Nello sport, il termine “sulla carta”
si usa per indicare una squadra o un’atleta che, potenzialmente, ha delle possibilità di migliorarsi o
peggiorarsi rispetto a risultati passati. In vista dell’imminente stagione NFL,
una delle squadre che, sulla carta, appare ben posizionata per provare a vivere
un 2013 di successo è Tampa Bay.
I Buccaneers hanno chiuso la scorsa
stagione con un brutto record di 7-9, risultando una delle peggiori squadre
nella difesa sui passaggi (4.758
yards concesse) e hanno perciò deciso, durante
l’offseason, di rafforzare la secondaria con un paio di grossi free-agent che
dovrebbero rimediare a questo serio problema: Darrelle Revis e Dashon Goldson.
Revis, dopo aver passato delle
tumultuose stagioni coi New York Jets, è arrivato in Florida in cambio della
tredicesima scelta dell’ultimo draft (Sheldon Richardson) e di una “conditional
pick” al draft 2014. Un vero affare per i Bucs che si sono così garantiti il
miglior cornerback della lega con un contratto di 6 anni a 96 milioni di
dollari. Ma la clausola migliore dell’accordo è che, nel contratto, non ci sono
soldi garantiti, il che vuol dire che se i problemi di Revis alle ginocchia
dovessero continuare, la franchigia non sarebbe costretta a versagli nemmeno un
dollaro sul suo conto in banca.
Goldson, dal canto suo, era uno dei nomi
più appetibili di quest’ultima free agency dopo una bella stagione da Pro Bowl
con i San Francisco 49ers. Liberatosi dalla sua precedente squadra perché
questa si è rifiutata di accordargli i soldi che chiedeva, ha subito esplorato
il mercato in cerca di possibili interessati. I Bucs non si sono lasciati
sfuggire l’occasione e hanno firmato la ventinovenne safety con un contratto
quinquennale del valore di 41.25 milioni di dollari. Anche se il veterano e
volto storico del team Ronde Barber ha deciso di non rifirmare, poiché il suo
minutaggio sarebbe stato notevolmente ridotto, il duo di safety a roster,
Goldson appunto e Mark Barron, appare come uno dei migliori della NFL.
Per una squadra che è costretta ad
affrontare Matt Ryan, Drew Brees e Cam Newton due volte all’anno, Revis e
Goldson sono due terrificanti aggiunte che daranno la possibilità a Tampa di
rimanere competitiva nella NFC South.
Per quanto riguarda gli altri movimenti
di mercato, i Bucs hanno perso il tight end Dallas Clark, l’offensive tackle
Jeremy Trueblood e il defensive end Michael Bennett, nessuno dei quali
rappresentava una pedina insostituibile, e hanno aggiunto l’ex Packers Tom
Crabtree nel ruolo di tight end e l’offensive lineman Gabe Carimi dai Bears.
Uno dei punti focali di questa
offseason per la franchigia della Florida è stato il draft. Il General Manager Mark
Dominik, con le limitate carte che aveva a disposizione, è riuscito a fare un
lavoro egregio. Nessuna scelta è stata stellare, ma ha sicuramente trovato dei
validi elementi per rendere il suo roster migliore. Al secondo turno ha proseguito nel suo
obbiettivo di rafforzare la secondaria selezionando, da Mississippi State, il
cornerback Jonathan Banks. Non dotato di grande esplosività, compensa la sua
mancanza di velocità col fisico e l’abilità con la palla. Grazie alla sua
qualità nell’eseguire intercetti e all’abilità nel coprire “a zona”, opposto ad
un difensore da “uno vs uno” come Revis, potrà essere produttivo già dalla
prima settimana, dato anche il rilascio di Eric Wright.
Con la chiamata al terzo round i
Buccaneers hanno fatto una mossa a sorpresa. Hanno infatti selezionato il
quarterback Mike Glannon da North Carolina, una decisone su cui ha pesato
sicuramente il parere dell’head coach Greg Schiano. Il ragazzo ha un braccio
potente per essere un back-up di qualità, ma siamo lontani dal poterlo
considerare una certezza, il passaggio dal college alla NFL è sempre uno step
importante per i giocatori, quarterback in particolare. Di sicuro il coach ha
voluto aggiungere competizione in un ruolo fondamentale, dove le prestazioni
del titolare Josh Freeman non sembrano averlo convinto pienamente.
Il numero 5 dei Buccaneers dopo un
convincente inizio di stagione in cui ha lanciato 21 passaggi da touchdown e
subito solo 6 intercetti, guidando i suoi ad un iniziale record di 6-4, è
tornato, nella seconda parte della regular season, al suo vecchio, brutto,
standard, lanciando solamente 6 passaggi da touchdown e subendo 10 intercetti.
