Il
Super Bowl non è un evento, è l'evento. Super Bowl significa
giocare di fronte a milioni e milioni di persone che aspettano solo
il kick-off, il primo snap per inneggiare urlanti al tuo nome e alle
tue imprese. Super Bowl significa fermare per una notte gli Stati
Uniti d'America, mettere tutti davanti al televisore per l'atto
conclusivo dello sport più seguito oltre oceano. Super Bowl
significa tutto questo anche per il resto del mondo che conosce la
meraviglia dell'evento, significa anche musica, soldi, spettacolo, ma
soprattutto significa grande, grandissimo football. Perché il Super
Bowl non è una partita, è la partita.
Arrivati
all'atto finale rispettivamente da miglior difesa e miglior attacco
stagionale, Seahawks e Broncos erano pronti per una battaglia
tratteggiata da contorni epici, con al centro i due condottieri delle
rispettive eccellenze, Richard Sherman e Peyton Manning. Denver era,
fino al 1998, insieme a Bills e Vikings, una delle tre squadre con
più Super Bowl disputati (4) senza vittorie, ma venne portata a un
doppio trionfo consecutivo dall'eccezionale team guidato da John
Elway. Peyton Manning è il leader di oggi, forse il giocatore che
più di ogni altro vorrebbe questo trofeo, con magari annesso quello
di MVP del match, per scacciare i tanti fantasmi sempre comparsi in
carriera quando la palla da gestire era quella decisiva. Seattle,
invece, ha perso la finale del 2006 al cospetto degli Steelers e, nei
suoi 39 anni di storia, non ha mai calcato altre volte il
palcoscenico più importante della stagione. Forse mai la squadra
dello stato di Washington ha avuto un team così competitivo, forte,
ricco di talento e pronto per vincere. Da una parte e dall'altra i
motivi per volere ardentemente il Vince Lombardi Trophy sono dunque
tantissimi. E' il momento di scontrarsi, lo spettacolo può iniziare.
Qualche
problema con il coin toss,
le due squadre non scelgono testa o croce prima che la moneta venga
lanciata e si deve rifare. Il kick-off è comunque di Seattle e, al
primo snap di Denver, è gia sorpresa eclatante. La fotografia della
partita è qui: il passaggio troppo precipitoso di Manny Ramirez a
Manning porta la palla oltre il quarterback dei Broncos e finisce in
end zone, dove un membro dell'attacco la recupera generando, però,
una safety immediata. Si tratta dello score più veloce della storia
del Super Bowl e i Seahawks conducono per 2-0, oltre a vedersi
ovviamente riconsegnato il pallone. Percy Harvin si scalda subito e
corre per 30 yard palla alla mano (seconda corsa più lunga per un
wide receiver al SB) in una splendida azione dell'attacco di Seattle
e solo il piede sinistro, che calpesta l'out laterale, salva la
squadra di Mile High City da un sicuro touchdown subito. Kearse
guadagna un ottimo primo down, ma le corse non vanno bene come
dovrebbero e Wilson scalda i motori per ovviare al problema, finendo
però corto di 1 yard. Il field goal di Steven Hauschka da 26 yard
decreta il 5-0. Denver è bloccata, l'attacco non si smuove di molto
ed è costretto al punt immediato. Seattle, invece, gira a scatti.
Golden Tate completa splendidamente sull'out, ma il running-game non
è efficace. Ci pensa Doug Baldwin a portare a casa due completi e,
con un Wilson sugli scudi, è red zone. I Broncos si affidano a una
difesa arcigna e tengono, ancora Hauschka, stavolta da 33 yard,
decreta il cambio di punteggio: 8-0. La Legion
of Boom
quasi recupera un fumble, ma è solo l'inizio. Kam Chancellor ha
pronto, infatti, l'intercetto a Manning e, complice anche un brutto e
prevedibile lancio del quarterback, lo punisce subito con un grande
intervento difensivo. Si riparte dalle 35 yard di Denver, ma palla è
per Seattle. Il primo quarto si chiude con un misero dato per i
campioni AFC: le 11 yard guadagnate nei primi 15 minuti sono
nettamente il minimo stagionale per loro, non proprio un ottimo
inizio.
Marshawn
Lynch entra in partita, ma è Baldwin a guadagnarsi la pagnotta con
un'ottima ricezione, prima che Tony Carter regali la pass
interferience che porta The
Beast
a completare il drive con il touchdown da 1 yard del 15-0 Seahawks.
Denver è tramortita, ma l'infortunio a Chancellor sembra dare
qualche speranza in più al suo attacco. Knowshon Moreno guadagna il
primo primo down della partita per i suoi e Demaryius Thomas entra in
partita, nonostante Manning sia ancora poco incisivo. La Legion
of Boom torna
al completo, ma Wes Welker avanza e fa paura a Seattle. Su un
fondamentale terzo & 13 ecco che accade, nuovamente,
l'incredibile. Cliff Avril tocca il pallone a Manning prima che possa
lanciarlo e Malcom Smith lo recupera, ma non solo, lo riporta per 69
yard nella end zone avversario. 22-0, secondo intercetto per il
maggiore dei fratelli e solo una squadra a dominare finora. Trindon
Holliday rischia il fumble, ma i Broncos ripartono. Thomas è ancora
in formissima e riceve splendidamente più volte. Si entra nelle 30
dei Falchi Marini. Dopo un altro completo e il two minutes warning,
ecco un complicatissimo quarto & 2 nelle mani di Manning.
