25 aprile 2013. Al Radio City Music
Hall di New York si sta svolgendo il draft NFL. Sono passate quasi due ore
dall’inizio dell’evento quando il telefono dei Dallas Cowboys inizia a
squillare. Dall’altra parte della cornetta c’è Trent Baalke, general manager
dei San Francisco 49ers. Ha urgentemente bisogno di un difensore, un ragazzo di
qualità per sopperire alla perdita del Pro Bowler Dashon Goldson, finito a
Tampa Bay. Poco prima i New Orleans Saints hanno selezionato Kenny Vaccaro, la
miglior safety del lotto e Baalke ha bisogno proprio di ricoprire quella
posizione. La trentaduesima chiamata è troppo lontana e davanti alla sua ci
sono tante squadre che puntano a rafforzare la secondaria. Decide di agire e
chiama i Cowboys. La trattativa è rapida, a Dallas non hanno nessuna fretta, il
loro bisogno è un offensive lineman e ce ne sono in abbondanza in tutto il
draft, e possono fare uno scambio. I Niners ottengono la loro scelta, la numero
18 e selezionano, da LSU, uno dei migliori prospetti dell’intero draft: Eric
Reid.
8 settembre 2013. Al Candlestick Park
di San Francisco, i giocatori stanno ricevendo gli applausi dei tifosi dopo la
bella vittoria per 34 a
28 sui Green Bay Packers. Tra di loro uno dei più acclamati, grazie ad un
ottimo esordio, è il numero 35: Eric Reid.
La partita di domenica scorsa ha
evidenziato chiaramente come il trade-up, eseguito all’ultimo draft, sia stata
una mossa perfetta da parte del front-office di San Francisco. E’ solo la prima
partita, è vero, ma Reid ha mostrato del potenziale non indifferente, al suo
debutto come free safety titolare nella difesa dei Niners. Proprio lui è stato
uno dei fattori che hanno permesso di vincere i Packers. E’ stato uno dei
cinque giocatori ad aver giocato tutti i 62 snaps della difesa e ha chiuso la
partita con 7 tackle, 1 passaggio deviato e 1 intercetto.
La sua partita però non era iniziata
benissimo. Nel secondo quarto ha mostrato tutta l’inesperienza dei suoi 22 anni
di età, sbagliando un movimento che non gli ha permesso di poter placcare Jordy
Nelson alle gambe, permettendo dunque al receiver dei Packers di guadagnare 22 yard, al posto di una o
due se il suo colpo fosse andato a segno.
Con la giocata successiva è arrivato
però anche il suo riscatto. Mostrando un ottimo senso della posizione, si è
fatto trovare al posto giusto per intercettare il passaggio di Aaron Rodgers
che il ricevitore, Jermichael Finley, non ha ben trattenuto. Anche nel caso il
ricevitore fosse riuscito a catturare la palla, Reid sarebbe stato nella
posizione giusta per placcarlo e non fargli guadagnare ulteriore terreno. Inoltre,
se fosse riuscito anche a rimanere in piedi dopo il debole tackle di Finley,
sarebbe riuscito anche a ritornare l’intercetto a pochi metri dalla end zone
(la giocata è stata “under review” da
parte degli arbitri che hanno decretato un “down
by contact” e, dunque, annullato il ritorno).
Reid avrebbe fatto registrare anche un
secondo intercetto se la giocata non fosse stata annullata da un’altra penalty.
E’ riuscito ad anticipare e guadagnare il possesso dell’ovale su un ottimo
passaggio profondo di Rodgers, con un terzo e 20 per i Packers da giocare, per
Randall Cobb, evitando così che venisse segnato un potenziale touchdown. In
questo caso ha mostrato molto bene la sua capacità di lettura del gioco e,
ancora una volta, ha ribadito la sua pericolosità sul gioco aereo, mostrando
grande qualità nel catturare la palla.
Nel secondo tempo ha continuato la sua
grande prova. Forse la miglior giocata della giornata è arrivata su un terzo e
8 per Green Bay, con Rodgers che ha trovato Cobb liberissimo in mezzo al campo.
Al momento della presa, Cobb si trovava sulle sue 24 yard, mentre Reid sulle
29. Sfruttando un’incredibile rapidità è riuscito ad eseguire un tackle perfetto
su Cobb sulle 25. In
pratica, nel tempo in cui Cobb si è voltato, Reid gli aveva già recuperato 4 yard e ha eseguito un
placcaggio davvero da manuale, bloccando completamente il suo avversario con un
tempismo perfetto, impedendogli ulteriori guadagni in allungo, avendogli
bloccato il busto prima con braccia e spalle e poi col corpo intero.
La giocata seguente ha dimostrato tutto
il talento di cui dispone. Reid si trovava fuori posizione su un ulteriore passaggio
per Cobb, era in ritardo anche per colpa del corner che aveva sbagliato, pochi
istanti prima, il tackle, lasciando al ricevitore la corsa in campo aperto.
Reid non ha avuto la possibilità di fermarlo completamente come nell’azione
precedente, ma tuffandosi, è riuscito ad arpionare la caviglia di Cobb e
buttarlo a terra. Un intervento non perfetto, ma che ha bloccato un sicuro
touchdown, risultando dunque decisivo nel proseguo del match.
L’ultima azione è stato un altro
esempio di velocità e precisione nella lettura e negli spostamenti. In un
battito di ciglia ha letto lo scramble di Rodgers e lo ha placcato duramente.
Una giocata tipica di Goldson, giocatore molto fisico e rude, di cui Reid è il
successore. Quando Rodgers è uscito dalla tasca e ha provato a correre, per
raggiungere il primo down e dare l’ultima opportunità al suo attacco per
provare la rimonta finale, Reid l’ha bloccato con un colpo molto solido,
eseguito però nel migliore dei modi e nel completo rispetto del regolamento.
La parte migliore della sua prestazione
sono state le parole di apprezzamento sia del coach Jim Harbaugh sia del
defensive coordinator Vick Fangio, che hanno lodato l’abilità di Reid
nell’eseguire interventi che, più di una volta, sono risultati decisivi nel
fermare azioni importanti dei Packers e hanno fortemente contribuito al
risultato finale. Inoltre, pur se ha commesso qualche piccolo errore, i suoi
allenatori hanno lodato la sua capacità di imparare da questi e non commetterli
più.
Siamo di fronte ad un talento
cristallino che possiede anche un’ottima etica lavorativa. E’un playmaker, un
ragazzo che compie grandi giocate quando è necessario. Se continuerà a giocare
a questi livelli per tutta la stagione sarà candidato a diventare non solo un
Pro Bowler, ma uno dei migliori difensori della NFL. Come ha affermato lui
stesso, il suo obbiettivo è quello di aiutare la squadra e fare il suo lavoro
ogni settimana. L’atteggiamento giusto di chi vuole diventare davvero un nome
importante in questa lega.
Chiudo infine con un aneddoto del coach
Harbaugh. L’allenatore stava camminando nel tunnel, poco prima dell’inizio
della gara ed era proprio dietro a Reid e Justin Smith. Le ultime parole che
Smith ha detto al ragazzo prima di uscire sono state: “Coprici dietro, copri la
tua zona, oggi ci prenderemo cura di ogni cosa di fronte a noi, ma tu guardaci
le spalle.” Sono le parole di un quattro volte Pro Bowler, nonché uno dei
migliori lineman difensivi della lega, ad un rookie. Segno di quanto venga
riconosciuto il valore di Reid e di quanta fiducia abbiano in lui i suoi
compagni di reparto. Serve altro per descriverlo?
Continua così Eric!
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