I
Falcons, nel 2012, cominciano la loro fenomenale regular season con
otto vittorie consecutive. Perdono poi lo scontro divisionale con i
Saints, conquistano altri quattro successi e delle ultime quattro
partite ne portano a casa due, cadendo contro Panthers e Buccaneers.
Un fantastico record di 13-3 vale loro la qualificazione ai playoff
senza nemmeno passare dal Wild Card Game. Contro i Seahawks, al
Divisional, è un field goal da 49 yard di Matt Bryant, a pochi
secondi dal termine, a salvare Atlanta dal subire una clamorosa
rimonta. Nel Championship contro i Niners la storia si ripete, con i
Falcons che scappano avanti e vengono alla fine ripresi e superati
nel punteggio. Nel loro ultimo e decisivo drive arriveranno a 10 yard
dalla end zone avversaria, a 10 yard dal Super Bowl. Un anno dopo,
quelle 10 yard sembrano essere soltanto un miraggio. Gli spazi che
dividono Atlanta dalla gloria NFL si sono enormemente allargati e
hanno inghiottito tutti i sogni di una squadra costruita per vincere,
trasformandoli in incubi difficilmente cancellabili.
Addossare
troppe colpe per la disfatta dell'ultima stagione a Matt Ryan sarebbe
ingiusto. È senza dubbio vero che sia stato proprio lo scarso
coraggio del quarterback dei Falcons a frenarli in diverse situazioni
decisive e sprecate, in quest'annata come nelle precedenti. Basti
pensare che sette delle dodici sconfitte stagionali di Atlanta sono
arrivate con meno di sette punti, con meno di un possesso, di scarto.
Delle altre cinque debacle senza appello subite da Atlanta, quattro
sono arrivate consecutivamente ed è innegabile che Ryan abbia deluso
per ampi tratti. Le sue statistiche parlano da sole: tra Cardinals,
Panthers, Seahawks e Buccaneers, il quarterback da Boston College ha
collezionato un 96/160 per 236.5 yard di media che abbassa del 7,4%
la sua percentuale di completi nel complesso dell'intera stagione e
di quasi 50 yard il suo fatturato medio al lancio. Soprattutto, però,
ha regalato solamente 5 touchdown passes ai compagni, lasciando ben 9
intercetti alle difese avversarie.
È
anche vero, però, che pur avendo tentato più lanci di tutti in NFC
(651) ne ha completati ben 439 (67.4%), terzo nella statistica,
dietro solamente a Peyton Manning (450/659, 68.3%) e Drew Brees
(446/650, 68.6%). La differenza? Il quarterback di Denver aveva a
disposizione tre ricevitori potenzialmente da Pro Bowl, mentre quello
dei Saints, non bastasse il receiver leader di sempre per la
franchigia, Marques Colston, e uno dei rookie più promettenti nel
ruolo, Kenny Stills, ha come scelta anche e niente meno che Jimmy
Graham, al momento il miglior tight-end dell'intera Lega. Ryan ha
trovato, almeno nei primi match, in Julio Jones il solito, eccellente
compagno di giochi. Prima di infortunarsi gravemente al piede, Jones
aveva ricevuto per 580 yard in sole cinque gare, che proiettato sulle
sedici totali darebbe 1.856 yard totali, un dato spaventoso. Certo è
che, pur avendo perso il suo miglior ricevitore, Ryan ha comunque
toccato le 4.515 yard al lancio (6.94 di media), con 26 TD pass e 17
INT, per un totale di 89.6 di quarterback rating. Insomma: bene, ma
non benissimo.
Vista
l'assenza di Jones, ci si attendeva moltissimo da Roddy White, che
aveva una media di 1.295 yard e 8 touchdown annui nelle precedenti
sei stagioni. Il receiver è andato invece ben al di sotto dei suoi
standard con “sole” 711 yard guadagnate e tre touchdown. Tuttavia
è letteralmente esploso Harry Douglas, che ha ricevuto 85 palloni su
133 in cui era il target (64%) per 1.067 yard, quasi il triplo di
quanto aveva fatto solamente due anni fa. Il solito, straordinario
Tony Gonzalez ha chiuso la sua carriera con altre 859 yard in
cascina, oltre a ben otto touchdown, record di squadra, e senza alcun
fumble. Un campione senza età, forse il miglior tight-end della
storia NFL. Se il passing game non è stato tra i peggiori, il gioco
di corse è stato l'ultimo in assoluto per portata ed efficienza.
