Per tutti gli amanti di questo
bellissimo sport, la preseason NFL è solo un leggero antipasto, che apre lo
stomaco in attesa del piatto forte della regular
season, del “real football”, come dicono gli americani. Basta rivedere in campo
i propri beniamini, anche solo per spezzoni di gara, per svegliarsi da un
letargo durato quasi sei mesi. Però, se per gli spettatori, seduti comodamente
sul divano di casa, la preseason è solo un modo per ingannare il tempo, per
tanti giocatori, rookies in particolare, è la loro occasione d’oro per cercare
di realizzare un sogno che cullano da quando sono bambini. E, durante questa
estate, ci sono stati alcuni giovani giocatori che hanno mostrato ai loro
allenatori che sono pronti per affermarsi nella lega “dei grandi”.
Nell’off-season, i Chicago Bears hanno
deciso di cambiare l’aspetto della loro difesa, non rifirmando l’otto volte Pro
Bowler Brian Urlacher e lasciando libero di accasarsi agli Oakland Raiders
l’outside linebacker Nick Roach. La società, per rimpiazzarli, ha deciso di
firmare un paio di veterani: D.J Williams e James Anderson. Ma, mentre Anderson
è riuscito a lavorare con continuità, Williams è stato limitato dagli
infortuni, aprendo così le porte del campo al talento di Jon Bostic. Scelto al
secondo round dell’ultimo draft, il linebacker da Florida ha impressionato
tutti, nel match contro i Carolina Panthers, grazie ad un paio di tackle e ad
un intercetto ritornato per 51
yard. Una settimana dopo, ha realizzato la “play of the
week”, fermando con un tackle devastante il receiver Mike Willie dei Chargers,
causando un incompleto. Ha poi messo a referto anche un team-high di 8 tackle
nella vittoria contro i Raiders. Dopo queste eccellenti prestazioni, non sarà
una sorpresa vederlo in campo da titolare alla prima stagionale.
Se andate a Denver, pronunciare la
parola “safety”, potrebbe provocarvi qualche occhiataccia da parte dei tifosi
dei Broncos, perché? Perché riporta alla mente il divisional round AFC degli
ultimi playoff. Quando la safety Rahim Moore, con un
errore gigantesco in copertura, ha permesso a Jacoby Jones di segnare il
touchdown valevole l’overtime, che ha poi condotto i Ravens alla vittoria per
38-35. Forse in Colorado ora hanno trovato qualcuno che potrà evitare, in
futuro, un altro disastro del genere: Duke Ihenacho. Da quando ha raggiunto i
Broncos nel 2012, nelle vesti di undrafted free agent, il “Duca” ha sempre lavorato
duramente e, in questa preseason, ha risalito le gerarchie fino ad essere
dichiarato il titolare nello spot di strong safety, superando la concorrenza
del veterano Mike Adams. La sua miglior prestazione è arrivata contro i Niners,
dove ha fatto registrare 7 tackle, di cui uno “for loss”, e un fumble forzato.
Forse definire sorpresa un decima
scelta assoluta non è corretto. La vera sorpresa è come il quarterback dei
Jacksonville Jaguars al terzo anno, Blaine Gabbert, abbia ottenuto i gradi da
starter, quando molti prevedevano una lotta serrata tra lui e Chad Henne.
Complice un primo anno da rookie pessimo, in cui completò solo il 50.8% dei
passaggi, perse palla 14 volte e lanciò un solo touchdown in più rispetto agli
intercetti (12 a
11) sembrava essere ormai caduto nel dimenticatoio. Invece l’anno scorso, prima
di essere fermato da un infortunio, migliorò tutti i suoi numeri, facendo
registrare una percentuale di completamento del 58.3%, 9 touchdown, 6
intercetti e solo 5 fumble. Ed in queste gare estive ha dimostrato di essere
tornato in condizione, su 26 azioni di passaggio, non è mai stato sackato. Le
fortune dei Jaguars potrebbero essere discutibili, ma non sorprendetevi se il
loro quarterback titolare avrà una solida stagione.
Nel New England, mai come in questa
estate tormentata da problemi di ogni tipo, c’era la possibilità di mettersi in
mostra e il wide receiver Kenbrell Thompkins è stato il più lesto a capirlo. E’
salito agli onori della cronaca per essere risultato il miglior giocatore nella
sonora sconfitta per 40 a
7 dei Patriots contro i Lions, nella quale ha totalizzato 15 ricezioni per 166 yards. Contando che i
Pats hanno dato moltissime opportunità a tutti i loro giovani wideout, è
interessante notare come Aaron Dobson, un giocatore scelto al secondo round
dell’ultimo draft e candidato ad uno spot da titolare, abbia totalizzato solo
11 prese in tutta la preseason. In ogni caso, l’undrafted Thompkins sembra
essere la spalla ideale per Danny Amendola nel reparto ricevitori e con un
quarterback come Tom Brady a catechizzarlo potrebbe diventare un pilastro
dell’attacco bianco-blu.
La scorsa stagione, Russell Wilson e i
Seahawks sono stati un’autentica rivelazione. Il coach Pete Carroll desiderava
un folto nucleo di ricevitori che supportasse il suo quarterback stellare e
facesse sognare la città. E se, in un primo momento, è stato il mercato ad accontentarlo,
portando in dote Percy Harvin, poi, complice proprio l’infortunio di Harvin, è
emerso un ragazzo da un college piccolo e sconosciuto a riportare in alto le
speranze dell’allenatore. Il giovane Stephen Williams, nel match contro i
Raiders, giocando con Wilson e la “first-team
offense” ha completato un bel passaggio da 50 yard di guadagno. La
nuova arma offensiva dei Falchi di mare è però molto di più. Con solamente
sette passaggi ricevuti in preseason ha guadagnato 236 yard, segnato 3
touchdown e ha realizzato una media di 33.7 yard guadagnate a
ricezione.
Settimana prossima inizierà la regular
season e si giocherà davvero sul serio, ma ora che queste giovani leve hanno
raggiunto il loro sogno, dimostrando che col duro lavoro e la costanza si può
emergere anche in una lega dove la competizione è feroce, state certi che non
se lo lasceranno scappare.
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