Non
è facile determinare se la grandezza e l'importanza di un giocatore,
in questo caso di un quarterback NFL, sia data dal numero dei Super
Bowl conquistati e da quante volte abbia vinto anche il titolo di MVP
in quella finale, oppure dalla quantità e qualità delle sue
prestazioni generali, da numeri e statistiche tanto in regular season
quanto nei playoff oppure ancora dai record individuali che ha
raggiunto nel corso della sua carriera. Mi propongo di fare
un'analisi dei più importanti quarterback degli ultimi 10 anni, sui
pregi e i difetti di ognuno, sui lati positivi e negativi al tempo
stesso, con lo sguardo puntato al futuro, verso le nuove leve che
presto arriveranno a dominare la Lega.
Se
non si può scegliere con certezza il miglior quarterback dal 2002 ad
oggi, di certo però si può dire che la famiglia Manning sia stata
la più prolifica di talento da un bel po' di tempo a questa parte,
avendo dato alla luce due giocatori di livello assoluto come Eli e
Peyton. L'ordine alfabetico o di età sono, a mio parere, gli unici
plausibili per ordinarli, in quanto non mi sembra altrimenti
possibile decidere chi sia stato il più grande, nonostante la NFL e
i suoi esperti definiscano sempre Peyton, non solo come il numero uno
tra i due fratelli, ma anche come il miglior quarterback dai tempi di
Johnny Unitas e Joe Montana.
Vero
è che nei suoi 15 anni nella Lega, 14 nei Colts e 1, per ora, nei
Broncos, Manning ha segnato numerosi e importanti record: 6 stagioni
di fila oltre le 4.000 yards passate, 11 stagioni in totale oltre le
4.000 yards lanciate, ma soprattutto 4 elezioni a MVP della regular
season NFL, oltre che vari riconoscimenti, tra cui quello di
giocatore del decennio per Fox Sports nel 2009. Da sottolineare,
però, c'è anche che il 37enne originario di New Orleans ha vinto il
solo Super Bowl XLI, con titolo di MVP della partita annesso, contro
i Bears, ma ha poi perso il XLIV contro i Saints, macchiando
un'ottima prestazione iniziale con l'intercetto da touchdown che ha
chiuso il match nel quarto periodo. Le occasioni buttate al vento nei
playoff da Indianapolis, dopo stagioni regolari eccelse, non sono
poche e anche la prima stagione nel Colorado si è chiusa al primo
match della post season. Contando che Denver possiede ad oggi un team
fortissimo, il maggiore dei fratelli ha però ancora solo un paio di
stagioni ai massimi livelli per tornare a conquistare il Lombardi
Trophy. Se non ci riuscisse, sarà sicuramente ricordato tra i più
forti di tutti i tempi, ma, allo stesso tempo, anche come uno dei
meno decisivi nei momenti chiave della stagione.
Eli
non ha mai goduto della visibilità del fratello e questo non gli
permette, tuttora, di essere molto considerato nelle classifiche
stilate dalla NFL, venendo quasi sempre accantonato o valutato meno
delle sue effettive capacità. Forse, però, questa scarsa attenzione
mediatica è stata proprio la chiave del suo successo. Non ci si
ricorderà di lui per le sue imprese statistiche o per i suoi record
come per Peyton, almeno non per quanto fatto finora (ha 32 anni e non
è di certo un giocatore finito), ma in bacheca il minore dei
fratelli ha già i 2 Super Bowl XLII e XLVI ed è uno dei soli 5
giocatori ad essersi aggiudicato almeno 2 titoli di MVP della finale
(a 3 c'è però solo Joe Montana). Sono già storia le sue giocate
decisive negli ultimi minuti dei due SB a cui ha preso parte, epiche
per le situazioni in cui si è trovato e da cui è riuscito a
sfuggire per completare giocate che hanno portato i suoi Giants alla
vittoria. Se fosse in grado in questi ultimi anni di carriera di
vincere ancora, sicuramente la sua gloria sarebbe anche più grande
di quella del fratello, anche se già ora è uno dei clutch players
più lodati della storia NFL.
Uno
dei protagonisti più importanti del decennio e della storia del
football è sicuramente Tom Brady. Scelto al sesto giro con la 199°
chiamata (!) dai Patriots, ne ha fatto le fortune dal 2001 in avanti.
Personalmente considero il ragazzo di San Mateo come il miglior
quarterback visto negli ultimi anni, in quanto la sua grandezza non si
è limitata alla regular season o ai soli playoff, ma si è espressa
al meglio in ogni situazione e contro ogni avversario, anche se sono
molto critico nei suoi confronti per non essere mai riuscito a
dominare veramente, facendo incetta di titoli, una Lega che poteva
cadere nelle sue mani. New England ha avuto un team eccezionale
nell'ultimo decennio, che ha conquistato 3 Super Bowl (XXXVI, XXXVIII
e XXXIX) in 4 anni e nel 2007 ha vinto 18 partite su 18 prima della
finale, ma ha gettato alle ortiche la possibilità di assicurarsi 5
titoli in 10 anni e di chiudere la sua stagione perfetta, perdendo
due finali contro gli sfavoritissimi Giants, anche grazie alle
imprese del sopra citato Eli. Brady ha conquistato due MVP della
stagione regolare (2007, 2010) e due del Super Bowl (2001, 2003), ha
raggiunto numerosi record personali e di franchigia e non ha rivali
come qualità e talento, ma ha dimostrato di non reggere al meglio la
pressione. Quando divenne il più giovane MVP di un Super Bowl nel
2001 e nel 2003 i Patriots non erano i favoriti a vincere il Lombardi
Trophy ed è stato in queste 2 occasioni che Tom ha vinto il premio
di miglior giocatore della finale, mentre nel 2004 se lo aggiudicò
Deion Branch. Nel caso degli altri due atti finali persi da New
England, Brady si è dovuto inchinare a Manning e non ha mostrato,
tranne a sprazzi, il meglio del suo gioco e della sua personalità,
sebbene avesse alle spalle un team spettacolare. Anche nella scorsa
stagione la squadra si è presentata ai playoff da favorita e ha
perso nella finale di Conference contro i Ravens, poi campioni, una
partita giocata con sufficienza e in maniera pessima dal quarterback
di San Mateo che si è dimostrato ancora una volta troppo sicuro
della sua grandezza e della sua forza, che comunque, nessuno, potrà
mai mettere in dubbio.
