È
anni ormai che le emozioni maggiori provengono da una delle due
Conference: quella occidentale. Con la stagione regolare ormai agli
ultimissimi sgoccioli e con giochi già fatti l’ultima emozione è
stata la lotta per l’ottava posizione a ovest. I Memphis Grizzlies
e i Phoenix Suns infatti si sono giocati fino alla penultima sirena uno scontro diretto per l’accesso ai playoff. Le due franchigie, il cui
record a Est sarebbe secondo solo a quello di Indiana e Miami, si
sono affrontate la scorsa notte allo US Airways Center di Phoenix e
il match ha decretato quale tra le due squadre potrà partecipare
alla post-season. Se avesse vinto la squadra di casa si sarebbe
portata a 48-33, pareggiando così il record dei Grizzlies. Ma a
spuntarla sono stati i ragazzi del Tennessee che così hanno
ipotecato i playoff.
È
poi vero che, nel caso in cui si fosse arrivati all’ultima giornata
con le due squadre appaiate, Phoenix sarebbe stata nettamente
favorita: infatti gli Orsi hanno affrontato la sempre scomoda Dallas
al FedEx Forum. I texani, che avevano già ipotecato i playoff già
da un paio di gare, hanno però perso l'occasione di mantenere il settimo
posto, finito proprio nelle mani di chi meno se l'aspettava, e ora
avranno l’onore e l’onere di affrontare i pericolosissimi Spurs.
È pur vero che i Grizzlies andranno a far visita, senza i favori
del campo e del pronostico, ai fortissimi Thunder. Con un record di
62-18, però, è San Antonio di gran lunga la squadra più temibile
della Conference e giocare sin da subito il derby texano è un
rischio che Nowitzki e compagni dovevano evitare di correre.
Phoenix,
da parte sua, ha affrontato e battuto all’ultima giornata
Sacramento, in una partita pressochè inutile, dal momento che i
viola dell’Arizona hanno perso a domicilio contro Memphis.
Probabilmente Rudy Gay (479 partite a Memphis con un totale di 8.562
punti messi a segno) e compagni avrebbero potuto fare uno sgambetto
ai Suns nel caso fosse valso qualcosa in più, se non altro in
ricordo dell'ex squadra di uno dei loro leader. Ma questa è un'altra
storia.
Prima
dello scontro diretto pronosticare la vincente tra Phoenix e Memphis
sarebbe stato come scommettere su un derby, dove è più facile
sbagliare viste le motivazioni che entrambe le squadre avrebbero
messo in campo.
I Grizzlies arrivavano all’appuntamento dopo 3 vittorie consecutive, frutto delle buone prestazioni contro Philadelphia e Lakers e grazie all’ottima e insperata vittoria contro Miami. Conley, Randolph e compagni hanno pagato soprattutto il brutto inizio di stagione, mentre il 2014 è stato abbastanza positivo e in costante risalita. Purtroppo coach Joerger ha dovuto fare i conti con gli infortuni dei suoi uomini simbolo, in particolare Conley e Gasol. Il play è il miglior realizzatore dei Grizzlies, mentre Gasol è ovviamente il perno della difesa, la vera arma in più dei ragazzi del Tennessee. Non è un caso che molte sconfitte siano arrivate nei match in cui Marc era seduto in tribuna.
I Grizzlies arrivavano all’appuntamento dopo 3 vittorie consecutive, frutto delle buone prestazioni contro Philadelphia e Lakers e grazie all’ottima e insperata vittoria contro Miami. Conley, Randolph e compagni hanno pagato soprattutto il brutto inizio di stagione, mentre il 2014 è stato abbastanza positivo e in costante risalita. Purtroppo coach Joerger ha dovuto fare i conti con gli infortuni dei suoi uomini simbolo, in particolare Conley e Gasol. Il play è il miglior realizzatore dei Grizzlies, mentre Gasol è ovviamente il perno della difesa, la vera arma in più dei ragazzi del Tennessee. Non è un caso che molte sconfitte siano arrivate nei match in cui Marc era seduto in tribuna.
Phoenix
ha invece disputato una stagione sorprendente sotto tutti i punti di
vista, con un roster assai ricco di talento e ottimi giocatori, ma
piuttosto modesto. Peccato essersi fermati ad un solo passo dalla
post-season. Coach Hornacek ha spinto tutti i suoi uomini a dare il
meglio, puntando sull’energia di Gerald Green e sui punti di
Bledsoe e Dragic, ma non è bastato a sopravanzare Grizzlies e
Mavericks nel computo finale.
Il
match decisivo ha visto prevalere Memphis per 97-91. Dopo un primo
quarto concluso avanti dagli ospiti di 10 punti, i Suns si sono
riportati sotto nel giro di due frazioni e così l’ultimo quarto è
iniziato sul punteggio di 67-67. La partita si è decisa a 70 secondi
dalla fine: dopo aver giocato punto a punto tutta la frazione Mike
Conley mette a segno la tripla del 91-93 mentre l’azione successiva
Dragic penetra e scarica un pallone che viene intercettato da Zach
Randolph che, dopo un lentissimo contropiede, mette a segno altri due
punti. Proprio il numero 50 è il top scorer di giornata grazie ai 32
punti messi a referto ma fondamentali sono state anche le prestazioni
di Gasol (18 punti), Conley (14) e Mike Miller (21, con 8/11 dal
campo, 5/6 da 3), mentre ai Suns non basta mandare in doppia cifra
cinque giocatori.
Dando
uno sguardo ai playoff è pronosticabile che, tanto per Memphis
quanto per Dallas, la prosecuzione della stagione durerà solo alcune
partite anche se, come i Grizzlies hanno dimostrato negli ultimi
playoff, è sempre possibile sovvertire i pronostici. Dallas sarà
certamente amareggiata di essersi fatta sfuggire un settimo posto che
sembrava in tasca, ma darà il tutto per tutto anche contro gli
Spurs, mentre gli Orsi paiono lanciati nell'ultimo periodo e, perché
no, potrebbero mettere in serissima difficoltà Durant e compagni.
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