Ravens,
Giants, Raiders e Eagles. Quattro avversari battuti su quattro, ma
questa non è una notizia, non è la notizia. È il come questi
avversari siano stati battuti, schiacciati, demoliti dai Denver
Broncos il dato su cui riflettere, su cui la squadre avversarie
dovranno concentrarsi e avere timore quando se li troveranno di
fronte. 179 punti fatti sarebbero già un ottimo score in otto
partite, 22.3 di media, figuratevi ora che gli uomini di Mile High
City ne hanno giocate solamente quattro!
La
sensazione di essere imbattibili deve essere forte in casa Broncos,
forte come in NFL non si sentiva dai Patriots targati 2007, che
sfiorarono l’impresa della stagione perfetta, perdendo “soltanto”
il Super Bowl dopo 15 vittorie su 15 giocate. Voglio, però,
analizzare prima i dati negativi che potrebbero preoccupare questa
corazzata, che sembra davvero inarrestabile.
Il
primo aspetto che balza all’occhio riguarda la difesa. Sono ben 91
i punti subiti in quattro incontri disputati, 22.75 di media. La
statistica non è confortante, anche e soprattutto considerando le
formazioni affrontate: i Ravens (27 punti contro Denver), orfani di
Boldin, finito a San Francisco, e con un Flacco in estrema difficoltà
in questo inizio di campionato, mai incisivo e decisivo con i suoi
lanci, hanno una media di poco più di 20 punti pur avendo affrontato
Browns e Bills, non proprio formazioni difensivamente
imprescindibili, in due dei tre incontri successivi; i Giants (23 vs
Denver) hanno messo a segno 31 punti contro i Cowboys alla prima e
poi solamente 7 tra Panthers e Chiefs, dimostrando di non essere
offensivamente efficaci, con un pessimo gioco di corse e un’ancor
peggiore linea davanti al loro quarterback; i Raiders (21 vs Denver)
hanno colto la loro migliore prestazione offensiva proprio nella
trasferta a Mile High City nonostante abbiano in precedenza giocato
contro la disastrata Jacksonville; gli Eagles (20 vs Denver) hanno
abbassato le loro prestazioni offensive, ma Michael Vick, che fino a
questa sfida aveva subito 3 fumble e 2 intercetti, ha chiuso il match
“immacolato” da questo punto di vista contro i Broncos.
Ci sarà molto da lavorare per trovare la stessa fluidità eccezionale dell’attacco anche nel reparto difensivo. Analizzando le tantissime yard/game concesse, ben 390.2 a partita, che valgono alla difesa di Denver il 25° posto nella Lega nella statistica, si nota come sia ancora davvero poco efficace al difesa sui lanci, che lascia ben 316.2 yard a partita agli avversari, davvero troppe, anche considerato il fatto che due squadre, Eagles e Vikings, hanno fatto peggio in questo particolare dato. Sembra invece perfetta o quasi la copertura sulle corse, la migliore nella Lega con sole 74 yard concesse a gara, che insieme ai ben 6 intercetti portati finora ai quarterback avversari è un aspetto che fa ben sperare per le prestazioni successive. Da tenere d’occhio anche l’aspetto non indifferente delle flag, che contro New York (13 per 132 yards) ha rischiato seriamente di compromettere una vittoria che alla fine è stata comunque agevole.
A
metà tra il positivo e il negativo è notare come sembra che a
Denver basti giocare un quarto mostruoso per chiudere i conti e
portare a casa le partite: contro i Ravens il terzo parziale si
chiude sul 21-0, con due touchdown di Welker e uno di Caldwell, utili
a superare lo svantaggio all’intervallo e a uccidere la partita
senza che Baltimore possa recuperare nell’ultimo periodo; contro i
Giants è decisivo il quarto periodo, terminato 17-7, per allargare
la forbice tra le due formazioni e chiudere definitivamente il match;
un altro 17-7, risultato con cui si è chiuso il secondo periodo
della sfida contro Oakland, segna le sorti della terza vittoria
stagionale dei Broncos senza che il secondo tempo possa decidere
nulla; eclatante, tanto quanto quello della prima uscita stagionale,
il 21-0 della terza frazione contro gli Eagles, in cui i due TD di
Demaryus Thomas e quello di Welker, tramortiscono Philadelphia che
non si rialzerà più. Positivo è come basti una piccola accelerata
di questo attacco davvero eccezionale a far lavorare meglio anche la
difesa e a stoppare ogni pretesa avversaria, negativo invece è come
in tre dei quattro casi la partita sia stata ancora pericolosamente
in bilico all’intervallo e Denver non abbia saputo cominciare al
meglio i suoi match, ma li abbia risolti solo dopo molti minuti di
gioco.
