giovedì 29 agosto 2013

GENO'S NIGHTMARE





La notte del Draft, tutte le telecamere erano puntate su di lui, i fotografi immortalavano ogni sua espressione, ogni suo gesto. Gli analisti continuavano a parlarne come del miglior prospetto tra i quarterback, nel giro di poche ore, Geno Smith era sulla bocca di tutti. Ma se prima del draft si parlava del suo stile di gioco, il giorno dopo si è iniziato a parlare del suo stile di vita fuori dal campo. Dopo aver silurato il suo agente per non essere stato selezionato al primo turno ed essere scivolato alla trentanovesima scelta assoluta, ha iniziato ad attirarsi alcune critiche per il suo comportamento superficiale durante gli allenamenti dei New York Jets e ora, dopo la partita di preseason contro i New York Giants si parla solo di quanto sia stata negativa la sua performance.

Non gli sarebbe potuta andare peggio la sua prima da titolare come quarterback dei Jets. Certo, ha fatto dei bei lanci, ma il ricordo di questi è stato completamente cancellato dai tre intercetti, uno più sanguinoso dell’altro. In generale, il prodotto di West Virginia necessita di grossi miglioramenti sotto il punto di vista della visione di gioco e della lettura dei movimenti di compagni e avversari, sue principali carenze messe in mostra nel match contro i Giants.

Analizziamo bene le situazioni in cui più si è messo in mostra, nel bene e nel male. Il suo tabellino finale recita 16 passaggi su 30 completati (il 53.3%) per 199 yards, un touchdown e tre intercetti, con un passer rating di 45.7.

Il primo drive è stata una bella azione condotta per 53 yards, conclusasi con il passaggio da touchdwon di 22 yards per il receiver Ben Obamanu. I Jets hanno usato una shotgun formation, con ben quattro wide receivers. Protetto bene dalla sua linea e dal suo running back, che ha fermato un tentativo di blitz, Smith ha avuto il tempo necessario per trovare Obomanu in mezzo al campo completamente smarcato. Ci ha pensato poi il wide receiver a correre le restanti 15 yard per il touchdown. Questo tipo di azione è quella che i fan dei Jets amerebbero vedere dal loro quarterback, ma dopo un buon inizio, si è spenta completamente la luce.  



Il primo intercetto di Smith è stato il meno grave. Un passaggio leggermente troppo corto o troppo precipitoso per il suo receiver Spadola. Ancora una volta hanno utilizzato la shotgun e la difesa era schierata nello stesso modo dell’azione precedente, ma stavolta Smith non ha letto bene la situazione. Ha lanciato la palla nel momento stesso in cui Spadola si stava girando, ma non si è accorto della marcatura troppo stretta del cornerback avversario, Amukamara. Inoltre il lancio è stato troppo corto e ha dato modo al difensore di lottare con il receiver per il possesso dell’ovale. Il resto lo ha fatto Amukamara che, grazie alla suo forza fisica, ha strappato la palla dalle mani di Spadola. Lo svolgimento di questa azione può essere un buon punto su cui lavorare per il giovane quarterback, basta che corregga di poco la traiettoria, lanciando la palla leggermente avanti al suo receiver, in modo che solo questi possa raggiungerla.

Gli altri due intercetti però sono stati davvero errori colossali. Sempre nella shotgun, ha deciso per un lancio lungo di 20 yards verso il tight end Kellen Winslow, ma lo ha sbagliato completamente. Il tight end ha seguito benissimo la traccia, smarcandosi dal suo difensore, e Smith ha avuto abbastanza tempo per un passaggio preciso, invece, facendosi prendere dalla fretta, ha lanciato direttamente in bocca al linebacker avversario, distante 5 yard da Winsolw. Errore che ha pagato carissimo, perché il suo lancio è stato ritornato dai Giants per 24 yards.

Il terzo, e ultimo, intercetto ha dimostrato tutta l’incapacità di lettura di Smith. Stavolta ha chiamato una giocata sul corto, cercando di sfruttare l’in motion del running back, Bilal Powell, per confondere la difesa, ma, ancora una volta, si è fatto sorprendere come un novellino. Su due soluzioni facili a disposizione è andato a sceglierne una terza, pressoché impraticabile. Il forte defensive end dei Giants, Justin Tuck, gli ha dato l’illusione di eseguire un blitz, ma rapidamente è tornato in copertura appena Smith ha alzato il braccio. Il quarterback può aver pensato che, in un primo momento, Tuck gli stesse andando incontro, ma doveva tener conto che poteva anche andare a marcare il fullback Tommy Bohanon, che stava correndo una traccia orizzontale. Quando Tuck si è fermato ed è corso indietro, poteva comodamente passare la palla proprio al suo fullback o a Powell completamente libero sulla linea laterale ed invece è andato a cercare proprio il punto in cui Tuck era in copertura. Un lancio completamente senza senso, dato che il suo receiver era coperto sia  frontalmente, da Tuck appunto, che alle spalle. Per sua fortuna non è stato ritornato.

Smith poi, nel resto della partita, ha provato a far uscire il suo potenziale, completando dei bei passaggi, dimostrando di saper lanciare bene la palla, a volte un po’ troppo corta, ma può comunque contare su ricevitori esperti che possono aiutarlo nel suo percorso di crescita.

La sua serataccia però, è finita ancora peggio. Come se non fossero bastati i tre intercetti ha commesso pure un safety, regalando due punti agli avversari. Certo, in questo caso la colpa della sua linea è stata evidente: si è fatta tagliare in due come il burro da un linebacker che ha costretto Smith a correre indietro, ma Geno non poteva dimenticare di trovarsi nella sua end zone. Eseguito appena qualche passo avrebbe dovuto lanciare via la palla, non arrivare a mettere il piede fuori dal campo e commettere questo grave errore, scatenando le reazioni negative dei fans su twitter. 



Dopo questa brutta prova, I Jets potranno contare su uno Smith pronto e concentrato per il week 1? Quando le gare avranno davvero importanza?

Molto probabilmente non avranno scelta se l’infortunio di Mark Sanchez alla spalla si rivelasse più serio del previsto. Sanchez è stato dato come “day to day”, ma il semplice fatto che si possa parlare di Sanchez titolare, e i fans dei Jets sanno che non significa nulla di buono, da l’idea di come Geno Smith debba darsi rapidamente una svegliata e mettere la testa nel lavoro se non voglia essere ricoperto di insulti da parte dei sui tifosi domenica sera.  

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