Con cinque sconfitte consecutive prima della vittoria nella partita conclusiva
del campionato, Schiano ha le sue buone ragioni per essere agitato col suo
quarterback titolare. Freeman però è nella situazione ideale per convincere il
suo coach a puntare su di lui. E’ all’ultimo anno del suo contratto e dunque ha
bisogno di una solida stagione per ottenerne uno più remunerativo, che sia coi
Bucs o con altre squadre, inoltre potendo contare su uno straordinario gioco di
corse, grazie al running back al secondo anno Doug Martin, non ha tutto il peso
dell’attacco sulle sue spalle. Se saprà creare una buona intesa col suo
“receiving corp”, tra cui spiccano Vincent Jackson e Mike Williams, l’attacco
potrebbe anche migliorare le 2.380
yards guadagnate e i 17 touchdown segnati.
Tornando al draft, nel quarto e quinto
round, i Bucs hanno messo gli occhi su due defensive lineman che garantiranno
profondità all’unità difensiva di linea. Infatti, il quartetto titolare (Tampa gioca
con una difesa 4-3), pur essendo un gruppo notevole, aveva dei buchi che
dovevano essere colmati. Il defensive tackle da Illinois Akeem Spence potrebbe
giocare qualche partita da titolare in stagione, ma rimane da vedere come la
sua fisicità si adatterà al “piano superiore”. Ha il fisico per opporsi ai
lineman offensivi NFL, ma la sua tecnica e l’utilizzo degli arti hanno bisogno
di notevoli miglioramenti se vorrà essere uno starter.
William Gholston potrebbe avere un
percorso simile a Spence. Anche lui dotato di un fisico considerevole, è un
defensive end rapido che eccelle nel pass rushing, anche se manca di
continuità. Se Schiano sarà capace di motivare Gholston a dare il massimo, il
prodotto di Michigan State potrebbe rivelarsi un devastante elemento negli
schemi di blitz.
Detto del draft, il punto di svolta per
la franchigia della Florida potrebbe essere la sua rinnovata difesa. La
correlazione tra secondaria e pass rushing è spesso sottovalutata e Tampa Bay
ha posto le basi per una difesa formidabile in vista della stagione 2013. Perso
Michael Bennet, via free-agency, ciò sopra detto potrebbe essere un
controsenso. Bennet era il leader in sack della franchigia, avendone messi a
segno ben 9, e sia Da’Quan Bowers che Adrian Clayborn hanno avuto problemi
fisici lo scorso anno. Ma l’aver selezionato dei giovani defensive ends è stata
una saggia decisione. Quando sono sani, il Pro Bowler Gerald McCoy, Bowers e
Clayborn sono un trio formidabile e aver aggiunto buoni ricambi, garantisce al
defensive coordinator Bill Sheridan un’ alternanza di opzioni considerevole. Inoltre
Daniel Te’o Nesheim ha mostrato buone qualità come pass rusher occasionale e
potrebbe avere un ruolo maggiore in difesa quest’ anno, soprattutto nei terzi
down.
I Bucs hanno le armi per migliorare il
loro pass rushing (dopo aver totalizzato appena 27 sacks in totale nel 2012),
ma avranno bisogno anche dell’aiuto da parte dei defensive backs. Ogni team ha
bisogno di tre corner di qualità e, con Revis e Banks a roster, la battaglia
per il terzo posto nell’unità sarà serrata. Leonard Johnson ha più esperienza,
ma è stato molto scostante ed è leggermente sotto taglia per giocare come
“nickel back”, mentre Michael Adams, pur avendo già ricoperto questo ruolo al
college ha ancora molta strada da fare. Per quanto riguarda le safety, Mark
Barron viene da una stagione da rookie davvero ottima (88 tackle e 1
intercetto) nel ruolo di strong safety e ha mostrato il potenziale per essere
uno dei migliori della lega nel suo ruolo. Con un anno di esperienza e due
nuovi mentori da cui imparare, sono da aspettarsi decisi miglioramenti da parte
sua, soprattutto a livello mentale e tattico. Ahmad Black e Cody Grimm offrono
una piccola assicurazione in caso di infortuni ai titolari, ma nessuno di due
si aspetti molti minuti in campo.
Infine, i Bucs saranno migliori nel
2013? Sulla carta si. Non sono ancora una pretendente al titolo della NFC
South, ma non sono nemmeno molto lontani. Il roster, sempre sulla carta, è
pieno di giocatori di talento e con buoni margini di miglioramento.
Probabilmente un record plausibile potrebbe essere 9-7, dietro ai Falcons e ai
Saints nella division, con la possibilità di vincere molto partite contro
squadre poco quotate nel resto della conference. Quel che è certo è che i Buccaneers
sono pronti ad andare all’arrembaggio della NFL e depredare il maggior numero
di avversarie.
Nessun commento:
Posta un commento