Incompleto! Palla ai Seahawks, che amministrano correndo il poco
tempo rimasto a loro disposizione. Chi se lo sarebbe mai aspettato?
Denver completamente fuori dalla partita e i campioni NFC avanti 22-0
all'intervallo. La concentrazione deve, però, restare altissima.
Dopo
il sempre piacevole halftime show, si riparte subito con l'ennesima
sorpresa assoluta. Percy Harvin, che era in forte dubbio alla vigilia
dopo la violenta concussion subita contro i Saints, trova la corsa
della vita sul kick-off appena dopo l'intervallo. Slalom stupendo e
corsa senza sosta fino al touchdown per 87 yard di pura gioia per
lui. 29-0 e partita, quasi, in cassaforte. I numeri #1 NFC diventano
la prima squadra al Super Bowl capace di un intercetto ritornato in
TD, un kick-off ritornato in TD e una safety. Denver completa con
molta fatica, le safety dei Seahawks sono in stato di grazia e la
difesa si chiude perfettamente, che spettacolo. Broncos tenuti ancora
a 0 punti e punt. La palla è, però, in una zona molto critica,
vicinissima alla linea di touchdown dei Falchi Marini, ma Lynch ne
esce splendidamente. Wilson corre alla grande, ma viene fermato da
una flag. Seattle non si smuove ed è costretta al primo punt del suo
match. Thomas continua a fare il fenomeno, unico nell'attacco dei
Broncos, ma ancora una volta la Legion
of Boom è
a dir poco superba. Byron Maxwell strappa il pallone dalle mani del
receiver avversario e Smith, ancora lui, lo ricopre, ridando palla ai
suoi. Si scatena la connection tra Wilson e Luke Willson, poi anche
Ricardo Lockette (settimo diverso ricevitore trovato dal quarterback,
a riprova del suo splendido lavoro offensivo) completa, prima della
giocata più bella di questo Super Bowl XLVIII. Jermaine Kearse
riceve, esegue una giravolta, assorbe un blocco, altra giravolta e un
altro paio di colpi durissimi. Il receiver, però, non demorde, non
cade e non si arrende finché non ha oltrepassato la linea del
touchdown. Che giocata: 36-0 Seahawks. Si sveglia l'attacco
avversario, Maxwell regala una pass interferience e Welker porta i
suoi in red zone. Thomas (13 ricezioni per 118 yard con 1 TD) riceve
un gran pallone in end zone e segna il touchdown che, unito alla two
points conversion dello stesso Welker, porta i Broncos a 8 punti,
contro però i 36 degli avversari.
La
fievole paura di una rimonta avversaria viene subito smorzata
dall'onside kick recuperato splendidamente sulla metà campo. Wilson
gioca un football per lunghi tratti meraviglioso e trova di continuo
un ricevitore per i suoi missili esplosivi. Tate, Baldwin e Kearse
guidano i suoi fino a che è Baldwin a segnare il touchdown da 10
yard, sgusciando sotto il corpo di Duke Ihenacho che tenta di
fermarlo. Il 43-8 chiude virtualmente i conti. La Legion
of Boom,
però, continua a difendere fortissimo. Il miglior reparto arretrato
mai visto al Super Bowl, giudicando anche l'immenso valore
dell'attacco avversario? Due pass deflection di fila, prima che venga
donata a Denver una dubbia pass interferience. Manning gioca
inspiegabilmente lanci molto facili e vicini a lui, soprattutto vista
l'assenza di Richard Sherman, che si è da poco infortunato al piede
ed è uscito dal match. Pessima partita per lui. Denver si ritrova a
giocare un quarto & 2 che non trasforma, palla nuovamente a
quelli che, ormai, sono i campioni di questo Super Bowl. Robert
Turbin si toglie la soddisfazione di qualche corsa al Metlife
Stadium, la palla torna a Denver che riesce a combinarne un'altra
delle sue. Manning (34/49 per 280 yard con 1 TD pass, 2 INT e 1
fumble) conclude la sua serata terribile con un fumble che Chris
Clemons recupera per la gioia finale e incontrollata dei suoi. Questo
Super Bowl XLVIII se lo aggiudicano, assolutamente in maniera più
che meritata, i Seattle Seahawks.
I
Broncos dopo una stagione straordinaria si fermano a un passo dal
sogno, perdendo il loro quinto Super Bowl (record di sconfitte)
praticamente senza mai giocarselo davvero contro un avversario
solido, efficace e devastante. Delusione anche e soprattutto per
l'uomo dei record in stagione regolare e MVP della stessa, Peyton
Manning, alla seconda sconfitta su tre Super Bowl disputati. Con i
24.6 anni di media, i Falchi Marini diventano il roster più giovane
della storia a conquistare un titolo e sul palco per la premiazione i
più scatenati sono un felicissimo Pete Carroll, che diventa il terzo
allenatore nella storia ad aver vinto un titolo NCAA e un Super Bowl,
e un grandissimo Russell Wilson (18/25 per 206 yard con 2 TD pass).
Giusto, però, che nel giorno del primo successo della franchigia,
col titolo di MVP della partita venga premiato un membro del reparto difensivo che ha fatto le fortune e la storia di questa
stagione trionfale: è infatti Malcom Smith, autore dell'intercetto
ritornato in touchdown per 69 yard, oltre che di un fumble
recuperato, di un pass defensed e di nove tackles ad aggiudicarsi il
premio di miglior giocatore di questo straordinario e unico, come
sempre, Super Bowl.
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