La
stagione da sogno vissuta dai Texans due anni or sono aveva spinto
Adam Schein, uno dei numerosi analisti NFL, ad affermare che Houston
era pronta a raggiungere il Super Bowl. Lasciando perdere la
sciagurata previsione, che prevedeva anche i Falcons in una finale
quanto mai lontana dall'essere reale, la squadra di Gary Kubiak ha
buttato al vento tutti i progressi ottenuti nella precedente e
miglior stagione della sua breve storia, fatta di ben dodici vittorie
e sole quattro sconfitte, di una vittoria nel Wild Card Game contro i
Bengals e della successiva sconfitta contro i Patriots nel
Divisional. Quest'anno i Texans sono stati, senza troppi giri di
parole, anche se con qualche attenuante, la peggior squadra di tutta
la NFL.
Partiamo
da uno degli anelli deboli, o forse il vero e proprio tendine
d'Achille, di questa squadra: il quarterback. Matt Schaub, che per
altro in offseason è volato ad Oakland tra le fila dei Raiders, non
aveva iniziato male la stagione, anzi aveva trascinato la squadra nel
successo all'esordio contro i Chargers, in una gara da 110 di
quarterback rating. Escludendo il successo in overtime sui Titans,
secondo e ultimo della stagione dei Texans, è dalla trasferta di
Baltimora che il disastro ha avuto inizio. Contro Ravens, Seahawks,
Niners e Rams, contro cui sono arrivate solo sconfitte, Schaub ha
chiuso con numeri più che deludenti: 90/140 per 908 yard con 2 TD
pass e 6 intercetti. Errori grossolani, indecisioni continue e i
continui insuccessi, hanno convinto Kubiak a puntare sul rookie Case
Keenum. Le prime tre da titolare sono state, per lui, da sogno:
57/102 per 822 yard con 7 TD pass e senza intercetti. Peccato solo
che le arcigne difese di Chiefs e Cardinals, la connection infuocata
tra Andrew Luck e T.Y. Hilton e l'infortunio di Arian Foster non
regalino gioie ai Texans, costretti a subire altre tre sconfitte.
Nelle
ultime gare stagionali contro Raiders, Jaguars due volte, Patriots,
Colts, Broncos e Titans i due quarterback si sono alternati senza
successo e con un rendimento francamente imbarazzante, tanto che
nessuno dei due ha superato quota 75 di quarterback rating al termine
dei match giocati. Schaub ha giocato nelle sconfitte contro Oakland,
la seconda contro Jacksonville, Denver e Tennessee, completando la
miseria di 69 passaggi su ben 125 tentati, per 759 con 2 TD pass e 5
intercetti. Keenum non ha fatto molto meglio, anzi. Nei KO contro
Oakland, nele due perse contro Jacksonville e contro New England e
Indianapolis ha completato 80 passaggi complessivi su 151 tentati,
per 938 yard con 2 TD pass e 6 intercetti. Non è difficile
immaginare come sia terminata la stagione di Houston. Certo, non è
solamente colpa dei due quarterback dalle alterne (s)fortune, ma
Schaub ha lasciato per strada il suo ruolo di leader dell'attacco dei
Texans, mentre Keenum, dopo aver iniziato alla grande, ha perso
fiducia nei propri mezzi e si è lasciato andare alla terrificante
situazione che lui e i suoi compagni stavano vivendo. Il record di
12-4 è crollato a 2-14, il peggiore di questa stagione NFL.
Il
gioco di corse dei Texans è stato fortemente debilitato
dall'infortunio al tendine del ginocchio occorso a Foster contro i
Chiefs, che lo ha costretto ai box per il resto della stagione. In
poco più di sei partite, il runningback aveva portato il pallone per
121 attacchi e un totale di 542 yard (4.5 di media) con un touchdown,
oltre ad aver ricevuto 22 volte per 183 yard e un secondo touchdown.
Ben Tate, che ha lasciato Houston per accasarsi ai Browns in free
agency, ha dato il massimo e ha stupito per continuità ed efficienza
al posto di Foster. A fine stagione per lui sono arrivate 181 portate
per 771 yard (4.3 di media) con quattro touchdown, di cui tre in una
splendida partita contro i Patriots. Dovrà migliorare, però, sui
fumble, ben cinque nel computo totale. Al termine l'apporto del
running-game dei Texans è stato il ventesimo in termini di yard a
partita (108.9), dato che scende al penultimo posto se si analizzano
i touchdown festeggiati (7).
