sabato 29 marzo 2014

(TOP) & FLOP DELLA STAGIONE NFL : ATLANTA FALCONS

I Falcons, nel 2012, cominciano la loro fenomenale regular season con otto vittorie consecutive. Perdono poi lo scontro divisionale con i Saints, conquistano altri quattro successi e delle ultime quattro partite ne portano a casa due, cadendo contro Panthers e Buccaneers. Un fantastico record di 13-3 vale loro la qualificazione ai playoff senza nemmeno passare dal Wild Card Game. Contro i Seahawks, al Divisional, è un field goal da 49 yard di Matt Bryant, a pochi secondi dal termine, a salvare Atlanta dal subire una clamorosa rimonta. Nel Championship contro i Niners la storia si ripete, con i Falcons che scappano avanti e vengono alla fine ripresi e superati nel punteggio. Nel loro ultimo e decisivo drive arriveranno a 10 yard dalla end zone avversaria, a 10 yard dal Super Bowl. Un anno dopo, quelle 10 yard sembrano essere soltanto un miraggio. Gli spazi che dividono Atlanta dalla gloria NFL si sono enormemente allargati e hanno inghiottito tutti i sogni di una squadra costruita per vincere, trasformandoli in incubi difficilmente cancellabili.


Addossare troppe colpe per la disfatta dell'ultima stagione a Matt Ryan sarebbe ingiusto. È senza dubbio vero che sia stato proprio lo scarso coraggio del quarterback dei Falcons a frenarli in diverse situazioni decisive e sprecate, in quest'annata come nelle precedenti. Basti pensare che sette delle dodici sconfitte stagionali di Atlanta sono arrivate con meno di sette punti, con meno di un possesso, di scarto. Delle altre cinque debacle senza appello subite da Atlanta, quattro sono arrivate consecutivamente ed è innegabile che Ryan abbia deluso per ampi tratti. Le sue statistiche parlano da sole: tra Cardinals, Panthers, Seahawks e Buccaneers, il quarterback da Boston College ha collezionato un 96/160 per 236.5 yard di media che abbassa del 7,4% la sua percentuale di completi nel complesso dell'intera stagione e di quasi 50 yard il suo fatturato medio al lancio. Soprattutto, però, ha regalato solamente 5 touchdown passes ai compagni, lasciando ben 9 intercetti alle difese avversarie.

È anche vero, però, che pur avendo tentato più lanci di tutti in NFC (651) ne ha completati ben 439 (67.4%), terzo nella statistica, dietro solamente a Peyton Manning (450/659, 68.3%) e Drew Brees (446/650, 68.6%). La differenza? Il quarterback di Denver aveva a disposizione tre ricevitori potenzialmente da Pro Bowl, mentre quello dei Saints, non bastasse il receiver leader di sempre per la franchigia, Marques Colston, e uno dei rookie più promettenti nel ruolo, Kenny Stills, ha come scelta anche e niente meno che Jimmy Graham, al momento il miglior tight-end dell'intera Lega. Ryan ha trovato, almeno nei primi match, in Julio Jones il solito, eccellente compagno di giochi. Prima di infortunarsi gravemente al piede, Jones aveva ricevuto per 580 yard in sole cinque gare, che proiettato sulle sedici totali darebbe 1.856 yard totali, un dato spaventoso. Certo è che, pur avendo perso il suo miglior ricevitore, Ryan ha comunque toccato le 4.515 yard al lancio (6.94 di media), con 26 TD pass e 17 INT, per un totale di 89.6 di quarterback rating. Insomma: bene, ma non benissimo.


Vista l'assenza di Jones, ci si attendeva moltissimo da Roddy White, che aveva una media di 1.295 yard e 8 touchdown annui nelle precedenti sei stagioni. Il receiver è andato invece ben al di sotto dei suoi standard con “sole” 711 yard guadagnate e tre touchdown. Tuttavia è letteralmente esploso Harry Douglas, che ha ricevuto 85 palloni su 133 in cui era il target (64%) per 1.067 yard, quasi il triplo di quanto aveva fatto solamente due anni fa. Il solito, straordinario Tony Gonzalez ha chiuso la sua carriera con altre 859 yard in cascina, oltre a ben otto touchdown, record di squadra, e senza alcun fumble. Un campione senza età, forse il miglior tight-end della storia NFL. Se il passing game non è stato tra i peggiori, il gioco di corse è stato l'ultimo in assoluto per portata ed efficienza. Solo 321 gli attacchi tentati, 20.1 di media, per un totale di 1.247 yard totali ottenute (40 meno del solo Jamaal Charles, 360 meno del leader NFL, LeSean McCoy), 77.9 a partita. Significativo come Steven Jackson (157 portate per 543 yard, 3.5 di media), tanto quanto Jacquizz Rodgers (96 portate per 332 yard, 3.5 di media) e Jason Snelling (44 portate per 164 yard, 3.7 di media) non si siano nemmeno avvicinati alla soglia delle quattro yard portate a casa in ogni loro azione palla alla mano. Nonostante il dato per il numero di touchdown su corsa sia ottimo (11), così come il numero dei fumble (1), i Falcons hanno bisogno di rivalutare e rinvigorire il running-game se vogliono dare continuità e varietà alle loro offensive.

