Sette
squadre sono salite a 3 vittorie mantenendo il proprio ruolino di
marcia ancora privo di defezioni, mentre sei sono i team che invece
non hanno ancora trionfato in questa regular season, con alcune
sorprese da entrambi i lati. Scopriamo insieme chi si sta dirigendo a
passo spedito verso i playoff e chi, invece, avrà ancora molto da
lavorare prima di poter ambire alla post-season.
Chi
sta vivendo un momento magico, ben oltre alle attese, è senza dubbio
Kansas City. La serata è quella del ritorno di coach Reid nella
città dell'amore fraterno, per la prima volta sulla panchina
avversaria dopo essere stato 14 anni su quella degli Eagles, e in cui
si festeggia anche il ritiro della maglia numero 5 di Donovan McNabb,
storico QB della compagine di Philadelphia. Nessuna festa però,
perché i Chiefs fanno 3/3, aiutati dalle solite grandi corse di
Jamaal Charles (20 per 92 yard e 1 TD) e da una difesa in grande
spolvero che riporta un intercetto a Michael Vick grazie a Johnson e
alla corsa di Berry in end zone e che fatica solo a tenere un
devastante LeSean McCoy (20 carries per 158 yard e 1 TD). Gli Eagles
rimandano la prima vittoria in casa e coach Reid si prende la terza
vittoria in 3 match sulla panchina di Kansas City. Nella disastrata
NFC East gli unici che sembrano poter tenere un buon passo sono i
Cowboys. DeMarco Murray ha nei Rams la sua vittima prediletta e porta
alle casse di Dallas 175 yard e 1 TD in 26 portate che, unite ai 3 TD
passes di Tony Romo per Bryant, Harris ed Escobar, alla prima
segnatura nel suo anno da rookie, portano una facile vittoria per
31-7 alla squadra texana. St. Louis non entra mai in partita e
Bradford subisce ben 6 sacks dalla difesa dei Cowboys, dopo che era
uscito "illeso" dai primi 2 match stagionali.
Le
altre due compagini della Division sono invece in alto mare. I
Redskins cominciano alla grande contro Detroit, intercettando
Stafford con Hall, che riporta il pallone in end zone e diventa il
secondo di sempre, dopo Ronde Barber, con almeno 4 intercetti e 4
fumble recuperati e ritornati in TD. Delude ancora Robert Griffin III
che si fa intercettare per evitare un sack in maniera abbastanza
sciocca e subisce anche un fumble, dopo una bella corsa, non
riuscendo a mantenere il possesso nella caduta a terra. Sfortunati
nell'occasione di un lancio perfetto da 60 yards del quarterback per
Robinson che perde il contatto col pallone mentre ricade in end zone,
i Redskins non riescono a fermare un quarto e inches sulle loro 10 e
la premiata ditta Stafford-Johnson costruisce il touchdown decisivo
nonostante la marcatura di 4 uomini su Megatron. Finisce 27-20 per i
Lions. Fanno peggio, molto peggio, i Giants contro Carolina perdendo
38-0 una partita segnata dai 7 sacks su Eli Manning, di cui 4 nel
primo quarto, e da una grandissima prestazione di Cam Newton che,
aiutato da una difesa newyorkese per niente in forma, mette a segno 3
TD pass e 1 TD su corsa coadiuvato da Brandon LaFall che riceve
solamente tre passaggi, ma due di questi in end zone. L'attacco di
Carolina funziona e anche bene, ma la retroguardia dei Giants fa
acqua da tutte le parti, così come la linea davanti a Manning non è
assolutamente adatta ad una squadra che non perdeva le prime tre gare
stagionali dal 1996. E ora la strada verso i playoff sembra
compromessa irreparabilmente.
Chi
è lanciato invece verso una post-season da protagonista sono senza
dubbio Seattle e Denver. I Seahawks schiacciano letteralmente i
Jaguars sotto i loro piedi, tanto che Wilson, dopo aver lanciato 4 TD
pass, 2 per Rice e 2 per Miller, lascia spazio a Jackson, che si
concede un 7/8 con un passaggio da touchdown annesso. Seattle
funziona a meraviglia, tanto quanto invece Jacksonville proprio non
va. Il 45-17 finale, con i Jaguars che vanno a segno solo dopo
l'intervallo, è eloquente dell'opposta situazione che attraversano
le due franchige. Peyton Manning continua a fare il fenomeno e segna
un altro record per la NFL: 12 passaggi da touchdown nelle prime tre
uscite stagionali senza nessun intercetto battono il record
precedente di Brady (11). Denver vince e anche nettamente, con tutti
i ricevitori su altissimi livelli e, vista la loro qualità, non c'è
avversario che possa tenerli. Oakland però dimostra di essere una
squadra se non altro vivace e mette assegno due grandi segnature:
prima Moore si libera egregiamente di un doppio blaccaggio mal
eseguito dalla difesa di Denver e corre in touchdown dalle 50 yard,
poi Pryor lascia l'incombenza del lancio al runningback McFadden
sorprendendo la retroguardia dei Broncos e trovando Reece in end zone
per altri 7 punti, che comunque servono solo a limitare i danni sul
37-21 per Denver.
