martedì 26 novembre 2013

I RAGAZZI DEGLI ANNI '90: LA NAZIONALE DEL FUTURO

I giovani, si sa, rappresentano il futuro; lo sentiamo ripetere ad ogni buona occasione e in questo campo il basket non fa eccezione. Ecco allora che è giusto prendere in considerazione i migliori giovani prospetti del nostro campionato di Serie A nati negli anni ’90. Saranno infatti questi ragazzi a formare la Nazionale del futuro, anche se alcuni di essi hanno già collezionato presenze in azzurro mentre altri, anche se non tutti giocano nella massima serie italiana, si stanno facendo strada nelle selezioni giovanili (Amedeo Della Valle su tutti).

PLAYMAKER

Matteo Imbrò



È, con la sua squadra, nelle posizioni più nobili della classifica. Nonostante la giovanissima età (classe ’94) sta guadagnando di domenica in domenica sempre più minuti sul parquet. Il ragazzo di Agrigento, peraltro da bambino selezionato anche dal Chievo Verona, si trasferisce a Siena nel 2009 dopo aver giocato in varie squadre siciliane e, in Toscana, si mette in mostra e inizia a riempire di trofei la sua bacheca. È della scorsa stagione il suo esordio in Serie A, una stagione difficilissima per la Virtus che si è affidata anche a lui per non retrocedere. I tabellini parlano di quasi 5 punti a partita con cifre non stratosferiche per un ragazzo che quest’anno sta maturando a vista d’occhio. Da parte sua ha la giovane età ma deve stare attento a non farsi schiacciare dalle responsabilità che una piazza storica come Bologna esige. 


Andrea De Nicolao 

Nato a Camposanpiero nell’agosto del 1991, De Nicolao è oggi una certezza per il basket italiano. Si può infatti vantare di essere alla quarta stagione in Serie A (la terza consecutiva) e di aver già acquisito un buon bagaglio a livello nazionale e internazionale, dal momento che a Treviso ha disputato il Qualifing Round di Eurolega e, per due stagioni, l’Eurocup. Play di rottura, le caratteristiche principali che mette in campo sono abnegazione, intensità e personalità. Cresciuto nella Benetton Treviso, la scorsa stagione è passato a Varese dove è potuto crescere al fianco di Mike Green, anche se il loro gioco è parecchio diverso. In questa stagione “lo Squalo” sta soffrendo la cattiva condizione della Cimberio ma ha già dimostrato come, oltre alla solita intensità in difesa, sia migliorato anche in attacco, in particolare sparando nella retina qualche tripla in più. La sua valutazione non è mai altissima ma l’importanza di De Nicolao in una squadra sta in quel lavoro sporco che nessuna cifra potrà mai captare con precisione. La fase di costruzione del gioco è quella in cui ancora il 22enne patavino deficita maggiormente ma quest’anno potrebbe fare parecchi passi avanti dato che coach Frates gli ha spesso affidato le chiavi della squadra panchinando il titolare Clark .

Da tenere in considerazione: David Reginald Cournooh (Mens Sana Siena, 1990) e Andrea Traini (Vuelle Pesaro, 1992)


GUARDIE

Alessandro Gentile


Fratello e figlio d’arte, Alessandro nasce a Maddaloni (CE) nel 1992. Con un papà come Ferdinando (mito del basket nostrano dagli anni ’80 fino ai primi del 2000, ricordato soprattutto per le sue stagioni a Caserta e Milano) non puoi non vivere anche tu di basket. E così è per i fratelli Gentile (Stefano, più grande di tre anni, gioca a Cantù) che sin da giovanissimi si mettono in mostra nei campionati di categoria. Dopo una stagione a Bologna passa a Treviso e qui esordisce in Serie A nel 2009. L’occasione arriva nel 2011 quando ad acquistarlo è Milano che decide di puntare anche su di lui; il roster è pieno di giocatori di esperienza e di grande talento ma Alessandro non si lascia impressionare e partita dopo partita riesce a conquistare la fiducia di coach Scariolo. La scorsa stagione nonostante Milano abbia disputato un campionato al di sotto delle attese Gentile si è dimostrato un punto fisso in campo e nello spogliatoio tanto che, da questa stagione, è stato insignito della fascia di capitano. La partenza ad handicap dell’EA7 non lo ha certamente aiutato in questo primo scorcio di stagione e in campo spesso si è visto un Gentile troppo nervoso, in particolare con gli arbitri. Sul talento di questo ragazzo nessuno discute, sul fisico esplosivo nemmeno, starà a lui migliorarsi sempre di più e rimanere al vertice per il maggior tempo possibile.

Michele Vitali

Bolognese, classe 1991, Michele Vitali è fratello di Luca (ora a Venezia) e figlio di appassionati della palla a spicchi (entrambi i genitori sono ex giocatori di basket). La Pasta Reggia Caserta ha una squadra corta e, come già sperimentato ottimamente la scorsa stagione, fa leva sulle motivazioni dei suoi giocatori, e al numero 13 bianconero queste non mancano. Cresciuto nella Virtus Bologna esordisce in Serie A nel 2009 (1 solo minuto e 0 punti) e i vertici virtussini dopo un paio d’anni di panchina nella massima serie lo mandano a Ozzano, in B1, e qui il ragazzo si comporta bene tanto che viene richiamato poi a Bologna ma per essere girato, nella stagione 2012-13, alla Fortitudo in Legadue. Caserta quest’anno ha deciso di acquisire le sue prestazioni ma il ragazzo, viste le cifre, deve dimostrare di essere adatto per la categoria e, oltre alle motivazioni, di saper fare canestro da 3, elemento che per una guardia non è mai un male.

