Cinque
finali perse, tutte in maniera quasi incredibile e partendo per la
maggior parte dei casi da favoriti assoluti. Parma, Lazio, Inter,
Napoli e ancora Lazio sono le squadre che hanno fatto svanire il
sogno della stella d'argento, apposta sulla maglia di qualsiasi
compagine calcistica che riesca a vincere 10 trofei di Coppa Italia,
tre volte alla Juventus e due volte alla Roma. Sembra che nessuno
riesca a vincere la decima e, a ben guardare i valori in campo e il
modo in cui si sono evoluti molti di questi anni finali, il tutto ha
l'aria di una vera e propria maledizione.
La
Juventus ha vinto la sua nona Coppa Italia nel lontano 1994/95 in
finale contro il Parma, la stessa squadra che poi, nel 2001/02,
sembrava dovesse essere la vittima designata sulla strada della
Signora verso la stella d'argento. Galvanizzata dall'incredibile
successo in campionato, con la sconfitta dell'Inter contro la Lazio
nell'ultima giornata che aveva consegnato il 26° tricolore alla
formazione di Lippi, ecco che il 10 maggio la Juve si presenta al
Tardini forte, ma non tranquilla, dopo il 2-1 maturato all'andata. Al
Delle Alpi, Amoruso su rigore e Zalayeta dopo 12 minuti sembravano
aver già aperto le porte a un agevole successo e la partita era
scivolata via senza altre emozioni fino a quando, in maniera
incredibile, Nakata al minuto 92 aveva accorciato le distanze in modo
quanto meno pericoloso per i bianconeri. Ecco infatti che, dopo soli
3 minuti dall'inizio della gara di Parma, la compagine di casa segna
l'1-0 con Junior. Il gol in trasferta pesa come un macigno e,
nonostante gli sforzi profusi e un pressing asfissiante, la Juve non
riesce a pareggiare la sfida, perdendo la Coppa a favore del terzo
successo degli emiliani nella competizione.
Ecco
che però, solo due anni dopo, la Juventus torna in finale, questa
volta contro la Lazio. Il titolo non è arrivato in quel 2003/04, ma
la favorita d'obbligo resta comunque la Signora, anche visto che i
biancocelesti hanno chiuso al sesto posto il campionato. L'andata
all'Olimpico è però traumatica: la Lazio domina e vince con due gol
di Stefano Fiore ai minuti 60 e 80. Sembra tutto perduto, ma i
bianconeri sfoderano gli artigli e al ritorno in casa pareggiano
subito il conto nel primo tempo con i loro due assi del gol,
Trezeguet e Del Piero. Le sorti sembrano quindi pendere tutte a
favore della Juve, ma ecco che al minuto 69 Corradi sugli sviluppi di
un corner sovrasta Legrottaglie e incorna il 2-1. Ai padroni di casa
servirebbero quindi due gol per mettere le mani sul trofeo, ma arriva
soltanto il pareggio della Lazio con Fiore, che approfitta di un
grave errore della difesa avversaria. Seconda sconfitta consecutiva
in finale di Coppa e niente stella d'argento per la Juventus.
La
Roma, dopo i due successi di fila nel 2007 e 2008, si presenta nel
2009/10 per chiudere la tripletta che potrebbe portarla ai dieci
successi. L'avversario non è dei migliori, è l'Inter di Josè
Mourinho che vincerà poi campionato e Champions League, ma, visti
appunto i numerosi e fondamentali impegni ancora da sostenere, sembra
che la squadra milanese possa essere distratta dalle sirene europee o
dalle fatiche in patria. In più i giallorossi giocano in casa e
sembra perciò che possano avere i favori del pronostico. La finale
da due anni è a partita secca, quindi non c'è ritorno. Ci si gioca
tutto il 5 maggio allo stadio Olimpico, un bruttissimo anniversario
per i nerazzurri proprio nello stadio che gli aveva tolto lo scudetto
8 anni prima. In una partita giocata a bassi ritmi e molto nervosa
ecco che è però una bomba di Milito da fuori area a decidere il
match al 40' del primo tempo. La Roma, imballata e senza idee, verrà
ricordata soprattutto per il calcione scellerato del suo capitano
Totti a Balotelli nel finale di partita. L'Inter alza la Coppa e la
maledizione continua.
Ciò
che accade nel 2011/12 ha ancor più dell'incredibile. La Juventus
dei record di Antonio Conte, imbattuta e vincitrice in campionato
dopo una cavalcante inesorabile, si presenta allo stadio Olimpico in
finale di Coppa Italia contro il Napoli, che ha invece deluso,
chiudendo al quarto posto una stagione che avrebbe dovuto essere
migliore. Sembra non ci debba essere storia, anche perché i
bianconeri non hanno ancora perso in gare ufficiali durante
quell'annata. In una delle sue peggiori uscite stagionali, però, la
Signora viene sconfitta nettamente da un Napoli con più forze e
energie, trascinato da un Cavani, che porta i partenopei in vantaggio
su rigore nel secondo tempo, e da un Hamsik in serata di grazia, che
prima si procura il penalty e poi chiude i conti al minuto 83 con una
pregevole conclusione che batte Storari. Si chiude quindi nel
peggiore dei modi una stagione comunque straordinaria, ma che avrebbe
potuto essere ai limiti della perfezione per i bianconeri. E ancora
una volta la Juventus perde una finale di Coppa e non può forgiarsi
di quella stella d'argento che ormai sembra stregata in quel di
Torino.
Non
meno stregata che a Roma dove, lo scorso 26 maggio, si è verificata
una delle sconfitte più sanguinose nella storia dei giallorossi. La
finale di Coppa è di quelle da brividi: Roma-Lazio, un derby in
finale, forse il derby più importante di sempre, in uno stadio
Olimpico stracolmo. La partita è tesa, si gioca solo a sprazzi, la
palla resta per lunghi tratti a centrocampo e le azioni da gol
faticano ad arrivare. Fino a quando, al minuto 71, Candreva se ne va
sulla fascia e crossa, Lobont sbaglia l'uscita e Lulic, appostato sul
secondo palo, segna il gol della vita. E' l'1-0 che vale il trofeo e
che porta i biancocelesti in paradiso, a festeggiare la Coppa in
faccia ai propri concittadini. Una Roma spenta, dalle poche idee e
dai pochi spunti, guidata da un Andreazzoli mai convinto nelle
proprie scelte tattiche, abbandona, per la seconda volta, il sogno di
avere sulla propria maglia la stella d'argento e si ritrova senza
successi in una stagione a dir poco deludente. L'aquila Olimpia può
festeggiare e con essa tutto lo spicchio di tifoseria laziale.
La
domanda sorge spontanea: chi si forgerà del decimo titolo di Coppa
Italia per primo? Sarà la Juventus, a secco in questa manifestazione
da quasi 20 anni? O forse la Roma, che ha perso 8 delle 17 finali
giocate? O le outsider Inter (7 titoli), Lazio e Fiorentina (6)
faranno incetta di trofei e sorpasseranno le concorrenti? Difficile a
dirsi, ciò che è sicuro è che ognuna delle compagini che si
troverà a giocare per la sua decima Coppa Italia avrà a che fare
con un avversario non facile da superare, la maledizione della stella
d'argento.
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