Le
altre quattro squadre a punteggio pieno sono Patriots, Bears, Saints
e Dolphins. Chi convince meno di queste compagini è,
incredibilmente, proprio la squadra di Tom Brady. New England gioca
alla grande solamente un quarto, il secondo, con 2 TD pass del suo
quarterback per Thompkins, che mette in bacheca le sue prime due
segnature in carriera, e per il resto si limita a difendere contro un
attacco non propriamente eccelso come quello di Tamba Bay. Freeman
chiude per la terza partita di fila sotto il 50% al lancio (19/41) e
non convince, così come non fanno i suoi compagni d'attacco. I
Patriots sono attesi ora dai Falcons, vedremo cosa succederà in un
test più probante. Chicago domina i primi 25 minuti di gioco contro
gli Steelers, portando pressione e sack a Roethlisberger,
con un attacco fluido ed efficace, ma Walters decide di rimettere
Pittsburgh in partita eccedendo nella sua giocata difensiva sul
punter in black and yellow e facendo ripartire l'azione d'attacco
degli avversari. Big Ben inizia finalmente a giocare e trova in
Antonio Brown un ricevitore eccezionale. La serata di grazia del
ragazzo da Miami inizia con una ricezione da 40 yard nonostante una
doppia copertura difensiva e prosegue con una presa a una mano
davvero incredibile che porta altri 7 punti in cascina al suo team.
Sotto 27-23 però gli Steelers si sfaldano e riprendono le loro
vecchie abitudini, concedendo un touchdown a Bennett, comunque
bravissimo nell'occasione, e subendo un'altra palla persa in attacco,
riportata in end zone da Peppers per il 40-23 finale.
Drew
Brees fa il fenomeno e Jimmy Graham lo segue a ruota: 29/46 per 342
yard e 3 TD pass oltre a 1 TD su corsa per il quarterback e 9
ricezioni per 134 yards e 2 TD per il tight-end. Poco da fare per i
Cardinals, per niente aiutati da un Palmer marcatissimo e che porta 2
intercetti senza passaggi da segnature per i compagni. New Orleans
vince la terza gara su tre giocate e si appella al fato: l'ultima
volta che era successa questa occorrenza i Saints avevano poi messo
le mani sul Vince Lombardi Trophy. Passo indietro invece per Arizona
dopo la bella vittoria contro i Lions, segnale che c'è ancora molto
da lavorare. Grande, grandissima vittoria per i Dolphins contro
Atlanta. Dopo il solito inizio lanciato dei Falcons, che restano
davanti per quasi tutti i primi tre quarti, ecco però che Miami,
prima pareggia a quota 20 e poi, dopo aver subito un field goal di
Bryant, si ritrova con 43 secondi sul cronometro a gestire la palla
della vittoria in red zone. Tannehill non sbaglia e trova Dion Sims
per il touchdown della vittoria. Ryan si fa intercettare sull'ultimo
drive di giornata e Atlanta perde la seconda gara stagionale, mentre
Miami prosegue il suo periodo magico e vince una partita di
fondamentale importanza.
Chi
segna le tre vittorie più difficile e impegnative di giornata sono
senza dubbio i Bengals, i Ravens e i Colts. Cincinnati comincia alla
grande contro Green Bay e segna 14 punti in 12 secondi nel primo
quarto, grazie a una grandissima giocata del rookie Giovani Bernard,
che si lancia sopra il difensore avversario per superare la linea di
end zone, e a un fumble recuperato sul successivo kick-off. L'attacco
dei Packers inizia la sua marcia e sembra inarrestabile, mettendo a
segno ben 30 punti consecutivi, dovuti anche alle 4 palle perse dei
Bengals, ma la partita non è ancora finita. Il solito AJ Green
riapre la contesa e nel quarto periodo succede l'incredibile: sotto
21-30 Cincinnati prima intercetta un lancio di Rodgers con Leon Hall
e segna 7 punti nell'azione successiva, poi, su un quarto down e
inches, Green Bay perde il pallone con un fumble, recuperato prima da
Nelson e poi da Newman che corre in end zone per i punti del 34-30
che decidono il match. Incredibile come i Packers possano perdere 3
palloni nell'ultimo periodo e gettare al vento una partita che era
saldamente nelle loro mani. La difesa di Baltimore sembra essere
tornata quella che ha portato i Corvi a vincere l'anno passato, pur
senza Ray Lewis, festeggiato in occasione della partita: per la
seconda partita di fila non subiscono un touchdown, ma questa volta
di fronte a loro non ci sono i Browns bensì i Texans. Prima Smith
intercetta Schaub e corre in end zone, poi Doss riporta un punt di
Houston dalle sue 20 yard fino a segnare altri 7 punti a tabellone,
con un'azione tanto funambolica quanto efficace al limite del lato
destro del campo. Flacco trova in Pierce un ottimo runningback e lo
serve con continuità per 24 attacchi, di cui uno da touchdown,
mentre fatica ancora a trovare lanciatori utili, se non un buon
Torrey Smith. La difesa dei Ravens è però una macchina perfetta e i
texani sono tramortiti: 30-9 il finale.
