mercoledì 15 maggio 2013

BLACK AND YELLOW


 



Pittsburgh, Pennsylvania, 307.484 abitanti, “Steel City”. Se ci si sposta nella zona nord della metropoli, al numero 100 di Art Rooney Avenue, proprio sul fiume Ohio, ci si imbatte in uno dei suoi simboli: l’Heinz Field, uno stadio da 65 mila posti che ogni domenica, da settembre a gennaio, si riempie di persone vestite di giallo e nero che incitano i propri beniamini: i Pittsburgh Steelers. Vi offro solo qualche dato: 6 Super Bowl vinti, 8 titoli di conference, 20 di division, 27 apparizioni ai play-off, in sostanza, sono la squadra più titolata della NFL e sono anche la più antica della AFC. Come se questo non bastasse sono anche la squadra che ha il miglior pubblico della lega e tra i suoi tifosi annota nientemeno che il presidente in carica degli Stati Uniti d’America, Barack Obama, due famosi rapper come Wiz Khalifa e Snoop Dogg, uno scrittore, John Grisham, e una serie di altre varie personalità del mondo dello sport e del cinema tra cui spiccano Sharon Stone, Burt Reynolds e Jake Gyllenhal.

Per farla breve, gli Steelers, non sono una semplice squadra di football, sono una vera e propria icona dello sport americano. Un team del genere non può che avere i propri simboli, la “Terrible Towel”, un panno di stoffa gialla con le scritte in nero, che è forse uno dei più famosi oggetti in America ed è stato portato in giro per il mondo dai tifosi. Ma i veri e propri emblemi di Pittsburgh e della Steelers Nation sono i loro campioni. Dal 2008, anno dell’ultimo titolo, la squadra guidata da Mike Tomlin è riuscita sempre a rimanere ai vertici della NFL, nell’ultima stagione tuttavia, per la prima volta dal 2006, hanno finito la regular season con un record non positivo, 8 vittorie e 8 sconfitte, il che li ha portati all’esclusione dai playoff. I motivi di questo calo sono da ricercarsi sia nelle perdita di pedine importanti, come il receiver Hines Ward e il linebacker James Farrior, entrambi ritiratisi prima dell’inizio della stagione 2012, sia nella numerosa serie di infortuni accorsi ai migliori giocatori della squadra, Ben Roethlisberger e Troy Polamalu  su tutti. La stagione che incomincerà a settembre non li vede certo come i favoriti, anzi, la maggior parte degli esperti li classifica come la terza forza della division dietro Cincinnati e Baltimore, tuttavia gli Steelers potrebbero essere una sorpresa. Perche?

Se Roethlisberger rimane in salute è uno dei migliori quarterback della lega, il suo modo inconvenzionale di giocare fuori dalla tasca unita alla sua capacità di resistere ai tackles, che rende molto difficile per i difensori riuscire ad eseguire dei sacks, e il fatto che sia in grado di saper fare giocate decisive nei momenti chiave delle partite lo rendono ancora un giocatore di elite. Le fortune degli Steelers dipenderanno da quanto il loro numero 7 sarà in grado di esprimere.

Il corpo dei receivers ha perso Mike Wallace, uno dei fari della squadra e uno dei giocatori più veloci della NFL, ma può contare su giocatori giovani e affamati di vittorie in quanto sia Antonio Brown che Emmanuel Sanders sono anch’essi molto rapidi e possono attestarsi come due solide opzioni nell’attacco dei giallo-neri. Inoltre, per avere maggior efficienza e produzione di yards, molto dipenderà dal recupero all’infortunio al ginocchio del tight end Heath Miller. 

Una bella novità potrebbe essere l’impatto che avrà il rookie running back Le’Veon Bell. Pittsburgh non ha mai avuto un gioco di corse che fosse degno di questo nome, affidandosi molto spesso ai lanci di Roethlisberger, tuttavia l’avanzare dell’età e gli infortuni di quest’ultimo rendono necessario cambiare gli schemi offensivi e il ragazzo da Michigan State, uno dei migliori prospetti nel suo ruolo, potrebbe essere la vera sorpresa di questa stagione.

Passando alla difesa, i linebackers della “Steel City” sono uno dei corpi più aggressivi dell’intera lega. L’anno scorso, pur con un calo notevole di produzione, si sono classificati come quinta squadra per blitz e non a caso sono conosciuti come “Blitzburgh”. La perdita dell’icona James Harrison avrà più impatto a livello di spogliatoio che sul campo, anche perché con la scelta al primo turno del draft 2013 hanno scelto il suo successore: Jarvis Jones. Il prodotto da Georgia è già tra i candidati per il Defensive Rookie of the Year ed è stato il miglior pass rusher d’ America a livello collegiale realizzando ben 14.5 sacks e 24.5 tackles for loss. Se saprà imporsi subito anche in NFL i fan degli Steelers potranno dormire sonni tranquilli. I due inside linebackers sono una garanzia, Lawrence Timmons continua a migliorare e Larry Foote è il leader della squadra per tackles realizzati. Riuscissero a ritrovare anche LaMarr Woodley in forma da “Pro Bowl” potrebbero essere una delle difese più difficili da superare nella prossima stagione. Molto dipenderà anche dalla secondaria dato che i suoi membri migliori, le safeties Polamalu e Clark stanno lottando contro gli infortuni incorsi nelle ultime stagioni, ma, dovessero essere in forma, costituiscono una delle migliori coppie della lega, sono giocatori esperti e vincenti anche se non sono più esplosivi come nel 2008, Polamulu in particolare, e compensano con molta esperienza.

Le due mancanze più notevoli sono sicuramente le due linee, quella offensiva è ancora un cantiere aperto e manca soprattutto una certezza per il ruolo di left tackle titolare, mentre quella difensiva è avanti con l’età e i giocatori più giovani che dovrebbero sostituire i veterani non paiono ancora pronti.

Sommando tutto questo si può affermare come le premesse per una stagione interessante ci siano tutte, anche se difficilmente si arriverà a giocare la partita decisiva di febbraio. A Pittsburgh, in quello stadio sulle rive del fiume, colorato di “black and yellow”, ci si divertirà parecchio quest’anno.

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