mercoledì 29 maggio 2013

THE BLIND SIDE





Coloro che hanno visto il film “The Blind Side”, col premio Oscar Sandra Bullock, potrebbero già intuire cosa sto per raccontarvi. Quando si pensa al giocatore più pagato di una squadra di football americano, tutti pensano subito al quarterback, il che è esatto, poiché è colui che comanda l’attacco ed è sempre molto pubblicizzato dagli sponsor e dai giornalisti. Quando però si viene interrogati su chi sia il secondo più pagato, alcuni azzardano i receivers, altri i linebackers,  ma a pochi viene in mente che sia un membro della offensive line. Si, esatto, proprio uno di quei bestioni che giocano con grande intensità per tutti i 60 minuti della gara, che quasi nessuno considera, che non compaiono mai negli highlights, che non ricevono mai premi importanti eppure sono fondamentali per le fortune del quarterback e di tutta la squadra. Stiamo parlando del tackle sinistro.

Il left tackle è colui che nella linea offensiva si posiziona più a sinistra dei cinque, è solitamente il miglior bloccante per i passaggi, infatti ha un gioco di piedi eccellente e una grande agilità che gli permettono di essere rapido a contrastare i difensori avversari, pur essendo un giocatore alto 2 metri e pesante 140 chili in media, ha mani enormi, braccia lunghe, fianchi possenti, grande forza ed il suo compito principale, nonché uno dei più importanti, se non il più importante, dell’intero gioco del football americano è proteggere il lato cieco del quarterback. Quando infatti questi è destrorso, il che rappresenta la maggioranza dei casi, nelle azioni di lancio è costretto a voltare la spalle ai difensori provenienti da sinistra, diventa perciò fondamentale che il left tackle offra la necessaria protezione per evitare un sack o un fumble. Per sottolineare l’importanza che hanno questi giocatori, basti pensare che al draft, una delle prime cinque chiamate è comunemente un left tackle, come è dimostrato recentemente nel 2007, 2008, 2010, 2012 e 2013, con quest’ultimo che ha la peculiarità di averne avuti tre nelle prime quattro chiamate.

La grande rilevanza all’interno degli schemi offensivi che ha assunto questo ruolo è però abbastanza recente. E’ stato un solo giocatore infatti, a cambiare radicalmente la tattica dei bloccaggi a protezione del quarterback, un giocatore che viene considerato come il più grande difensore che la NFL abbia mai visto, colui che modificò il modo di giocare delle difese e degli attacchi: l’outside linebacker Lawrence Taylor.

18 novembre 1985, Monday Night Football, al Robert Francis Kennedy Memorial Stadium di Washington si sta giocando l’undicesima giornata di campionato, i locali Redskins affrontano i New York Giants. Secondo quarto iniziato da appena 43 secondi, il quarterback dei Redskins, Joe Theismann, chiama una “trick play”. Ricevuta la palla dal suo centro, la dà al running back, John Riggins, che corre verso la linea offensiva, è una finta però. Riggins si volta e ripassa la palla a Theismann che inizia a correre in avanti, il linebacker Harry Carson, uno dei migliori della lega, si muove rapido per placcarlo, ma la stella dei Redskins, con un abile movimento di corpo, riesce a scrollarsi di dosso il difensore e guadagnare due o tre yard in più. Quand’ecco che cala il buio. Lawrence Taylor, 109 chili di muscoli d’acciaio, è il più terrorizzante atleta della NFL. Fino ad ora il gioco è definito dalla visuale del quarterback ma dal suo lato cieco sta per arrivare una forza devastante. Taylor si avventa su Theismann come una tigre si scaglia sulla la sua preda, lo afferra per le spalle e lo trascina a terra con la forza di un uragano. Crack. Nella caduta il ginocchio di Taylor involontariamente piega la gamba di Theismann che rimane sotto il suo stesso corpo, innaturalmente piegata, e sotto la pila che si viene a creare con l’arrivo degli altri giocatori. Tutti coloro che erano nei pressi della pila sentono il suono di ossa che si spezzano, Taylor si alza subito, visibilmente terrorizzato, e chiama a gran voce i soccorsi, lo stadio è ammutolito, i giocatori scioccati.

La TV americana propone immediatamente un replay e mostra quello che sarà poi definito come il più scioccante momento della storia della NFL. Consiglio a chi ha lo stomaco debole di non andarsi a vedere il video perché è davvero spaventoso. Theismann successivamente ammetterà di aver sentito una strana sensazione percorrergli tutto il corpo e di non aver avuto più la sensibilità dal ginocchio in giù, affermerà anche di non aver mai incolpato Taylor per l’infortunio. Il responso dei medici è scioccante: frattura scomposta della tibia e del perone, carriera finita per l’amatissimo quarterback dei Redskins a 36 anni, che tutt’ora ha la gamba destra più corta della sinistra a causa di questo incidente. Fino a quel giorno Theismann aveva perso solamente una partita in otto anni di carriera come quarterback titolare della squadra della capitale.

Questa è la storia di come, dal 18 novembre 1985, il gioco del football sia radicalmente cambiato. L’head coach dei Redskins, Joe Gibbs, creerà degli schemi offensivi apposta per fermare Taylor e si studieranno nuove tattiche di bloccaggio. L’importanza dei tackle offensivi nacque proprio dal bisogno di trovare delle contromisure a questo fortissimo difensore e dal bisogno di proteggere quello che il quarterback non può vedere. Ecco perché oggi, i left tackle, sono il secondo giocatore più pagato della squadra, sono loro garanzia di sicurezza. Dopotutto, appena dopo aver comprato una Ferrari, la seconda cosa a cui pensi è la sua assicurazione. 







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