Senza
dubbio finora nessuno ha davvero mai messo in dubbio la supremazia
dei Broncos, ma alla lunga questo attendere troppo prima di mettere
la freccia e scappar via potrebbe mettere in difficoltà la squadra,
soprattutto nei playoff, in cui basta un minimo errore per buttare al
vento una stagione. I motivi per cui questa squadra è la pretendente
principe a vincere il Super Bowl XLVIII però davvero non mancano. I
44.75 punti a partita nei primi 4 scontri stagionali sono un dato
davvero anomalo nella sua grandezza e altrettanto impressionanti sono
i record che si è portato con sé, soprattutto quelli individuali
fatti registrare dal quarterback dei Broncos.
Peyton Manning, all’esordio contro i campioni in carica, ha messo a segno 7 passaggi da touchdown, due a Welker, due a DM Thomas, due a Julius Thomas e uno a Caldwell. Per vedere una prestazione simile in una partita nella Lega si deve correre indietro al 1969 con Joe Kapp a lanciarli per i Minnesota Vikings contro i Baltimore Colts. Alla vigilia ci si chiedeva se Peyton sarebbe stato ancora il QB più forte della Lega o se avrebbe cominciato il suo declino, se le nuove generazioni, guidate proprio da Joe Flacco dei Ravens, MVP del Super Bowl XLVII, lo avrebbe surclassato o se sarebbe stato il suo anno buono per conquistare il suo secondo titolo. La sua risposta è stata netta, inequivocabile e ripetuta, tanto che i 2 TD pass contro i Giants e i 3 contro i Raiders lo hanno portato a 12 nelle prime tre uscite stagionali, record assoluto superando Tom Brady a quota 11. E Manning, giusto per ribadire il concetto, ne ha messi a segno altri 4 contro gli Eagles domenica!
Funziona
tutto alla perfezione nell’attacco dei Broncos: la formazione di
Mile High City è prima nel computo totale di yard/game (483) e yard
su lancio (363.8 con quasi 40 yard di vantaggio sui Packers, secondi
in questo dato). Il gioco di corse, pur essendo nella media come yard
prodotte (119.2), viene poco, ma ottimamente utilizzato da Manning e
compagni, oltre ad aver tolto molte castagne dal fuoco nella sfida
contro i Giants, in cui Moreno, che ha iniziato la stagione alla
grande, ha tenuto a debita distanza gli avversari con 2 TD dalle
20/30 yard. Sono però i receiver a farla da padrone in casa Denver.
Wes
Welker, arrivato in estate da New England con grande dispiacere di
Tom Brady, che si è visto privare del suo miglior ricevitore e della
sua più solida connection, ha già costruito un legame molto solido
anche con Peyton. Sono 26 le sue ricezioni in questo inizio di
stagione, per 266 yard (10.2 di media a giocata) e già ben 6
touchdown. Dopo un brutto fumble contro i Ravens, che è costato la
segnatura e l’iniziale svantaggio ai suoi, il campione prodotto di
Texas Tech ha ingranato la marcia e sta giocando, come suo solito,
alla grandissima. Demaryus Thomas guida però le statistiche
offensive dei Broncos con 29 ricezioni per 393 yard (13.6 di media a
giocata) e 4 TD, mentre ad altissimi livelli sono anche Eric Decker
con 24 ricezioni per 340 yard (14.2 di media a giocata) e 1 TD, e
Julius Thomas con 18 ricezioni per 237 yard (13.2 di media a giocata)
con 4 TD.
Questi sono numeri che fanno paura, non solo per la continuità con cui Manning trova i suoi compagni per giocate dai guadagni importanti e molto spesso decisivi, ma anche per la varietà delle opzioni tra cui può scegliere, tutte di eccelsa qualità. L’unico dato che potrebbe lasciare perplessi i Broncos sono gli 8 fumble subiti, di cui 5 con perdita del pallone, ma a fronte di un quarterback che non ha ancora ricevuto un intercetto e ha un passer rating di 138.0 con una media di 367.5 yard a partita (farebbe 5,880 yard se mantenuta a fine della stagione regolare, giusto per rendere l’idea) i problemi non dovrebbero di certo sorgere dall’attacco per Denver, anche visti i 52 punti dell’ultima gara contro gli Eagles, altro record di franchigia infranto nell’occasione.
La
squadra sembra dunque pronta e completa per raggiungere quel Vince
Lombardi Trophy che manca dal 1998 e salire a quota 3 trofei. Se la
difesa si sistemerà a dovere e l’attacco proseguirà nella sua
marcia inarrestabile pochi avversari potranno anche solo tenere testa
a questi Denver Broncos, sperando che Manning resti altrettanto
efficace e decisivo anche nei playoff.
