lunedì 19 maggio 2014

MONTEGRANARO, UN ALTRO MIRACOLO SOLO SFIORATO

La Sutor Montegranaro, si sa, è una delle squadre del nostro campionato con maggiori problemi economici. I marchigiani, nella massima serie dalla stagione 2006-2007, dopo una serie di buoni piazzamenti negli ultimi anni è sempre finita tra le ultime delle classe. Quest’anno la squadra ha galleggiato sempre tra le ultime tre posizioni in classifica e ha dovuto attendere l’ultima partita per sapere quale sarebbe stato il suo destino nella prossima stagione. Infatti era chiaro ormai settimane che la salvezza se la sarebbero giocata Montegranaro e Pesaro, dopo che Cremona ha avuto uno scatto d’orgoglio dopo l’arrivo di coach Pancotto. Pesaro ha avuto una differenza canestri positiva rispetto alla Sutor ma è possibile che l’ultimo posto in classifica conquistato sul campo non significhi retrocessione dal momento che, per gravi problemi economici, rischiano di fallire e di ripartire dalla Promozione, come già successo qualche anno fa a Treviso e Teramo, la Mens Sana Siena e, appunto, Montegranaro. 


La situazione della Sutor è abbastanza complicata: che la società non navigasse nell’oro lo si sapeva sin da inizio stagione ma quello che nei col passare dei mesi è accaduto forse non ha dell’incredibile ma sicuramente non è uno spot positivo per tutto il movimento cestistico nazionale.
Il coach Carlo Recalcati, dopo una salvezza che sembrava impossibile nella passata stagione, è stato il punto di partenza per la costruzione di una squadra il cui obiettivo era, ancora una volta, la salvezza. Il play Josh Mayo e l’ala Mardy Collins sarebbero dovuti essere i punti di forza di un roster che, sulla carta, era forse il più scarso dell’intera Serie A (ma bisogna tenere sempre in conto il fattore-Recalcati, fattore che può portare parecchi punti in una stagione e vittorie insperate). Il campionato della Sutor non ha smentito le attese per quanto riguarda i risultati raggiunti sul campo ma è necessario parlare di tutte le vicende extracestistiche che hanno condizionato la stagione dei marchigiani e condizioneranno ad ogni modo anche la prossima.

La prima questione, quella più spinosa è relativa agli stipendi. Daniele Cinciarini, il capitano, ha dichiarato che sono ormai 5 mesi che non riceve più lo stipendio ed è facile immaginare come ciò valga anche per tutti i suoi rimanenti compagni. Rimanenti, perché del roster che aveva iniziato la stagione molti hanno tolto le tende dalle Marche: Josh Mayo è andato a Roma, mentre Mardy Collins si è accasato all’Olympiacos. Dunque i due uomini intorno cui la squadra è stata costruita sono migrati verso altri lidi, lì dove lo stipendio arriva con regolarità (si spera).

Ma il problema stipendi non è l’unico per la Sutor che la prossima stagione, se rimarrà in Serie A, partirà con 3 punti di penalizzazione per i mancati pagamenti Comtec. Ma, come già detto, l’anno prossimo non è escluso che la Sutor giochi in Promozione ma anche nel caso in cui rimanesse in Serie A o in Lega Gold tutto dovrà essere ricostruito: Recalcati molto probabilmente allenerà a Venezia (altra realtà dove ci saranno grandi cambiamenti) mentre molti giocatori non vorranno certamente giocare ancora gratuitamente. Il coach più volte si è lamentato di come le condizioni in cui è costretto a lavorare con i suoi ragazzi non siano minimamente accettabili e più volte ha richiamato l’attenzione della società che però non sembra essere troppo attenta ai richiami del coach milanese. Voci di corridoio affermano che imprenditori a cui i soldi non mancano all’interno della società sono presenti, ma gli stessi non vogliono investire nel basket e così le condizioni in cui i gialloblù si ritrovano sono quelle visibili a tutti. 


Ma la squadra, nonostante tutto, ha continuato a giocare e a fornire sul campo delle prestazioni a volte veramente impronosticabili. Quello che i giocatori della Sutor hanno fatto in queste settimane è degno di nota e, se la salvezza fosse arrivate sul campo, i ragazzi di Montegranaro avrebbero potuto festeggiare il risultato come un vero e proprio scudetto. Le vittorie interne a scapito di Brindisi e Avellino sono stati due importanti colpi che hanno rafforzato le speranze dei marchigiani di rimanere in Serie A, ma che purtroppo non sono bastate. Con una squadra infarcita di giovani e di giocatori con esperienza che ormai hanno passato i loro anni migliori, le vittorie (ma anche le prestazioni convincenti come quella offerta contro Milano) hanno avuto come denominatore comune un giocatore su tutti: Daniele Cinciarini.

Quello che il capitano ha fatto in questa stagione è qualcosa di straordinario: il ragazzo di Cremona ha viaggiato a 15,6 punti di media ed è una delle belle sorprese di questo campionato dal momento che non si era mai reso protagonista di prestazioni di questo livello, nemmeno negli anni in cui era nel giro della Nazionale (chiamato per la prima volta ad indossare la maglia azzurra della Nazionale maggiore da Recalcati). Sempre Cinciarini si è spesso lamentato della gestione societaria ma non si è mai tirato indietro in campo e anzi ha sempre dimostrato grande professionalità e attaccamento alla maglia; probabilmente il suo futuro sarà lontano da Montegranaro e, sulla base delle cifre personali ottenute quest’anno, potrebbe essere una delle pedine su cui si concentrerà il mercato degli italiani della prossima stagione.



Credo che la Sutor se avesse conquistato la salvezza anche quest’anno avrebbe fatto un autentico miracolo. Il coach e i giocatori, con in testa Cinciarini, sarebbero stati i veri artefici di questo miracolo anche perché la società, purtroppo, a livello nazionale ha fatto veramente una brutta figura. Questa è la dimostrazione di come nel basket e nello sport in generale non siano solo i soldi a muovere gli atleti ma anche la passione. Credo che il bello del basket e uno dei fattori della crescita del movimento (almeno in termine di spettatori) sia proprio questa passione, percepibile dall’interno del palazzetto più che dalla tv, che spinge i giocatori ad avere un rapporto non di amicizia ma sicuramente di vicinanza con il pubblico. E il pubblico l’amore per la squadra lo nota e lo sa apprezzare. Si rimane con l’amaro in bocca nel pensare che una realtà così amata dovrà, forse, scomparire. Sono sicuro che la gente di Montegranaro non abbandonerà la squadra nel bene e nel male anche perché una squadra che per tanti anni ha giocato nel massimo campionato nazionale non merita di essere abbandonata, come hanno fatto coloro che stanno dietro a una scrivania.

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