ovviamente Michael Jordan e, in questi anni, Derrick Rose hanno portato l’entusiasmo per il basket alle stelle, relegando il football al secondo sport cittadino, complice una serie di ultime stagioni non propriamente esaltanti per i Bears. Ma ora, dopo la straripante vittoria contro i Pittsburgh Steelers nel Sunday Night, gli Orsi sono in vetta alla NFC North con un record di 3-0. Grazie a queste convincenti vittorie dall’inizio dell’era di Marc Trestman a Chicago, è finalmente giunto il momento di considerare anche la squadra di football un top team pronto a lottare per traguardi importanti, come avviene per i loro “cugini” nel basket?

I Bears sono stati abili a superare le avversità che hanno trovato sul loro percorso in queste prime tre giornate, rimontando da uno svantaggio quando era necessario o giocando con intensità per siglare il prima possibile la vittoria. E’ difficile decretare, già ora, se siano pronti a mantenere certi ritmi durante tutto l’arco della stagione, è certo però che hanno mostrato un gran numero di forti individualità e, nello stesso momento, si sono uniti velocemente in un gruppo affiatato e motivato, dimostrando di aver chiaramente recepito il messaggio di coach Trestman.
 
Ci sono tre motivi essenziali che ci permettono di prendere seriamente in considerazione la pericolosità dei Bears in questo 2013: la striscia di vittorie, il calendario e la situazione della division.



La squadra di Windy City ha iniziato la stagione in maniera eclatante. Dopo essere stati in svantaggio per 21 a 10, fino a metà del terzo quarto, contro i Cincinnati Bengals, sono riusciti a raggiungere una vittoria ormai insperata. Un perfetto passaggio da touchdown di 19 yard del quarterback Jay Cutler per Brandon Marshall ha chiuso la rimonta e ha assegnato la vittoria per 24 a 21. Nella seconda settimana, contro i rivali divisionali dei Minnesota Vikings, hanno dato un’altra dimostrazione di tenacia e volontà di vincere. Con solamente dieci secondi rimanenti sul cronometro, Jay Cutler ha nuovamente mostrato rara freddezza, trovando il tight end Martellus Bennett in end zone, lanciandogli una passaggio da 16 yard che ha garantito ai suoi la vittoria per 31-30. Domenica scorsa, i Bears hanno intrapreso un viaggio ad est per affrontare gli Steelers. Questa volta, Chicago ha invertito il trend che la vedeva rincorrere fino all’ultimo quarto di gara e ha deciso di chiudere ben prima la questione, mostrando grande solidità, sia in attacco che in difesa, e siglando i tredici punti finali della gara per il risultato di 40 a 23. Dopo le prime tre giornate il dato più interessante è che i Bears sono una delle sole sette squadre ancora imbattute.

Guardando il calendario dei Bears, salta subito all’occhio una considerazione: le partite che verranno non sembrano così difficili come apparivano ad inizio stagione. Perché sono già passati tre week di gioco e si possono fare le prime valutazioni sulle performance complessive delle altre squadre, stabilendo dunque l’entità della difficoltà del calendario, basandoci sulle prestazioni attuali e non della stagione passata.  Delle tredici partite rimanenti, solamente cinque sono contro team che attualmente hanno un record vincente. Molte delle squadre che incontreranno sul loro cammino, dai Giants ai Rams o ai Redskins, stanno attraversando momenti difficili e si stanno sfaldando nello spogliatoio, avendo le sconfitte riportato a galla alcuni conflitti interni. I Bears potranno avvantaggiarsi della loro solidità di gruppo e vincere la partita ancor prima di scendere sul terreno di gioco, in una gara di fiducia nei propri mezzi. Inoltre ripensando alle rimonte eseguite nelle prime due giornate bisogna riconoscere ai Bears un grande potenziale offensivo e una difesa difficile da superare nei momenti più caldi. 



La loro division è una delle più equilibrate al momento e, sicuramente, si scatenerà una lotta feroce per vincerla e raggiungere la post season. La NFC North, dopo i Bears col record ancora intatto, vede i Detroit Lions (2-1), i Green Bay Packers (1-2) e i Minnesota Vikings (0-3). I Lions si stanno rivelando una bella sorpresa, potendo contare su un attacco molto dinamico, in cui la crescita di Matthew Stafford e l’acquisizione di Reggie Bush ampliano la gamma di soluzioni offensive, prima basate solo sullo smisurato talento di Megatron. L’incognita è rappresentata da una difesa poco affidabile, soprattutto dal punto di vista della correttezza in campo. I Packers, fin quando avranno Aaron Rodgers in cabina di regia rappresenteranno sempre una minaccia. In questo momento però sono un grosso punto interrogativo, perché stanno sprecando ghiotte opportunità per colpa di decisioni errate del coaching staff. Come avvenuto domenica scorsa contro i Bengals, quando, al posto di assicurarsi la vittoria con un calcio, hanno deciso di correre, sul quarto down e con pochi minuti dalla fine dell’incontro, e dall’azione è derivato un fumble poi ritornato in touchdown dagli avversari. Minnesota invece è una delle grandi delusioni di questo inizio stagione. Christian Ponder non sta facendo girare il suo attacco, troppi errori e un gioco eccessivamente prevedibile stanno condizionando la stagione dei Vikings. Ponder non può e non deve caricare tutto il peso della produzione offensiva sulle spalle di Adrian Peterson che, per quanto incredibilmente forte, non può essere l’unica soluzione del gameplan per arrivare in end zone.

Sembra che solamente i Bears possano perdere la loro division e l’accesso ai playoff che manca ormai da tre anni. La capacità di reagire alle situazioni difficili, l’unità del gruppo e la forza dei singoli elementi proiettano questo team come una delle formazioni più temibili nel 2013, pronta a regalare grosse sorprese alla lega. Questi Orsi fanno davvero paura e sono molto affamati di vittorie.

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