Coloro che hanno visto il film “The
Blind Side”, col premio Oscar Sandra Bullock, potrebbero già intuire cosa sto
per raccontarvi. Quando si pensa al giocatore più pagato di una squadra di
football americano, tutti pensano subito al quarterback, il che è esatto,
poiché è colui che comanda l’attacco ed è sempre molto pubblicizzato dagli
sponsor e dai giornalisti. Quando però si viene interrogati su chi sia il
secondo più pagato, alcuni azzardano i receivers, altri i linebackers, ma a pochi viene in mente che sia un membro
della offensive line. Si, esatto, proprio uno di quei bestioni che giocano con
grande intensità per tutti i 60 minuti della gara, che quasi nessuno considera,
che non compaiono mai negli highlights, che non ricevono mai premi importanti
eppure sono fondamentali per le fortune del quarterback e di tutta la squadra. Stiamo
parlando del tackle sinistro.
Il left tackle è colui che nella linea
offensiva si posiziona più a sinistra dei cinque, è solitamente il miglior
bloccante per i passaggi, infatti ha un gioco di piedi eccellente e una grande
agilità che gli permettono di essere rapido a contrastare i difensori
avversari, pur essendo un giocatore alto 2 metri e pesante 140 chili
in media, ha mani enormi, braccia lunghe, fianchi possenti, grande forza ed il
suo compito principale, nonché uno dei più importanti, se non il più
importante, dell’intero gioco del football americano è proteggere il lato cieco
del quarterback. Quando infatti questi è destrorso, il che rappresenta la maggioranza
dei casi, nelle azioni di lancio è costretto a voltare la spalle ai difensori
provenienti da sinistra, diventa perciò fondamentale che il left tackle offra
la necessaria protezione per evitare un sack o un fumble. Per sottolineare
l’importanza che hanno questi giocatori, basti pensare che al draft, una delle
prime cinque chiamate è comunemente un left tackle, come è dimostrato recentemente
nel 2007, 2008, 2010, 2012 e 2013, con quest’ultimo che ha la peculiarità di
averne avuti tre nelle prime quattro chiamate.
La grande rilevanza all’interno degli
schemi offensivi che ha assunto questo ruolo è però abbastanza recente. E’
stato un solo giocatore infatti, a cambiare radicalmente la tattica dei
bloccaggi a protezione del quarterback, un giocatore che viene considerato come
il più grande difensore che la NFL
abbia mai visto, colui che modificò il modo di giocare delle difese e degli
attacchi: l’outside linebacker Lawrence Taylor.
18 novembre 1985, Monday Night
Football, al Robert Francis Kennedy Memorial Stadium di Washington si sta
giocando l’undicesima giornata di campionato, i locali Redskins affrontano i
New York Giants. Secondo quarto iniziato da appena 43 secondi, il quarterback
dei Redskins, Joe Theismann, chiama una “trick play”. Ricevuta la palla dal suo
centro, la dà al running back, John Riggins, che corre verso la linea
offensiva, è una finta però. Riggins si volta e ripassa la palla a Theismann che
inizia a correre in avanti, il linebacker Harry Carson, uno dei migliori della
lega, si muove rapido per placcarlo, ma la stella dei Redskins, con un abile
movimento di corpo, riesce a scrollarsi di dosso il difensore e guadagnare due
o tre yard in più. Quand’ecco che cala il buio. Lawrence Taylor, 109 chili di
muscoli d’acciaio, è il più terrorizzante atleta della NFL. Fino ad ora il
gioco è definito dalla visuale del quarterback ma dal suo lato cieco sta per
arrivare una forza devastante. Taylor si avventa su Theismann come una tigre si
scaglia sulla la sua preda, lo afferra per le spalle e lo trascina a terra con
la forza di un uragano. Crack. Nella caduta il ginocchio di Taylor
involontariamente piega la gamba di Theismann che rimane sotto il suo stesso
corpo, innaturalmente piegata, e sotto la pila che si viene a creare con
l’arrivo degli altri giocatori. Tutti coloro che erano nei pressi della pila
sentono il suono di ossa che si spezzano, Taylor si alza subito, visibilmente
terrorizzato, e chiama a gran voce i soccorsi, lo stadio è ammutolito, i
giocatori scioccati.
La TV americana propone immediatamente un
replay e mostra quello che sarà poi definito come il più scioccante momento
della storia della NFL. Consiglio a chi ha lo stomaco debole di non andarsi a
vedere il video perché è davvero spaventoso. Theismann successivamente
ammetterà di aver sentito una strana sensazione percorrergli tutto il corpo e
di non aver avuto più la sensibilità dal ginocchio in giù, affermerà anche di
non aver mai incolpato Taylor per l’infortunio. Il responso dei medici è
scioccante: frattura scomposta della tibia e del perone, carriera finita per
l’amatissimo quarterback dei Redskins a 36 anni, che tutt’ora ha la gamba
destra più corta della sinistra a causa di questo incidente. Fino a quel giorno
Theismann aveva perso solamente una partita in otto anni di carriera come
quarterback titolare della squadra della capitale.
Questa è la storia di come, dal 18
novembre 1985, il gioco del football sia radicalmente cambiato. L’head coach
dei Redskins, Joe Gibbs, creerà degli schemi offensivi apposta per fermare
Taylor e si studieranno nuove tattiche di bloccaggio. L’importanza dei tackle
offensivi nacque proprio dal bisogno di trovare delle contromisure a questo
fortissimo difensore e dal bisogno di proteggere quello che il quarterback non
può vedere. Ecco perché oggi, i left tackle, sono il secondo giocatore più
pagato della squadra, sono loro garanzia di sicurezza. Dopotutto, appena dopo
aver comprato una Ferrari, la seconda cosa a cui pensi è la sua
assicurazione.
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