lunedì 3 febbraio 2014

STORY OF SUPER BOWL XLVIII


Il Super Bowl non è un evento, è l'evento. Super Bowl significa giocare di fronte a milioni e milioni di persone che aspettano solo il kick-off, il primo snap per inneggiare urlanti al tuo nome e alle tue imprese. Super Bowl significa fermare per una notte gli Stati Uniti d'America, mettere tutti davanti al televisore per l'atto conclusivo dello sport più seguito oltre oceano. Super Bowl significa tutto questo anche per il resto del mondo che conosce la meraviglia dell'evento, significa anche musica, soldi, spettacolo, ma soprattutto significa grande, grandissimo football. Perché il Super Bowl non è una partita, è la partita.

Arrivati all'atto finale rispettivamente da miglior difesa e miglior attacco stagionale, Seahawks e Broncos erano pronti per una battaglia tratteggiata da contorni epici, con al centro i due condottieri delle rispettive eccellenze, Richard Sherman e Peyton Manning. Denver era, fino al 1998, insieme a Bills e Vikings, una delle tre squadre con più Super Bowl disputati (4) senza vittorie, ma venne portata a un doppio trionfo consecutivo dall'eccezionale team guidato da John Elway. Peyton Manning è il leader di oggi, forse il giocatore che più di ogni altro vorrebbe questo trofeo, con magari annesso quello di MVP del match, per scacciare i tanti fantasmi sempre comparsi in carriera quando la palla da gestire era quella decisiva. Seattle, invece, ha perso la finale del 2006 al cospetto degli Steelers e, nei suoi 39 anni di storia, non ha mai calcato altre volte il palcoscenico più importante della stagione. Forse mai la squadra dello stato di Washington ha avuto un team così competitivo, forte, ricco di talento e pronto per vincere. Da una parte e dall'altra i motivi per volere ardentemente il Vince Lombardi Trophy sono dunque tantissimi. E' il momento di scontrarsi, lo spettacolo può iniziare.

Qualche problema con il coin toss, le due squadre non scelgono testa o croce prima che la moneta venga lanciata e si deve rifare. Il kick-off è comunque di Seattle e, al primo snap di Denver, è gia sorpresa eclatante. La fotografia della partita è qui: il passaggio troppo precipitoso di Manny Ramirez a Manning porta la palla oltre il quarterback dei Broncos e finisce in end zone, dove un membro dell'attacco la recupera generando, però, una safety immediata. Si tratta dello score più veloce della storia del Super Bowl e i Seahawks conducono per 2-0, oltre a vedersi ovviamente riconsegnato il pallone. Percy Harvin si scalda subito e corre per 30 yard palla alla mano (seconda corsa più lunga per un wide receiver al SB) in una splendida azione dell'attacco di Seattle e solo il piede sinistro, che calpesta l'out laterale, salva la squadra di Mile High City da un sicuro touchdown subito. Kearse guadagna un ottimo primo down, ma le corse non vanno bene come dovrebbero e Wilson scalda i motori per ovviare al problema, finendo però corto di 1 yard. Il field goal di Steven Hauschka da 26 yard decreta il 5-0. Denver è bloccata, l'attacco non si smuove di molto ed è costretto al punt immediato. Seattle, invece, gira a scatti. Golden Tate completa splendidamente sull'out, ma il running-game non è efficace. Ci pensa Doug Baldwin a portare a casa due completi e, con un Wilson sugli scudi, è red zone. I Broncos si affidano a una difesa arcigna e tengono, ancora Hauschka, stavolta da 33 yard, decreta il cambio di punteggio: 8-0. La Legion of Boom quasi recupera un fumble, ma è solo l'inizio. Kam Chancellor ha pronto, infatti, l'intercetto a Manning e, complice anche un brutto e prevedibile lancio del quarterback, lo punisce subito con un grande intervento difensivo. Si riparte dalle 35 yard di Denver, ma palla è per Seattle. Il primo quarto si chiude con un misero dato per i campioni AFC: le 11 yard guadagnate nei primi 15 minuti sono nettamente il minimo stagionale per loro, non proprio un ottimo inizio.


Marshawn Lynch entra in partita, ma è Baldwin a guadagnarsi la pagnotta con un'ottima ricezione, prima che Tony Carter regali la pass interferience che porta The Beast a completare il drive con il touchdown da 1 yard del 15-0 Seahawks. Denver è tramortita, ma l'infortunio a Chancellor sembra dare qualche speranza in più al suo attacco. Knowshon Moreno guadagna il primo primo down della partita per i suoi e Demaryius Thomas entra in partita, nonostante Manning sia ancora poco incisivo. La Legion of Boom torna al completo, ma Wes Welker avanza e fa paura a Seattle. Su un fondamentale terzo & 13 ecco che accade, nuovamente, l'incredibile. Cliff Avril tocca il pallone a Manning prima che possa lanciarlo e Malcom Smith lo recupera, ma non solo, lo riporta per 69 yard nella end zone avversario. 22-0, secondo intercetto per il maggiore dei fratelli e solo una squadra a dominare finora. Trindon Holliday rischia il fumble, ma i Broncos ripartono. Thomas è ancora in formissima e riceve splendidamente più volte. Si entra nelle 30 dei Falchi Marini. Dopo un altro completo e il two minutes warning, ecco un complicatissimo quarto & 2 nelle mani di Manning. Incompleto! Palla ai Seahawks, che amministrano correndo il poco tempo rimasto a loro disposizione. Chi se lo sarebbe mai aspettato? Denver completamente fuori dalla partita e i campioni NFC avanti 22-0 all'intervallo. La concentrazione deve, però, restare altissima.