AGGIORNAMENTO
WEEK 5 VS COWBOYS
Il
test più probante per la difesa di Denver è arrivato e il risultato
è stato di quelli che devono per forza far riflettere. Ancora senza
Von Miller e Champ Bailey, perso Woodyard nel corso del match, la
difesa dei Broncos ha fatto acqua da tutte le parti, infilata senza
pietà da un'incredibile prestazione di Tony Romo in regia e da Dez
Bryant, Terrence Williams e Jason Witten, superlativi nell'occasione.
Tutto questo fino a 3 minuti dal termine, quando, come solo le grandi
squadre sanno fare, la situazione si è capovolta.
Partiamo
dall'inizio però. Nei primi tre drive Denver dimostra quanti e quali
siano i suoi problemi di quest'anno. La difesa lascia a turno
colpevolmente liberi tutti i ricevitori prediletti da Romo, che da
parte sua gioca alla grande e sembra non sbagliare mai. Dez Bryant
segna il solito touchdown da fenomeno con una presa che nemmeno la
miglior retroguardia avrebbe potuto fermare, ma per il resto ci sono
praterie di campo aperto per Dallas per completare i suoi down.
Incredibile poi è come DeMarco Murray possa infilarsi anch'esso nel
burro, nonostante la squadra di Mile High City si sia sempre
dimostrata abile sulle corse. Inoltre l'attacco porta un fumble
(unico difetto che avevo sottolineato in precedenza) con Wes Welker e
il punteggio cita 14-0 Cowboys.
Manning
segna l'ennesimo record, segnando i primi 17 touchdown di stagione
senza aver ancora subito un intercetto, e Denver torna sotto. Siamo
però di fronte a qualcosa di alieno. Peyton scalda la mano e manda
in touchdown prima Decker, poi Thomas, aiutato dal fumble di Bryant.
Altro giro, altro record: 19 TD passes nelle prime 5 gare di regular
season, mai nessuno come lui. Non contento, per dimostrare ancora la
sua superiorità, segna anche un TD da 1 yard su corsa, come non
succedeva dall'ottobre del 2008 con una splendida finta di passaggio
nella mischia. Segue una segnatura di Welker e sul 35-20 la partita
sembra chiusa. Non lo è, perché Romo lancia per 82 yard a Williams
che riceve, incredibilmente lasciato troppo smarcato, e Dallas è in
partita, soprattutto dopo che Bryant segna successivamente il suo
secondo touchdown di giornata.
Il
rookie Morris Clairbone segna il primo intercetto di stagione su
Manning, con una giocata a suo modo storica, e i Cowboys in rush
portano Romo a servire Austin in end zone per il vantaggio. Con un
field goal Denver la pareggia a 41, ma la difesa sui lanci proprio
non c'è. Bryant trova una falda e guadagna un numero considerevole
di yard, Beasley chiude l'azione del 48-41 che sembra chiudere la
contesa. Non proprio, Manning nel drive successivo trova tutti i suoi
ricevitori preferiti e Moreno pareggia la contesa a quota 48.
L'azione di Denver è tanto spettacolare quanto efficace, ma
analizziamo la situazione.
L'attacco
è stellare: Manning chiuderà a 33/42 per 414 yard e 4 TD pass, con
un Thomas da 9 ricezioni per 122 yard e 2 TD, Decker da 5 ricezioni
per 87 yard e 1 TD oltre a un super, ancora una volta, Moreno da 19
portate per 93 yard e 1 TD. I dati della difesa sono altrettanto
incredibili, ma all'opposto: Romo chiude con ben 506 yard su
passaggio per 5 TD, con ben 3 ricevitori, sopra citati, oltre le 100
yard (Williams 151 e 1 TD, Bryant 141 e 2 TD, Witten 121 e 1 TD). Una
retroguardia bucata da ogni parte e senza soluzione di continuità,
fino, come detto all'inizio, a tre minuti dalla fine. Ecco che qui
Romo torna a essere un quarterback mediocre e dalle soluzioni troppo
affrettate e la difesa dei Broncos si dimostra per quello che
dovrebbe essere. L'intercetto portato da Trevathan vicino alla red
zone dei Cowboys permette a Manning di giocare con tutta calma e far
scadere il tempo, non prima che Prater metta a segno il field goal
del definitivo 51-48 finale.
Tutto confermato dunque, ma in maniera assai più netta rispetto alle settimane scorse. I Broncos dovranno presto recuperare i loro pezzi mancanti e la loro armonia difensiva se non vogliono rischiare di perdere partite anche più importanti. L'attacco va a mille, ma deve fare occhio ai sanguinosi fumble.
La
strada è spianata, non resta che percorrerla al galoppo verso il
titolo!
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