La difesa certo non è stata eccelsa durante la stagione. Ben 379.4 le yard di media concesse a partita dai Falcons (27° in NFL a pari merito coi Jaguars), con uno dei peggiori dati anche per quanto riguarda i punti concessi a partita: 27.7 di media, per un totale di 443. Inoltre, Atlanta ha il secondo peggior dato per quanto riguarda le yard concesse per ogni giocata (6.1). La retroguardia è la ventunesima per quanto riguarda le yard totali trovate dai receiver avversari (3.897), con la seconda peggior media per ogni lancio a segno subito (8). Ben 31 i touchdown passes trovati dai quarterback opposti ai Falcons e solo 10 gli intercetti portati, lasciando una media di ben 102.4 ai QB rating avversari. Nonostante questo, peggio è riuscita a fare la difesa sulle corse, penultima per yard (2.173) e per media di yard a giocata subita (4.8). Ben 135.8 le yard lasciate su corsa a partita, 14 i touchdown per i runningback avversari e solo cinque i fumble forzati. Se i tackle, nel complesso, sono arrivati in numero accettabile (1.050), altrettanto non si può dire per quanto riguarda i sack (32, penultimi nel dato) e i pass deflected (67, ultimi nel dato). Insomma, un assoluto disastro, tanto di squadra quanto per i singoli. Da sottolineare solo i 127 tackle (79+48) di Paul Worrilow, i 17 pass deflected (25% del totale) con due intercetti del rookie Desmond Truffant, tra le note più positive di questa tremenda stagione dei Falcons, e i 7.5 sack di Osi Umenyiora, leader di squadra in una statistica quanto mai povera.

Se Panthers e Saints hanno vissuto un'ottima stagione e si sono entrambe qualificate ai playoff, per altro uscendo poi al Divisional, i risultati delle altre due compagini di NFC South sono stati oltremodo imbarazzanti. Falcons e Buccaneers hanno chiuso con quattro vittorie e dodici sconfitte, ma se il tracollo di Tampa Bay era quanto meno pronosticabile dai nemici dei Bucs, quello di Atlanta ha sorpreso tutti, tanto che il record è quasi l'opposto di quello di due stagioni fa. La squadra della Georgia ha chiuso negativamente tanto in casa (3-5), quanto, soprattutto, in trasferta (1-7). E dire che la stagione era cominciata con una sconfitta, comunque confortante perché combattuta, contro New Orleans ed era proseguita con un'affermazione sui Rams. Poi tre sconfitte più o meno di misura contro Dolphins, Patriots e Jets. La vittoria contro i Buccaneers portava il team sul 2-4 e comunque avrebbe lasciato spazio a una possibile rimonta, considerato anche l'inizio titubante dei Panthers. Le quattro, nettissime sconfitte sopra citate hanno spezzato le gambe a ogni possibile desiderio di gloria e hanno chiuso definitivamente la stagione dei Falcons, prima ancora di poter sperare in qualcosa di grande. Ancora i Saints, poi Packers, Niners e Panthers una seconda volta hanno trasformato il tutto in un disastro di proporzioni davvero troppo ampie.



Cosa serve a questi Falcons? Un po' di tutto. Dalla free agency sono arrivati il defensive end Tyson Jackson e la guardia Jon Asamoah dai Chiefs, oltre al defensive tackle Paul Solilai dai Dolphins, al wide receiver e mitico returner Devin Hester e al cornerback Javier Arenas dai Cardinals. Con il Draft servirà aggiungere un tight-end che possa sostituire, almeno nel ruolo, non certo nella fama, il futuro hall of famer Tony Gonzalez. In difesa manca ancora un defensive end che possa coprire al meglio il ruolo nella 4-3 di Atlanta, oltre a un offensive tackle sulla sinistra, primo obiettivo nell'ordine. Servirà ancora molto prima che la squadra della Georgia possa tornare a un livello anche solo simile a quello che aveva raggiunto due stagioni fa. Quelle 10 yard, i tifosi del Falcons, le dovranno sognare ancora a lungo.

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