L’estate, si sa, è un periodo triste per gli amanti
degli sport americani, l’NFL e l’NBA sono in vacanza e gli argomenti succulenti
scarseggiano. Però, per tenervi compagnia sotto l’ombrellone, oggi vi propongo
un argomento leggero e fresco: i soprannomi dei giocatori NFL!
Come sapete, (WHAT'S THE NAME: Part 1 e WHAT'S THE NAME: Part 2) ho una certa curiosità per nomi e
soprannomi e in un’era in cui i nicknames stanno scomparendo quasi del tutto,
sostituiti da banalissime unione di iniziali e numero di maglia del giocatore
di turno, voglio farvi fare un viaggio alla scoperta di alcuni dei più belli e
famosi nicknames degli attuali giocatori NFL, a cui aggiungerò anche un mio
breve commento.
Partiamo da uno dei più conosciuti, il wide
receiver dei Detroit Lions: Megatron,
Calvin Johnson. Donatogli da un suo ex compagno di squadra, il nome è un
riferimento al film “Transformers”, nel quale Megatron è l’antagonista
principale. Sia la sua abilità nel saltare e compiere prese straordinarie sia
la sua esplosiva potenza lo rendono simile ad un robot e, personalmente, il
nome calza a pennello, gli conferisce quell’aurea minacciosa che fa capire agli
avversari di trovarsi di fronte una macchina da ricezioni, difficile da limitare,
come il giusto nemico di un film.
Un altro famosissimo è quello del quarterback dei
Pittsburgh Steelers, Ben Roethlisberger, Big
Ben. Datogli per via del suo fisico possente, è ovviamente associato anche
al famoso orologio londinese. Questo soprannome è storico e, anche se non è
nulla di particolarmente originale, è uno dei migliori.
Opposto alla
grandezza di Roethilsberger c’è il running back dei Jacksonville Jaguars, Pocket
Hercules, Maurice Jones Drew. Alto
solamente 170 cm
è però dotato di una grandissima forza fisica che gli permette di sfidare con
vigore ed intensità le difese avversarie, proprio come Hercules affrontava le
sue dodici fatiche. Fino ad oggi ha sempre portato sulle spalle i suoi Jaguars,
dunque il soprannome è davvero azzeccato.
Uno dei più simpatici è quello di Benjarvus
Green-Ellis, The Law Firm. L’attuale
running back dei Cincinnati Bengals ricevette questo soprannome dai suoi ex
compagni di squadra dei Patriots; infatti questi, sentendo
come suonasse altisonante il suo nome, dissero che sembrava quello di un
importante avvocato di un grosso studio legale della città e, da quel giorno in
poi, anche i media cominciarono a riferirsi a Benjarvus come appunto allo
“studio legale”.
Uno che non mi piace per nulla, anche visto il suo
modo di giocare in certe situazioni, è quello del quarterback degli Atlanta
Falcons, Matt Ryan, Matty Ice. E’ un
soprannome che si porta dietro già dai tempi del college per la sua capacità di
rimanere freddo e lucido nei momenti più caldi della partita, tuttavia, pur
suonando bene, non trovo sia l’ideale per un giocatore che si è fatto scivolar
via la possibilità di giocare il Super Bowl, dopo che i suoi erano in vantaggio
di 17 punti.
Un giocatore che abbiamo già avuto modo di
conoscere nella sua grandezza è Adrian Peterson, Purple Jesus o AD. Trovo
il primo dei due più originale, essendo più recente e legato alle sue
strabilianti imprese con la maglia dei Vikings, il secondo invece è il suo
soprannome storico e più usato. Quest’ultimo non si riferisce alle iniziali del
suo nome, ma bensì al fatto che già quando era un ragazzino i suoi genitori
pensavano potesse correre “All Day”,
tutti i giorni.
Il grande rivale di Peterson nel ruolo di running
back è Marshawn Lynch, The Beast Mode.
Durante un’intervista, un giornalista gli chiese di trovare un modo per
descrive il suo stile di gioco e il giocatore dei Seahawks rispose, anche per
via del suo straripante modo di correre, di sentirsi “bestiale”. Inoltre per
sottolineare questo suo stile, in ogni partita, appiccica uno sticker con il
suo soprannome sotto l’occhio sinistro. E vedendo qualche highlights delle sue
giocate non posso che essere d’accordo con la sua scelta.
Solitamente si dice che i cornerback giochino su
un’isola, essendo più lontani dal resto dei giocatori, e il più forte
cornerback della NFL ha deciso che ogni receiver che si scontrerà con lui
giocherà nella sua personalissima isola. Stiamo parlando di Darrell Revis, Revis Island. Davvero un ottimo nome
perché Revis è un giocatore che, prima dell’infortunio al ginocchio, era
talmente forte da non far lanciare i quarterback nella sua zona, tanto è bravo
nel realizzare intercetti. Oggi è ancora sicuramente uno dei migliori della
lega, perciò, anche nella sua nuova isola a Tampa Bay, sarà un terrore per i
quarterback e i receivers che vorranno avventurarsi nel suo territorio.
Boston è una città all’antica, ricca di tradizioni
europee, ma fino alla passata stagione c’era un pizzico di Las Vegas nei
Patriots, infatti il ricevitore preferito di Tom Brady era Slot Machine, Wes Welker. Soprannome usato spesso dai giornalisti,
meno dai suoi ex compagni di squadra, il neo receiver dei Broncos verrà
comunque ricordato con questo appellativo, che suona tra l’altro molto bene.
Ora gli ultimi tre, in ordine di preferenza, perché
mi piacciono tutti, sono originali e rispecchiano al meglio le abilità di
questi giocatori.
Un giocatore poco conosciuto, anche perché è stato
Pro Bowler solamente nel 2007, è il running back, attualmente free-agent,
Marion Barber, Marion the Barbarian.
Datogli per via del suo stile di gioco fisico e rude, riporta subito alla mente
il nome di Conan il Barbaro, un guerriero selvaggio proprio come Marion.
Claymaker, Clay Matthews. Il temibile linebacker dei Green
Bay Packers ha ricevuto il suo soprannome per la grandissima abilità che
possiede nel compiere giocate decisive, infatti Claymaker è la somma di “Clay”
più “playmaker”, termine che, nel football, si utilizza per indicare giocatori
che riescono a compiere grandi e importanti azioni. Un soprannome incredibile
per un giocatore fenomenale.
Siamo giunti al migliore, che possiede ben due
nicknames: Troy Polamaulu, The Samoan
Head Hunter o Tazmanian Devil.
Entrambi sono davvero belli, si riferiscono alle origini samoane di Troy e sono
terrificanti per gli avversari. I tackle volanti della safety degli Steelers
sono diventati storici e non pochi uomini si sono visti piombare addosso questo
demonio e non poche volte sono finiti a terra per colpa dei suoi durissimi
colpi.
Eccoci dunque arrivati alla fine di questo
articolo, che spero vi sia piaciuto e, tra una granita e un gelato, vi abbia fatto scoprire una parte curiosa in più del mondo
NFL.
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