Solo 321 gli attacchi tentati, 20.1 di media, per un totale di 1.247
yard totali ottenute (40 meno del solo Jamaal Charles, 360 meno del
leader NFL, LeSean McCoy), 77.9 a partita. Significativo come Steven
Jackson (157 portate per 543 yard, 3.5 di media), tanto quanto
Jacquizz Rodgers (96 portate per 332 yard, 3.5 di media) e Jason
Snelling (44 portate per 164 yard, 3.7 di media) non si siano nemmeno
avvicinati alla soglia delle quattro yard portate a casa in ogni loro
azione palla alla mano. Nonostante il dato per il numero di touchdown
su corsa sia ottimo (11), così come il numero dei fumble (1), i
Falcons hanno bisogno di rivalutare e rinvigorire il running-game se
vogliono dare continuità e varietà alle loro offensive.
La
difesa certo non è stata eccelsa durante la stagione. Ben 379.4 le
yard di media concesse a partita dai Falcons (27° in NFL a pari
merito coi Jaguars), con uno dei peggiori dati anche per quanto
riguarda i punti concessi a partita: 27.7 di media, per un totale di
443. Inoltre, Atlanta ha il secondo peggior dato per quanto riguarda
le yard concesse per ogni giocata (6.1). La retroguardia è la
ventunesima per quanto riguarda le yard totali trovate dai receiver
avversari (3.897), con la seconda peggior media per ogni lancio a
segno subito (8). Ben 31 i touchdown passes trovati dai quarterback
opposti ai Falcons e solo 10 gli intercetti portati, lasciando una
media di ben 102.4 ai QB rating avversari. Nonostante questo, peggio
è riuscita a fare la difesa sulle corse, penultima per yard (2.173)
e per media di yard a giocata subita (4.8). Ben 135.8 le yard
lasciate su corsa a partita, 14 i touchdown per i runningback
avversari e solo cinque i fumble forzati. Se i tackle, nel complesso,
sono arrivati in numero accettabile (1.050), altrettanto non si può
dire per quanto riguarda i sack (32, penultimi nel dato) e i pass
deflected (67, ultimi nel dato). Insomma, un assoluto disastro, tanto
di squadra quanto per i singoli. Da sottolineare solo i 127 tackle
(79+48) di Paul Worrilow, i 17 pass deflected (25% del totale) con
due intercetti del rookie Desmond Truffant, tra le note più positive
di questa tremenda stagione dei Falcons, e i 7.5 sack di Osi
Umenyiora, leader di squadra in una statistica quanto mai povera.
Se
Panthers e Saints hanno vissuto un'ottima stagione e si sono entrambe
qualificate ai playoff, per altro uscendo poi al Divisional, i
risultati delle altre due compagini di NFC South sono stati oltremodo
imbarazzanti. Falcons e Buccaneers hanno chiuso con quattro vittorie
e dodici sconfitte, ma se il tracollo di Tampa Bay era quanto meno
pronosticabile dai nemici dei Bucs, quello di Atlanta ha sorpreso
tutti, tanto che il record è quasi l'opposto di quello di due
stagioni fa. La squadra della Georgia ha chiuso negativamente tanto
in casa (3-5), quanto, soprattutto, in trasferta (1-7). E dire che la
stagione era cominciata con una sconfitta, comunque confortante
perché combattuta, contro New Orleans ed era proseguita con
un'affermazione sui Rams. Poi tre sconfitte più o meno di misura
contro Dolphins, Patriots e Jets. La vittoria contro i Buccaneers
portava il team sul 2-4 e comunque avrebbe lasciato spazio a una
possibile rimonta, considerato anche l'inizio titubante dei Panthers.
Le quattro, nettissime sconfitte sopra citate hanno spezzato le gambe
a ogni possibile desiderio di gloria e hanno chiuso definitivamente
la stagione dei Falcons, prima ancora di poter sperare in qualcosa di
grande. Ancora i Saints, poi Packers, Niners e Panthers una seconda
volta hanno trasformato il tutto in un disastro di proporzioni
davvero troppo ampie.
Cosa
serve a questi Falcons? Un po' di tutto. Dalla free agency sono
arrivati il defensive end Tyson Jackson e la guardia Jon Asamoah dai
Chiefs, oltre al defensive tackle Paul Solilai dai Dolphins, al wide
receiver e mitico returner Devin Hester e al cornerback Javier Arenas
dai Cardinals. Con il Draft servirà aggiungere un tight-end che
possa sostituire, almeno nel ruolo, non certo nella fama, il futuro
hall of famer Tony Gonzalez. In difesa manca ancora un defensive end
che possa coprire al meglio il ruolo nella 4-3 di Atlanta, oltre a un
offensive tackle sulla sinistra, primo obiettivo nell'ordine. Servirà
ancora molto prima che la squadra della Georgia possa tornare a un
livello anche solo simile a quello che aveva raggiunto due stagioni
fa. Quelle 10 yard, i tifosi del Falcons, le dovranno sognare ancora
a lungo.