Chi
ha stupito di più tra i receiver è stato il rookie DeAndre Hopkins
che ha ricevuto 52 passaggi per 802 yard (15.4 di media), portando
due touchdown e dodici giocate oltre le 20 yard alla sua prima
stagione nella Lega. Non male, considerato chi si è ritrovato come
quarterback. Leader tra i ricevitori è stato il solito Andre
Johnson, con 109 ricezioni per 1.407 yard (12.9 di media), che ha
giocato in maniera ottima quanto, però, incostante, alternando
partite strepitose ad altre davvero sotto tono. È comunque stato il
migliore in termini di touchdown (5) del team di Houston. Non una
grande impresa. Benché il gioco di passaggi dei Texans si situi al
quindicesimo posto per yard a partita (238.3), il totale dei punti
segnati dalla squadra è il secondo più basso di tutta la Lega
(276), così come lo è, ovviamente, il numero di punti segnati a
partita, la miseria di 17.2. Tra i peggiori è anche il rapporto tra
touchdown segnati (19) e intercetti subiti (22). Insomma, l'attacco,
salvo qualche eccezione, è bocciato senza appello.
Non
che la difesa abbia fatto molto meglio. Se volete rifarvi gli occhi,
vi conviene osservare soltanto la stagione di J.J. Watt e Johnathan
Joseph: il primo ha messo a segno 80 tackle (65+15), con 10.5 sack
per 71 yard di perdita avversaria, 7 pass deflected, quattro fumble
forzati, di cui due recuperati, e due calci bloccati; il secondo è
andato per 47 tackle (44+3), 16 pass deflected e 3 intercetti per 64
yard di guadagno. I Texans sono settimi per minor numero di yard
concesse a partita (317.6), ma la situazione peggiora se si analizza
la media di yard lasciata ad ogni giocata (5.2). Houston è poi tra
le ultimissime se si analizzano i punti subiti di media per ogni gara
(26.8) e in totale (428).
La
difesa sui passaggi è stata egregia, lasciando sole 3.123 yard ai
287 attacchi avversari, costringendo i quarterback opposti a fermarsi
ad un modesto 59.3% di completi. I Texans sono stati una delle sole
tre difese, insieme a Seahawks e Saints, a concedere meno di 200 yard
su lancio a partita. Incredibilmente, però, il rapporto tra
touchdown subiti (29) e intercetti portati (7) è tra i peggiori
della Lega e questo dato è alla base dei tantissimi punti subiti
dalla retroguardia di Houston, oltre che del peggior dato in NFL in
termini di intercetti. Altrettanto bene, poi, non si può dire della
difesa sulle corse avversarie, ventitreesima per yard concesse, ben
1.958 (122.4 a partita, 4.3 a giocata), oltre ad aver lasciato altri
11 touchdown ai runningback avversari, seppur con sette fumble
forzati. Nonostante il sempre temibililissimo Watt, la difesa dei
Texans ha portato solo 32 sack ai quarterback a lei opposti,
terz'ultima nella Lega nel dato. Solo quattro squadre hanno fatto
peggio in termini di tackle e Houston è rimasta sotto la soglia dei
1.000 totali (986).
Il
disastro completo di questa stagione ha portato al licenziamento
dell'head coach, sostituito da Bill O'Brien, alla sua prima
esperienza da capo-allenatore in NFL, dopo l'esperienza a Penn State
dello scorso anno. Il roster dei Texans certo non è tra i peggiori
della Lega, anzi, e con la possibilità di usufruire della prima
scelta quest'anno, in un Draft così ricco, si potrà far festa anche
nei round successivi al primo. Il dubbio tra Jadaweon Clowney e Blake
Bortles per la prima assoluta resta ed è fortissimo. La coppia
Watt-Clowney potrebbe diventare un incubo per ogni attacco
avversario, ma Houston ha assoluto bisogno di un quarterback che
possa subito essere decisivo. È anche vero, però, che si potrebbe
aspettare di sceglierne uno al secondo giro, data la profondità di
scelte di qualità. La difesa resta poi da puntellare sul profondo,
ma ci sarà modo di farlo in questo Draft.
E
la considerazione, semplice ed immediata, sulla prossima stagione dei
Texans è una sola: peggio dello scorso anno, davvero, non può
andare.
Nessun commento:
Posta un commento