Indianapolis
ha acquisito in settimana il miglior prospetto dei Cleveland Browns,
ovvero il runningback Trent Richardson, in cambio di una futura prima
scelta, e gli effetti devastanti del loro gioco di corse, ora
composto dal talento prodotto di Alabama, da Bradshaw e dalle corse
mai banali di Andrew Luck si sono visti subito nella trasferta di San
Francisco. I 49ers, favoritissimi della vigilia di NFL con i Broncos,
sembrano essere un meccanismo che non gira piùa dovere. L'attacco è
bloccato, Kaepernick chiude per la seconda partita di fila senza
passaggi da touchdown e giocando male, sia sui lanci che sulle corse,
mentre la difesa fa quello che può, ma non è incisiva, soprattutto
nell'ultimo periodo quando i Colts scavano il parziale decisivo.
Prima Luck corre in end zone per portare i suoi sopra 20-7, poi,
nell'azione successiva, Kaep subisce un fumble sanguinoso che porta
al successivo touchdown di Bradshaw per il finale di 27-7. Richardson
chiude con 13 portate per 35 yards e la segnatura che apre le danze.
Grandissimo passo in avanti di Indianapolis, tanto quanto un
ulteriore passo indietro di San Francisco, che perde la seconda
partita di fila e nei big match contro le dirette pretendenti al
titolo è 0-2.
Dopo
un grande inizio dell'asse Rivers-Gates, San Diego subisce la rimonta
dei Titans, guidata da una prestazione incredibile del suo
quarterback Jake Locker. Oltre a portare palla alla mano per 68 yard
e 1 TD, il prodotto di Washington porta Tennessee alla vittoria con
un ultimo drive da urlo. Con poco meno di 2 minuti e senza timeout
rimasti Locker costruisce un'azione fantastica, chiusa con il lancio
per Hunter da 34 yard che segna il 20-17 finale e una vittoria
importantissima contro i Chargers, che perdono un'altra partita sul
filo di lana, dopo quella all'esordio contro Houston. Geno Smith
decide di fare il fenomeno contro i Bills: lancia prima Hill per 51
yard in touchdown, poi trova Santonio Holmes per il touchdown da 69
yard che chiude la contesa. Nonostante 20 flags nella partita, i Jets
trovano la seconda gioia stagionale anche grazie ai 7 sacks portati a
EJ Manuel, che invece non riesce a guidare Buffalo con la giusta
continuità. Cleveland trova in Hoyer il quarterback che cercava. 321
yard per 3 TD pass che, nonostante i 3 intercetti, decidono la
partita a favore dei Browns, grazie anche a un drive assai ben
costruito con pochi minuti sul cronometro e che si conclude a 52
secondi dalla fine con i punti del 31-27 finale. Troppe cose ancora
non funzionano in casa Vikings: prima tra tutte la difesa morbida
come il burro che subisce ben 31 punti da uno dei peggiori attacchi
della Lega, reso ancora più deficitario dalla partenza di Richardson
in settimana, e poi un attacco ancora troppo sprecone e che trova
incredibilmente in Ponder il suo miglior finalizzatore, con 2
touchdown palla alla mano. Nessuna delle due andrà lontano, però,
visti i valori espressi in campo.
Ecco
dunque che la NFL inizia ad entrare nel vivo con alcune sorprese e
alcune defezioni d'eccezione. Quanto durerà il magic moment di
Dolphins e Chiefs? San Francisco riuscirà a riprendersi e tornare su
livelli d'eccellenza? I Seahawks potranno davvero dare del filo da
torcere a Denver? Bengals e Colts si confermeranno come due delle
squadre offensivamente più prolifiche della Lega? Lo scopriremo con
calma, chi vivrà vedrà!
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