Chi
ha ancora tempo per definire il suo valore nella storia di questo
sport è Aaron Rodgers. Il trentenne nativo di Chico ha già
stabilito numerosi e grandissimi record nella storia della NFL con la
maglia dei Packers: maggior
passer rating in una stagione (122.5), più
alto passer rating in una stagione con almeno 1.500 passaggi tentati
(104.0), più alto passer rating in un'annata di playoff con almeno
500 passaggi tentati (105.5), maggior numero di yard passate da un
quarterback nella prima gara di playoff (423), unico quarterback
della storia ad aver passato 400 yard, 4 touchdown e segnato 2
touchdown su corsa in una partita, miglior rapporto
touchdown/intercetti nella storia della NFL e altri ancora. Ha
inoltre vinto il Super Bowl XLV con 304 yards passate e 3 touchdown,
che gli sono valsi il titolo di MVP di quella finale. Nella scorsa
stagione Green Bay ha perso ai playoff nel Divisional contro i 49ers,
ma è pronta a rifarsi nel 2013 e Rodgers è in prima linea per
segnare nuovi record e raggiungere ancora la vetta della NFL, per
diventare uno dei più forti quarterback di sempre.
Drew
Brees è invece un quarterback dal talento assoluto, ma troppo
discontinuo. Emblema ne è il titolo di NFL Comeback Player of the
Year vinto nel 2004, in cui chiuse una stagione fantastica dopo che
ne aveva chiusa una altrettanto scadente l'anno precedente. Con i San
Diego Chargers (2001-2005) raggiunse questo e altri traguardi minori
individuali e di franchigia, ma fu con i New Orleans Saints (2006-)
che arrivarono i maggiori successi. Vinse il Super Bowl XLIV contro i
favoritissimi Colts con 32 passaggi completati su 39 per 2 touchdown,
uno score mostruoso che gli valse il titolo di MVP della finale e di
sportivo dell'anno per Sports Illustrated. Se a questo unite che nel
2011 Brees ha segnato il maggior numero di yards passate in una
singola stagione con 5.476 avete la caratura del campione in
questione. Da ricordare, però, della sua carriera e di quella delle
sue due franchigie non c'è molto altro, a dimostrazione di quanto
Drew sia discontinuo e alterni stagioni spettacolari ad altre del
tutto anonime, come la scorsa, in cui non ha nemmeno raggiunto i
playoff.
Detto
di questi mostri sacri che hanno dominato l'ultimo decennio del
football nel ruolo di quarterback, molte nuove e talentuose leve si apprestano a
prenderne il posto. Primo tra tutti è da ricordare Joe Flacco,
campione in carica con i suoi Ravens e detentore dell'ultimo MVP del
Super Bowl. I suoi playoff dello scorso anno sono stati maestosi, 11
passaggi da touchdown (record condiviso) e nessun intercetto, tanto
che da ottenere un contratto da 120 milioni di dollari per i prossimi 6 anni. Se non si
monterà eccessivamente la testa, potrà vincere ancora. Oltre a lui
molto attesi sono Andrew Luck e Robert Griffin III, prime due scelte
del Draft 2012, che hanno dimostrato di poter fare grandissime cose
nella loro prima stagione in NFL, ma hanno entrambi perso al Wild
Card Game dei playoff con le loro franchigie, i Colts e i Redskins.
Se si confermeranno sui livelli dello scorso anno la post season è
assicurata, ma servirà loro un salto di qualità per poter ambire al
titolo. Attenzione anche ai Seahawks, che hanno fatto il colpaccio
alla chiamata #75 del 2012 assicurandosi Russell Wilson, un
quarterback agile, intelligente e senza paura, che potrà portare
Seattle nei piani alti della Lega se continuerà sul livello della
sua stagione da rookie. Nel recente Draft pochi sono stati i
quarterback di qualità presentatisi e, forse, l'unica vera futura stella è
quel Ryan Nassib scelto alla #110 dai Giants per fare da riserva a
Manning, ma che sembra avere la stoffa del campione. Sicuramente di
tutti questi talenti sentiremo ancora parlare nel corso delle
prossime stagioni.
Sembra
dunque impossibile decidere oggettivamente chi sia stato il vero
numero 1 dell'ultimo decennio, così come, se c'è stato, il migliore
di tutti i tempi. Ogni quarterback si è distinto a suo modo ed ognuno
può trarre conclusioni diverse a giudicare dal suo talento, dai suoi
titoli o dalle sue statistiche. E voi quale preferite?
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