giovedì 23 maggio 2013

WHAT'S THE NAME: Part 2





Eccoci qui nuovamente per riprendere il nostro viaggio negli “States” alla scoperta dei motivi che hanno portato ai nomi delle attuali franchigie NFL. Dopo esserci riposati in quel di Detroit decidiamo di attraversare il lago Michigan e portarci sulla sponda sinistra per incontrare i Chicago Bears (Orsi). Singolare la storia del loro nome, infatti il proprietario, tifoso della squadra di baseball locale, i Chicago Cubs (Cuccioli), affermò giustamente che i giocatori di football fossero più grandi e possenti di quelli di baseball e perciò da cuccioli sarebbero cresciuti e diventati degli orsi.

Risalendo la costa ovest del lago ci inoltriamo in una baia dove la cittadina che stiamo per visitare è la più piccola ad ospitare una franchigia NFL: i Green Bay Packers (Impacchettatori). Il nome è legato ai loro primissimi anni di vita, infatti, come avviene tutt’ora in Europa negli sport “minori” come basket o pallavolo, uno sponsor forniva il nome in cambio della visibilità; questo sponsor era la ditta di imballaggi “Indian Packing” e anche se rimasero solo per pochissimo tempo ad accompagnare la società, quest’ultima decise di perdurare con questo nome e dunque, da sempre, sono conosciuti come Packers.

Spostandoci in linea d’aria orizzontalmente passiamo dal Wisconsin al Minnesota e nella “città dei laghi” hanno sede i Minnesota Vikings (Vichinghi). Il general manager, tenendo conto del fatto che molti abitanti dello stato sono di origine scandinava, rese omaggio agli antichi guerrieri che tra fine VII secolo e XI secolo si spinsero fino in America del Nord ben cinque secoli prima di Cristoforo Colombo.

Decidiamo ora di allontanarci dalla regione dei grandi laghi e spostarci verso sud, nel Midwest, qui facciamo la conoscenza degli Indianapolis Colts (Ferri di cavallo). L’ex squadra di Baltimore deve il suo nome ad semplice un referendum popolare.

Nella vecchia colonia francese del Missouri, incontriamo i Kansas City Chiefs (Capi) e i St. Louis Rams (Arieti). Se i primi devono il loro appellativo ad una scelta dei tifosi, i secondi lo devono all’udito del loro proprietario. Infatti, leggenda vuole che scelse il nome Rams perché avesse un bel suono; tuttavia esiste anche un’altra versione, ovvero che fu il duro lavoro dei giocatori di football che uscivano da Fordham University, forti come degli arieti, ad ispirarlo.

Un’altra colonia francese è la Louisiana, lo stato del Re Sole, Luigi XIV. La città più importate dello stato è New Orleans e i suoi beniamini sono i New Orleans Saints (Santi). Il nome, preso singolarmente, può essere fuorviante e di difficile comprensione, ma se si considera che “nuova Orleans” è la capitale mondiale del Jazz e una delle più belle canzoni mai composte nel genere è “When the Saints Go Marching In”, spesso abbreviata in “Saints”, allora possiamo facilmente comprendere l’associazione. 

Ci inoltriamo ora nel gigantesco stato del Texas, lo stato country per eccellenza. “The Lone Star State” ospita due squadre, una è tra le più antiche e vincenti, l’altra è la più giovane della NFL: rispettivamente i Dallas Cowboys (non penso ci sia bisogno di tradurre) e gli Houston Texans (Texani). Il primo team fu chiamato così dai proprietari che si rifecero alla cultura popolare, il Texas è infatti la culla dei cowboys con i suoi rodeo e i suoi spettacoli sul Far West. Mentre per la città che ospita la NASA è stato un sondaggio popolare a decidere.

Prima di spostarci definitivamente sulla costa facciamo un salto a Mile High City, casa dei Denver Broncos (Cavalli Selvaggi).  La squadra del Colorado è stata denominata in questo modo dal voto dei tifosi.

La tappa successiva è la calda e desertica Arizona, a Tempe, un sobborgo di Phoenix risiedono gli Arizona Cardinals. Molti credono che il nome derivi da un uccellino, essendo il simbolo del team una testa di un piccolo volatile, però, come affermato orgogliosamente dal primo proprietario, l’origine è dovuta al colore delle maglie, rosso “cardinal” appunto, della squadra che giocava in epoca pre-NFL.

Siamo arrivati sulla “West coast” finalmente, abbiamo in vista l’Oceano Pacifico su cui si riflette il sole della California. Qui hanno la loro base tre franchigie: San Diego Chargers (Scariche Elettriche), Oakland Raiders (Predoni) e San Francisco 49ers. La vecchia squadra di Los Angeles deve il suo nome al proprietario; quando infatti andava a seguire le partite di football della squadra del college sentiva, all’entrata in campo degli atleti, una vera e propria scarica percorrergli tutto il corpo e dunque volle trasmettere questa sua sensazione anche al suo team. Per quanto riguarda invece le due compagini che si affacciano sulla baia di San Francisco, i 49ers e i Raiders, l’una si chiama in questo modo per rendere omaggio agli uomini che parteciparono alla corsa dell’oro nel 1849, l’altra invece ha una storia oscura che cela la nascita del nome, si sa solo che è stato scelto dall’assemblea di soci della società.

Giunti ora alla fine del nostro itinerario non ci resta che visitare l’ultima città e il suo team: i Seattle Seahawks (Falchi di mare). Qui fu un sondaggio popolare a nominarli.

Abbiamo finito dunque il nostro viaggio alla scoperta delle origini dei nomi delle franchigie. Molti sono stati scelti dai tifosi, altri dai proprietari, altri ancora hanno una storia davvero interessante. Spero dunque che questa avventura all’interno degli USA e delle squadre della NFL vi sia piaciuta e vi abbia appassionato. E se non siete ancora tifosi di nessun team chissà che questo articolo non vi aiuti a scegliere quello più giusto per voi!


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