martedì 21 maggio 2013

LA RIVINCITA DI MARC



Sfido chiunque a sostenere che, al momento della scoperta di Marc Gasol miglior difensore della regular season NBA 2012/2013, non abbia storto il naso o non si sia chiesto il perché di questa scelta. A ben guardare i motivi ci sono e sono pure parecchi, ben visibili ai giornalisti specializzati che lo hanno votato numero uno, come a chiunque sia interessato e appassionato di basket. Lo spagnolo rappresenta una svolta importante e decisiva, finalmente avvenuta tra i premiati per questo riconoscimento. Infatti quest'anno si sono lasciate perdere, almeno in parte, le statistiche di rimbalzi, stoppate e quant'altro per elogiare invece una difesa completa, intelligente e a tratti superlativa come quella di Marc e dell'intera squadra che il catalano guida a prestazioni egregie con grinta ed energia, i Memphis Grizzlies.

Un primo dato salta subito agli occhi se si analizza la sua e la loro stagione: 88.7 punti subiti per gara, la media più bassa tra le franchigie NBA, oltre che notevole, già di per sé, per una squadra giunta quinta nella propria conference e sesta nel computo totale della Lega. I maligni però non vedevano in lui un candidato plausibile per il titolo di difensore dell'anno, vista la presenza di James, dominante sui due lati del campo e miglioratissimo nella fase di non possesso, Ibaka, stoppatore di primo livello e dotato di un'elevazione spaziale per bloccare i tiri avversari e andare a rimbalzo, Noah, il numero uno per intensità di gioco ed energia sotto il tabellone, mentre si erano fatti da parte i recenti vincitori Chandler e Howard, non al top in questa stagione come nelle passate. Lo spagnolo, poco dopo aver ricevuto il premio, non aveva convinto nelle prime due di playoff di Memphis, perse malamente contro i Clippers e con oltre 100 punti di media incassati. Sembrava quindi un premio immeritato, ma solo a prima vista.

La forza di Marc Gasol non sta solo nei 14 punti, 7 rimbalzi, 4 assist (!) e 1 stoppata abbondante di media. Queste cifre, le più basse tra gli ultimi premiati prima di lui, non rivelano a pieno la sua intelligenza cestistica, la sua perfetta capacità di leggere le situazioni senza palla un momento prima per essere sul giocatore marcato e sul pallone un attimo in anticipo per fermare la sua avanzata o l'azione della squadra avversaria. Il fratello Pau è diventato da subito un top player al suo arrivo in NBA conquistando il titolo di Rookie of the Year, mai vinto da Marc, ed è risultato spesso decisivo prima nei Grizzlies e soprattutto poi nei Lakers, con cui ha vinto 2 anelli, ma non ha mai guidato la sua difesa a essere la migliore della Lega e non ha mai mostrato la tecnica difensiva dell'hermanito. La capacità del più giovane dei Gasol di saper contenere l’avversario sui giochi a due e di dare equilibrio e consistenza a rimbalzo sono state premiate dai giornalisti, che hanno visto in lui il giocatore più completo senza palla.

I critici però hanno trovato pane per i loro denti quando Marc è stato escluso dal miglior quintetto difensivo della Lega, votato dagli allenatori NBA pochi giorni dopo l'elezione del premio di Difensore dell'Anno. Solo 5 voti per inserire il catalano nel primo quintetto, a fronte dei 25 di James e dei 17 di Ibaka, suoi principali rivali per l'altro award. Ecco però che, dopo aver demolito i Clippers con 4 vittorie in fila dopo le prime due perse, con una media di punti subiti tornata sui buonissimi standard stagionali, Memphis si trova di fronte Oklahoma City, orfana di uno dei suoi leader assoluti, Russell Westbrook. Gasol ha quindi di fronte Ibaka, colui che, soprattutto, i tifosi avrebbero voluto al suo posto come difensore dell'anno, viste le quasi 3 stoppate a partite e la media a rimbalzo leggermente più alta dello spagnolo di Barcellona. È il momento della rivincita di Marc.

Ibaka è surclassato dal punto di vista del gioco, dimostra una tensione emotiva che non gli permette di essere mai decisivo, parte freddo e negli istanti finali non sembra mai poter dire la sua, mentre Gasol è dominante quando la palla scotta, non si ferma davanti a nessuno e risolve spesso la partita con le sue giocate. Diamo un'occhiata anche alle statistiche. Marc porta al 48% abbondante, con 19 punti di media, la sua percentuale di tiri dal campo, mentre Serge si ferma al 37% con 12 di media. Per stoppate, l'ala grande di OKC non sembra più così lontana, 3.2 contro le 2.8 del centro dei Grizzlies, mentre i rimbalzi sono in parità, 8.4 di media a testa, aggiungendo però che Gasol ruba 2 palloni e in più distribuisce altrettanti assist a partita. Tutto questo porta a uno schiacciante 4-1 per i beniamini della contea di Shelby e a un'eliminazione clamorosa per la testa di serie #1 a Ovest già al secondo turno.

Memphis ora si trova di fronte San Antonio nella sua strada verso il titolo ed è sotto 0-1 dopo il primo match in Texas. Siamo però certi che gli Orsi lotteranno come non mai per raggiungere le Finals e il loro nuovo idolo, Marc Gasol, cercherà in tutti i modi di arrivare a sfidare LeBron James, che molto probabilmente sarà all'atto finale con i suoi Heat, per dimostrare ancora una volta tutto il suo valore e, chissà, magari, rubargli il posto sul trono NBA. 

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