venerdì 6 settembre 2013

COMBATTERE PER UN SOGNO





Per tutti gli amanti di questo bellissimo sport, la preseason NFL è solo un leggero antipasto, che apre lo stomaco in attesa del piatto forte della regular season, del “real football”, come dicono gli americani. Basta rivedere in campo i propri beniamini, anche solo per spezzoni di gara, per svegliarsi da un letargo durato quasi sei mesi. Però, se per gli spettatori, seduti comodamente sul divano di casa, la preseason è solo un modo per ingannare il tempo, per tanti giocatori, rookies in particolare, è la loro occasione d’oro per cercare di realizzare un sogno che cullano da quando sono bambini. E, durante questa estate, ci sono stati alcuni giovani giocatori che hanno mostrato ai loro allenatori che sono pronti per affermarsi nella lega “dei grandi”.

Nell’off-season, i Chicago Bears hanno deciso di cambiare l’aspetto della loro difesa, non rifirmando l’otto volte Pro Bowler Brian Urlacher e lasciando libero di accasarsi agli Oakland Raiders l’outside linebacker Nick Roach. La società, per rimpiazzarli, ha deciso di firmare un paio di veterani: D.J Williams e James Anderson. Ma, mentre Anderson è riuscito a lavorare con continuità, Williams è stato limitato dagli infortuni, aprendo così le porte del campo al talento di Jon Bostic. Scelto al secondo round dell’ultimo draft, il linebacker da Florida ha impressionato tutti, nel match contro i Carolina Panthers, grazie ad un paio di tackle e ad un intercetto ritornato per 51 yard. Una settimana dopo, ha realizzato la “play of the week”, fermando con un tackle devastante il receiver Mike Willie dei Chargers, causando un incompleto. Ha poi messo a referto anche un team-high di 8 tackle nella vittoria contro i Raiders. Dopo queste eccellenti prestazioni, non sarà una sorpresa vederlo in campo da titolare alla prima stagionale.



Se andate a Denver, pronunciare la parola “safety”, potrebbe provocarvi qualche occhiataccia da parte dei tifosi dei Broncos, perché? Perché riporta alla mente il divisional round AFC degli ultimi playoff. Quando la safety Rahim Moore, con un errore gigantesco in copertura, ha permesso a Jacoby Jones di segnare il touchdown valevole l’overtime, che ha poi condotto i Ravens alla vittoria per 38-35. Forse in Colorado ora hanno trovato qualcuno che potrà evitare, in futuro, un altro disastro del genere: Duke Ihenacho. Da quando ha raggiunto i Broncos nel 2012, nelle vesti di undrafted free agent, il “Duca” ha sempre lavorato duramente e, in questa preseason, ha risalito le gerarchie fino ad essere dichiarato il titolare nello spot di strong safety, superando la concorrenza del veterano Mike Adams. La sua miglior prestazione è arrivata contro i Niners, dove ha fatto registrare 7 tackle, di cui uno “for loss”, e un fumble forzato.

Forse definire sorpresa un decima scelta assoluta non è corretto. La vera sorpresa è come il quarterback dei Jacksonville Jaguars al terzo anno, Blaine Gabbert, abbia ottenuto i gradi da starter, quando molti prevedevano una lotta serrata tra lui e Chad Henne. Complice un primo anno da rookie pessimo, in cui completò solo il 50.8% dei passaggi, perse palla 14 volte e lanciò un solo touchdown in più rispetto agli intercetti (12 a 11) sembrava essere ormai caduto nel dimenticatoio. Invece l’anno scorso, prima di essere fermato da un infortunio, migliorò tutti i suoi numeri, facendo registrare una percentuale di completamento del 58.3%, 9 touchdown, 6 intercetti e solo 5 fumble. Ed in queste gare estive ha dimostrato di essere tornato in condizione, su 26 azioni di passaggio, non è mai stato sackato. Le fortune dei Jaguars potrebbero essere discutibili, ma non sorprendetevi se il loro quarterback titolare avrà una solida stagione.



Nel New England, mai come in questa estate tormentata da problemi di ogni tipo, c’era la possibilità di mettersi in mostra e il wide receiver Kenbrell Thompkins è stato il più lesto a capirlo. E’ salito agli onori della cronaca per essere risultato il miglior giocatore nella sonora sconfitta per 40 a 7 dei Patriots contro i Lions, nella quale ha totalizzato 15 ricezioni per 166 yards. Contando che i Pats hanno dato moltissime opportunità a tutti i loro giovani wideout, è interessante notare come Aaron Dobson, un giocatore scelto al secondo round dell’ultimo draft e candidato ad uno spot da titolare, abbia totalizzato solo 11 prese in tutta la preseason. In ogni caso, l’undrafted Thompkins sembra essere la spalla ideale per Danny Amendola nel reparto ricevitori e con un quarterback come Tom Brady a catechizzarlo potrebbe diventare un pilastro dell’attacco bianco-blu.

La scorsa stagione, Russell Wilson e i Seahawks sono stati un’autentica rivelazione. Il coach Pete Carroll desiderava un folto nucleo di ricevitori che supportasse il suo quarterback stellare e facesse sognare la città. E se, in un primo momento, è stato il mercato ad accontentarlo, portando in dote Percy Harvin, poi, complice proprio l’infortunio di Harvin, è emerso un ragazzo da un college piccolo e sconosciuto a riportare in alto le speranze dell’allenatore. Il giovane Stephen Williams, nel match contro i Raiders, giocando con Wilson e la “first-team offense” ha completato un bel passaggio da 50 yard di guadagno. La nuova arma offensiva dei Falchi di mare è però molto di più. Con solamente sette passaggi ricevuti in preseason ha guadagnato 236 yard, segnato 3 touchdown e ha realizzato una media di 33.7 yard guadagnate a ricezione.

Settimana prossima inizierà la regular season e si giocherà davvero sul serio, ma ora che queste giovani leve hanno raggiunto il loro sogno, dimostrando che col duro lavoro e la costanza si può emergere anche in una lega dove la competizione è feroce, state certi che non se lo lasceranno scappare.

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