Pittsburgh, Pennsylvania, 307.484
abitanti, “Steel City”. Se ci si
sposta nella zona nord della metropoli, al numero 100 di Art Rooney Avenue,
proprio sul fiume Ohio, ci si imbatte in uno dei suoi simboli: l’Heinz Field,
uno stadio da 65 mila posti che ogni domenica, da settembre a gennaio, si
riempie di persone vestite di giallo e nero che incitano i propri beniamini: i
Pittsburgh Steelers. Vi offro solo qualche dato: 6 Super Bowl vinti, 8 titoli
di conference, 20 di division, 27 apparizioni ai play-off, in sostanza, sono la
squadra più titolata della NFL e sono anche la più antica della AFC. Come se
questo non bastasse sono anche la squadra che ha il miglior pubblico della lega
e tra i suoi tifosi annota nientemeno che il presidente in carica degli Stati
Uniti d’America, Barack Obama, due famosi rapper come Wiz Khalifa e Snoop Dogg,
uno scrittore, John Grisham, e una serie di altre varie personalità del mondo
dello sport e del cinema tra cui spiccano Sharon Stone, Burt Reynolds e Jake Gyllenhal.
Per farla breve, gli Steelers, non sono
una semplice squadra di football, sono una vera e propria icona dello sport
americano. Un team del genere non può che avere i propri simboli, la “Terrible
Towel”, un panno di stoffa gialla con le scritte in nero, che è forse uno dei
più famosi oggetti in America ed è stato portato in giro per il mondo dai
tifosi. Ma i veri e propri emblemi di Pittsburgh e della Steelers Nation sono i
loro campioni. Dal 2008, anno dell’ultimo titolo, la squadra guidata da Mike
Tomlin è riuscita sempre a rimanere ai vertici
della NFL, nell’ultima stagione tuttavia, per la prima volta dal 2006, hanno
finito la regular season con un record non positivo, 8 vittorie e 8 sconfitte,
il che li ha portati all’esclusione dai playoff. I motivi di questo calo sono
da ricercarsi sia nelle perdita di pedine importanti, come il receiver Hines
Ward e il linebacker James Farrior, entrambi ritiratisi prima dell’inizio della
stagione 2012, sia nella numerosa serie di infortuni accorsi ai migliori giocatori
della squadra, Ben Roethlisberger e Troy Polamalu su tutti. La stagione che incomincerà a
settembre non li vede certo come i favoriti, anzi, la maggior parte degli
esperti li classifica come la terza forza della division dietro Cincinnati e
Baltimore, tuttavia gli Steelers potrebbero essere una sorpresa. Perche?
Se Roethlisberger rimane in salute è
uno dei migliori quarterback della lega, il suo modo inconvenzionale di giocare
fuori dalla tasca unita alla sua capacità di resistere ai tackles, che rende
molto difficile per i difensori riuscire ad eseguire dei sacks, e il fatto che
sia in grado di saper fare giocate decisive nei momenti chiave delle partite lo
rendono ancora un giocatore di elite. Le fortune degli Steelers dipenderanno da
quanto il loro numero 7 sarà in grado di esprimere.
Il corpo dei receivers ha perso Mike
Wallace, uno dei fari della squadra e uno dei giocatori più veloci della NFL,
ma può contare su giocatori giovani e affamati di vittorie in quanto sia
Antonio Brown che Emmanuel Sanders sono anch’essi molto rapidi e possono
attestarsi come due solide opzioni nell’attacco dei giallo-neri. Inoltre, per
avere maggior efficienza e produzione di yards, molto dipenderà dal recupero
all’infortunio al ginocchio del tight end Heath Miller.
Una bella novità potrebbe essere
l’impatto che avrà il rookie running back Le’Veon Bell. Pittsburgh non ha mai
avuto un gioco di corse che fosse degno di questo nome, affidandosi molto
spesso ai lanci di Roethlisberger, tuttavia l’avanzare dell’età e gli infortuni
di quest’ultimo rendono necessario cambiare gli schemi offensivi e il ragazzo
da Michigan State, uno dei migliori prospetti nel suo ruolo, potrebbe essere la
vera sorpresa di questa stagione.
Passando alla difesa, i linebackers
della “Steel City” sono uno dei corpi
più aggressivi dell’intera lega. L’anno scorso, pur con un calo notevole di
produzione, si sono classificati come quinta squadra per blitz e non a caso
sono conosciuti come “Blitzburgh”. La
perdita dell’icona James Harrison avrà più impatto a livello di spogliatoio che
sul campo, anche perché con la scelta al primo turno del draft 2013 hanno
scelto il suo successore: Jarvis Jones. Il prodotto da Georgia è già tra i
candidati per il Defensive Rookie of the Year ed è stato il miglior pass rusher
d’ America a livello collegiale realizzando ben 14.5 sacks e 24.5 tackles for
loss. Se saprà imporsi subito anche in NFL i fan degli Steelers potranno
dormire sonni tranquilli. I due inside linebackers sono una garanzia, Lawrence
Timmons continua a migliorare e Larry Foote è il leader della squadra per
tackles realizzati. Riuscissero a ritrovare anche LaMarr Woodley in forma da
“Pro Bowl” potrebbero essere una delle difese più difficili da superare nella
prossima stagione. Molto dipenderà anche dalla secondaria dato che i suoi
membri migliori, le safeties Polamalu e Clark stanno lottando contro gli
infortuni incorsi nelle ultime stagioni, ma, dovessero essere in forma,
costituiscono una delle migliori coppie della lega, sono giocatori esperti e vincenti
anche se non sono più esplosivi come nel 2008, Polamulu in particolare, e compensano
con molta esperienza.
Le due mancanze più notevoli sono
sicuramente le due linee, quella offensiva è ancora un cantiere aperto e manca
soprattutto una certezza per il ruolo di left tackle titolare, mentre quella
difensiva è avanti con l’età e i giocatori più giovani che dovrebbero
sostituire i veterani non paiono ancora pronti.
Sommando tutto questo si può affermare
come le premesse per una stagione interessante ci siano tutte, anche se difficilmente
si arriverà a giocare la partita decisiva di febbraio. A Pittsburgh, in quello
stadio sulle rive del fiume, colorato di “black
and yellow”, ci si divertirà parecchio quest’anno.
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