Dopo il sempre piacevole halftime show, si riparte subito con l'ennesima sorpresa assoluta. Percy Harvin, che era in forte dubbio alla vigilia dopo la violenta concussion subita contro i Saints, trova la corsa della vita sul kick-off appena dopo l'intervallo. Slalom stupendo e corsa senza sosta fino al touchdown per 87 yard di pura gioia per lui. 29-0 e partita, quasi, in cassaforte. I numeri #1 NFC diventano la prima squadra al Super Bowl capace di un intercetto ritornato in TD, un kick-off ritornato in TD e una safety. Denver completa con molta fatica, le safety dei Seahawks sono in stato di grazia e la difesa si chiude perfettamente, che spettacolo. Broncos tenuti ancora a 0 punti e punt. La palla è, però, in una zona molto critica, vicinissima alla linea di touchdown dei Falchi Marini, ma Lynch ne esce splendidamente. Wilson corre alla grande, ma viene fermato da una flag. Seattle non si smuove ed è costretta al primo punt del suo match. Thomas continua a fare il fenomeno, unico nell'attacco dei Broncos, ma ancora una volta la Legion of Boom è a dir poco superba. Byron Maxwell strappa il pallone dalle mani del receiver avversario e Smith, ancora lui, lo ricopre, ridando palla ai suoi. Si scatena la connection tra Wilson e Luke Willson, poi anche Ricardo Lockette (settimo diverso ricevitore trovato dal quarterback, a riprova del suo splendido lavoro offensivo) completa, prima della giocata più bella di questo Super Bowl XLVIII. Jermaine Kearse riceve, esegue una giravolta, assorbe un blocco, altra giravolta e un altro paio di colpi durissimi. Il receiver, però, non demorde, non cade e non si arrende finché non ha oltrepassato la linea del touchdown. Che giocata: 36-0 Seahawks. Si sveglia l'attacco avversario, Maxwell regala una pass interferience e Welker porta i suoi in red zone. Thomas (13 ricezioni per 118 yard con 1 TD) riceve un gran pallone in end zone e segna il touchdown che, unito alla two points conversion dello stesso Welker, porta i Broncos a 8 punti, contro però i 36 degli avversari.


La fievole paura di una rimonta avversaria viene subito smorzata dall'onside kick recuperato splendidamente sulla metà campo. Wilson gioca un football per lunghi tratti meraviglioso e trova di continuo un ricevitore per i suoi missili esplosivi. Tate, Baldwin e Kearse guidano i suoi fino a che è Baldwin a segnare il touchdown da 10 yard, sgusciando sotto il corpo di Duke Ihenacho che tenta di fermarlo. Il 43-8 chiude virtualmente i conti. La Legion of Boom, però, continua a difendere fortissimo. Il miglior reparto arretrato mai visto al Super Bowl, giudicando anche l'immenso valore dell'attacco avversario? Due pass deflection di fila, prima che venga donata a Denver una dubbia pass interferience. Manning gioca inspiegabilmente lanci molto facili e vicini a lui, soprattutto vista l'assenza di Richard Sherman, che si è da poco infortunato al piede ed è uscito dal match. Pessima partita per lui. Denver si ritrova a giocare un quarto & 2 che non trasforma, palla nuovamente a quelli che, ormai, sono i campioni di questo Super Bowl. Robert Turbin si toglie la soddisfazione di qualche corsa al Metlife Stadium, la palla torna a Denver che riesce a combinarne un'altra delle sue. Manning (34/49 per 280 yard con 1 TD pass, 2 INT e 1 fumble) conclude la sua serata terribile con un fumble che Chris Clemons recupera per la gioia finale e incontrollata dei suoi. Questo Super Bowl XLVIII se lo aggiudicano, assolutamente in maniera più che meritata, i Seattle Seahawks.



I Broncos dopo una stagione straordinaria si fermano a un passo dal sogno, perdendo il loro quinto Super Bowl (record di sconfitte) praticamente senza mai giocarselo davvero contro un avversario solido, efficace e devastante. Delusione anche e soprattutto per l'uomo dei record in stagione regolare e MVP della stessa, Peyton Manning, alla seconda sconfitta su tre Super Bowl disputati. Con i 24.6 anni di media, i Falchi Marini diventano il roster più giovane della storia a conquistare un titolo e sul palco per la premiazione i più scatenati sono un felicissimo Pete Carroll, che diventa il terzo allenatore nella storia ad aver vinto un titolo NCAA e un Super Bowl, e un grandissimo Russell Wilson (18/25 per 206 yard con 2 TD pass). Giusto, però, che nel giorno del primo successo della franchigia, col titolo di MVP della partita venga premiato un membro del reparto difensivo che ha fatto le fortune e la storia di questa stagione trionfale: è infatti Malcom Smith, autore dell'intercetto ritornato in touchdown per 69 yard, oltre che di un fumble recuperato, di un pass defensed e di nove tackles ad aggiudicarsi il premio di miglior giocatore di questo straordinario e unico, come sempre, Super Bowl. 

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