Da tenere in considerazione: Mattia Udom (Mens Sana Siena, 1993)


ALI

Nicolò Melli

Nato a Reggio Emilia nel gennaio del 1991 Melli rappresenta, insieme a Gentile, il volto dell’Italia giovane in quel di Milano. Con un fisico da 205 cm x 100 kg Melli si ritrova ad essere un’ala forte fisicamente che paga però ancora dazio con gli avversari più esperti. Non che lui sia un novellino della Serie A visto che dopo 3 stagioni in Legadue nella sua Reggio Emilia, culminate con la promozione del 2010, per quella successiva viene ingaggiato dall’Olimpia. Il primo campionato non è dei migliori tanto che viene spedito a Pesaro per farsi le ossa; la cosa sembra funzionare in quanto al ritorno in Lombardia viene impiegato con sempre maggiore costanza. Oltre a poter giocare da ala forte Melli è stato spesso provato da centro, anche se si è visto abbastanza bene come questo ruolo non gli sia effettivamente congeniale. Da ricordare sono le ormai quattro consecutive partecipazioni all’Eurolega, vetrina internazionale di primo livello, dove il reggino si è già messo in mostra in questa stagione venendo inserito nella squadra ideale della seconda giornata del torneo. Potenzialmente Melli ha un futuro roseo davanti a sé, la cosa importante sarà per lui essere costante in campionato cercando di eliminare gli errori banali, le amnesie e le prestazioni insufficienti. 

Achille Polonara

Ala piccola che si sta costruendo di stagione in stagione, Achille Polonara è già da un paio di stagioni il giovane che ha più impressionato. Non è un caso infatti che sia stato votato come miglior Under 22 nelle stagioni 2011-12 e 2012-13, rispettivamente e Teramo e Varese. Achille nasce ad Ancona il 23 novembre 1991 e sin da giovanissimo si dimostra un prospetto interessante. A credere in lui è la Banca Tercas Teramo e in Abruzzo Achille cresce e si mette in luce nelle giovanili, esordendo poi in Serie A nel 2009 (stagione in cui giocherà solo 5 partite). Dopo un paio di campionati in ombra nella massima serie ma con ottime prestazioni in campo internazionale con le selezioni azzurre Under 18 e Under 20, nella regular season 2011-12 inizia a farsi conoscere al grande pubblico con prestazioni molto interessanti, in particolare verso la fine della stagione. Complice anche la scomparsa della Banca Tercas Polonair approda a Varese e sin da subito è uno dei protagonisti della vincente stagione biancorossa. Le sue armi principali sono l’atletismo e l’attacco a canestro: le sue schiacciate imbeccato da Mike Green hanno deliziato più volte il pubblico di Masnago. Le ottime prestazioni gli valgono la maglia azzurra ma complice un infortunio non partecipa ai match estivi. In questa stagione la sua partenza è stata ottima nelle prime giornate mentre ora sembra soffrire il momentaccio della Cimberio. Ha sensibilmente migliorato la mira dai 6,75 m, e di questo la squadra ne ha giovato, ma quando i tiri iniziano a non entrare per Achille è notte fonda: sarebbe un’ottima cosa se riuscisse a fare ciò per cui si è fatto conoscere: attaccare il canestro e/o schiacciare, azione che troppe poche volte quest’anno ha proposto.

 Da tenere in considerazione: Alessandro Amici (Vuelle Pesaro, 1991)

CENTRI

Riccardo Cervi

Più reggino di così non si può: nasce infatti nel 1991 nel capoluogo emiliano e nella sua vita sportiva è esistita solo una squadra: la Pallacanestro Reggiana. Entra nel settore giovanile nel 2006 e nel 2009 esordisce in Legadue ma è solo due stagioni dopo che vive da protagonista la serie cadetta culminata con la promozione e, a livello personale, col titolo di miglior giovane italiano e miglior stoppatore. Durante lo scorso campionato coach Menetti lo ha impiegato per poco più di 10 minuti a partita e il ragazzo ha messo insieme 2,1 punti a partita di media con il 61,1% da 2. In questa stagione Cervi ha visto aumentare (di poco) il suo minutaggio e la sua media punti ma se vorrà essere il centro del futuro questo è ancora troppo poco.



Paul Stephan Biligha

Nato 23 anni fa a Perugia, Biligha deve ancora dimostrare tutto in Serie A. Nonostante i suoi 23 anni e una stagione, la scorsa, nella massima Serie, il lungo della Sidigas Avellino quest’anno sta giocando meno di 5 minuti a partita e la media punti è 1,3. Le tappe della sua carriera cestistica sono Casalpusterlengo, Crema e Pavia, squadre dove ha lasciato il segno in positivo. Dopo una buona stagione in B1 con anche il 35,2% da 3, viene chiamato nell’estate del 2012 in Irpinia agli ordini di coach Valli e durante la stagione scende in campo per 27 volte. In definitiva Biligha può essere considerato un buon prospetto ma i margini di miglioramento da parte sua devono essere abbastanza veloci ad essere attuati perché il rischio è, oltre a quello di non giocare in Serie A e di disputare i campionati minori, quello di cadere nel dimenticatoio.


Da tenere in considerazione: Aristide Landi (Virtus Bologna, 1994)

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