domenica 1 settembre 2013

L'ANGOLO DEL FOLKLORE : LA MALEDIZIONE DELLA STELLA D'ARGENTO


Cinque finali perse, tutte in maniera quasi incredibile e partendo per la maggior parte dei casi da favoriti assoluti. Parma, Lazio, Inter, Napoli e ancora Lazio sono le squadre che hanno fatto svanire il sogno della stella d'argento, apposta sulla maglia di qualsiasi compagine calcistica che riesca a vincere 10 trofei di Coppa Italia, tre volte alla Juventus e due volte alla Roma. Sembra che nessuno riesca a vincere la decima e, a ben guardare i valori in campo e il modo in cui si sono evoluti molti di questi anni finali, il tutto ha l'aria di una vera e propria maledizione.

La Juventus ha vinto la sua nona Coppa Italia nel lontano 1994/95 in finale contro il Parma, la stessa squadra che poi, nel 2001/02, sembrava dovesse essere la vittima designata sulla strada della Signora verso la stella d'argento. Galvanizzata dall'incredibile successo in campionato, con la sconfitta dell'Inter contro la Lazio nell'ultima giornata che aveva consegnato il 26° tricolore alla formazione di Lippi, ecco che il 10 maggio la Juve si presenta al Tardini forte, ma non tranquilla, dopo il 2-1 maturato all'andata. Al Delle Alpi, Amoruso su rigore e Zalayeta dopo 12 minuti sembravano aver già aperto le porte a un agevole successo e la partita era scivolata via senza altre emozioni fino a quando, in maniera incredibile, Nakata al minuto 92 aveva accorciato le distanze in modo quanto meno pericoloso per i bianconeri. Ecco infatti che, dopo soli 3 minuti dall'inizio della gara di Parma, la compagine di casa segna l'1-0 con Junior. Il gol in trasferta pesa come un macigno e, nonostante gli sforzi profusi e un pressing asfissiante, la Juve non riesce a pareggiare la sfida, perdendo la Coppa a favore del terzo successo degli emiliani nella competizione.

Ecco che però, solo due anni dopo, la Juventus torna in finale, questa volta contro la Lazio. Il titolo non è arrivato in quel 2003/04, ma la favorita d'obbligo resta comunque la Signora, anche visto che i biancocelesti hanno chiuso al sesto posto il campionato. L'andata all'Olimpico è però traumatica: la Lazio domina e vince con due gol di Stefano Fiore ai minuti 60 e 80. Sembra tutto perduto, ma i bianconeri sfoderano gli artigli e al ritorno in casa pareggiano subito il conto nel primo tempo con i loro due assi del gol, Trezeguet e Del Piero. Le sorti sembrano quindi pendere tutte a favore della Juve, ma ecco che al minuto 69 Corradi sugli sviluppi di un corner sovrasta Legrottaglie e incorna il 2-1. Ai padroni di casa servirebbero quindi due gol per mettere le mani sul trofeo, ma arriva soltanto il pareggio della Lazio con Fiore, che approfitta di un grave errore della difesa avversaria. Seconda sconfitta consecutiva in finale di Coppa e niente stella d'argento per la Juventus.



La Roma, dopo i due successi di fila nel 2007 e 2008, si presenta nel 2009/10 per chiudere la tripletta che potrebbe portarla ai dieci successi. L'avversario non è dei migliori, è l'Inter di Josè Mourinho che vincerà poi campionato e Champions League, ma, visti appunto i numerosi e fondamentali impegni ancora da sostenere, sembra che la squadra milanese possa essere distratta dalle sirene europee o dalle fatiche in patria. In più i giallorossi giocano in casa e sembra perciò che possano avere i favori del pronostico. La finale da due anni è a partita secca, quindi non c'è ritorno. Ci si gioca tutto il 5 maggio allo stadio Olimpico, un bruttissimo anniversario per i nerazzurri proprio nello stadio che gli aveva tolto lo scudetto 8 anni prima. In una partita giocata a bassi ritmi e molto nervosa ecco che è però una bomba di Milito da fuori area a decidere il match al 40' del primo tempo. La Roma, imballata e senza idee, verrà ricordata soprattutto per il calcione scellerato del suo capitano Totti a Balotelli nel finale di partita. L'Inter alza la Coppa e la maledizione continua.

Ciò che accade nel 2011/12 ha ancor più dell'incredibile. La Juventus dei record di Antonio Conte, imbattuta e vincitrice in campionato dopo una cavalcante inesorabile, si presenta allo stadio Olimpico in finale di Coppa Italia contro il Napoli, che ha invece deluso, chiudendo al quarto posto una stagione che avrebbe dovuto essere migliore. Sembra non ci debba essere storia, anche perché i bianconeri non hanno ancora perso in gare ufficiali durante quell'annata. In una delle sue peggiori uscite stagionali, però, la Signora viene sconfitta nettamente da un Napoli con più forze e energie, trascinato da un Cavani, che porta i partenopei in vantaggio su rigore nel secondo tempo, e da un Hamsik in serata di grazia, che prima si procura il penalty e poi chiude i conti al minuto 83 con una pregevole conclusione che batte Storari. Si chiude quindi nel peggiore dei modi una stagione comunque straordinaria, ma che avrebbe potuto essere ai limiti della perfezione per i bianconeri. E ancora una volta la Juventus perde una finale di Coppa e non può forgiarsi di quella stella d'argento che ormai sembra stregata in quel di Torino.

Non meno stregata che a Roma dove, lo scorso 26 maggio, si è verificata una delle sconfitte più sanguinose nella storia dei giallorossi. La finale di Coppa è di quelle da brividi: Roma-Lazio, un derby in finale, forse il derby più importante di sempre, in uno stadio Olimpico stracolmo. La partita è tesa, si gioca solo a sprazzi, la palla resta per lunghi tratti a centrocampo e le azioni da gol faticano ad arrivare. Fino a quando, al minuto 71, Candreva se ne va sulla fascia e crossa, Lobont sbaglia l'uscita e Lulic, appostato sul secondo palo, segna il gol della vita. E' l'1-0 che vale il trofeo e che porta i biancocelesti in paradiso, a festeggiare la Coppa in faccia ai propri concittadini. Una Roma spenta, dalle poche idee e dai pochi spunti, guidata da un Andreazzoli mai convinto nelle proprie scelte tattiche, abbandona, per la seconda volta, il sogno di avere sulla propria maglia la stella d'argento e si ritrova senza successi in una stagione a dir poco deludente. L'aquila Olimpia può festeggiare e con essa tutto lo spicchio di tifoseria laziale.




La domanda sorge spontanea: chi si forgerà del decimo titolo di Coppa Italia per primo? Sarà la Juventus, a secco in questa manifestazione da quasi 20 anni? O forse la Roma, che ha perso 8 delle 17 finali giocate? O le outsider Inter (7 titoli), Lazio e Fiorentina (6) faranno incetta di trofei e sorpasseranno le concorrenti? Difficile a dirsi, ciò che è sicuro è che ognuna delle compagini che si troverà a giocare per la sua decima Coppa Italia avrà a che fare con un avversario non facile da superare, la maledizione della stella d'argento.

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