I giovani, si sa, rappresentano il futuro; lo sentiamo ripetere ad ogni buona
occasione e in questo campo il basket non fa eccezione. Ecco allora che è
giusto prendere in considerazione i migliori giovani prospetti del nostro
campionato di Serie A nati negli anni ’90. Saranno infatti questi ragazzi a
formare la Nazionale del futuro, anche se alcuni di essi hanno già collezionato
presenze in azzurro mentre altri, anche se non tutti giocano nella massima
serie italiana, si stanno facendo strada nelle selezioni giovanili (Amedeo
Della Valle su tutti).
PLAYMAKER
Matteo
Imbrò
È, con la sua squadra, nelle
posizioni più nobili della classifica. Nonostante la giovanissima età (classe
’94) sta guadagnando di domenica in domenica sempre più minuti sul parquet. Il
ragazzo di Agrigento, peraltro da bambino selezionato anche dal Chievo Verona,
si trasferisce a Siena nel 2009 dopo aver giocato in varie squadre siciliane e,
in Toscana, si mette in mostra e inizia a riempire di trofei la sua bacheca. È
della scorsa stagione il suo esordio in Serie A, una stagione difficilissima
per la Virtus che si è affidata anche a lui per non retrocedere. I tabellini
parlano di quasi 5 punti a partita con cifre non stratosferiche per un ragazzo
che quest’anno sta maturando a vista d’occhio. Da parte sua ha la giovane età
ma deve stare attento a non farsi schiacciare dalle responsabilità che una
piazza storica come Bologna esige.
Andrea
De Nicolao
Nato a Camposanpiero nell’agosto
del 1991, De Nicolao è oggi una certezza per il basket italiano. Si può infatti
vantare di essere alla quarta stagione in Serie A (la terza consecutiva) e di
aver già acquisito un buon bagaglio a livello nazionale e internazionale, dal
momento che a Treviso ha disputato il Qualifing
Round di Eurolega e, per due
stagioni, l’Eurocup. Play di rottura, le caratteristiche principali che mette
in campo sono abnegazione, intensità e personalità. Cresciuto nella Benetton
Treviso, la scorsa stagione è passato a Varese dove è potuto crescere al fianco
di Mike Green, anche se il loro gioco è parecchio diverso. In questa stagione
“lo Squalo” sta soffrendo la cattiva condizione della Cimberio ma ha già
dimostrato come, oltre alla solita intensità in difesa, sia migliorato anche in
attacco, in particolare sparando nella retina qualche tripla in più. La sua
valutazione non è mai altissima ma l’importanza di De Nicolao in una squadra
sta in quel lavoro sporco che nessuna cifra potrà mai captare con precisione.
La fase di costruzione del gioco è quella in cui ancora il 22enne patavino
deficita maggiormente ma quest’anno potrebbe fare parecchi passi avanti dato
che coach Frates gli ha spesso affidato le chiavi della squadra panchinando il
titolare Clark .
Da tenere in considerazione: David Reginald Cournooh (Mens Sana Siena, 1990) e Andrea Traini (Vuelle Pesaro, 1992)
GUARDIE
Alessandro
Gentile
Fratello e figlio d’arte,
Alessandro nasce a Maddaloni (CE) nel 1992. Con un papà come Ferdinando (mito
del basket nostrano dagli anni ’80 fino ai primi del 2000, ricordato
soprattutto per le sue stagioni a Caserta e Milano) non puoi non vivere anche
tu di basket. E così è per i fratelli Gentile (Stefano, più grande di tre anni,
gioca a Cantù) che sin da giovanissimi si mettono in mostra nei campionati di
categoria. Dopo una stagione a Bologna passa a Treviso e qui esordisce in Serie
A nel 2009. L’occasione arriva nel 2011 quando ad acquistarlo è Milano che
decide di puntare anche su di lui; il roster è pieno di giocatori di esperienza
e di grande talento ma Alessandro non si lascia impressionare e partita dopo
partita riesce a conquistare la fiducia di coach Scariolo. La scorsa stagione
nonostante Milano abbia disputato un campionato al di sotto delle attese
Gentile si è dimostrato un punto fisso in campo e nello spogliatoio tanto che,
da questa stagione, è stato insignito della fascia di capitano. La partenza ad
handicap dell’EA7 non lo ha certamente aiutato in questo primo scorcio di
stagione e in campo spesso si è visto un Gentile troppo nervoso, in particolare
con gli arbitri. Sul talento di questo ragazzo nessuno discute, sul fisico
esplosivo nemmeno, starà a lui migliorarsi sempre di più e rimanere al vertice
per il maggior tempo possibile.
Michele
Vitali
Bolognese, classe 1991, Michele
Vitali è fratello di Luca (ora a Venezia) e figlio di appassionati della palla
a spicchi (entrambi i genitori sono ex giocatori di basket). La Pasta Reggia
Caserta ha una squadra corta e, come già sperimentato ottimamente la scorsa
stagione, fa leva sulle motivazioni dei suoi giocatori, e al numero 13
bianconero queste non mancano. Cresciuto nella Virtus Bologna esordisce in
Serie A nel 2009 (1 solo minuto e 0 punti) e i vertici virtussini dopo un paio
d’anni di panchina nella massima serie lo mandano a Ozzano, in B1, e qui il
ragazzo si comporta bene tanto che viene richiamato poi a Bologna ma per essere
girato, nella stagione 2012-13, alla Fortitudo in Legadue. Caserta quest’anno
ha deciso di acquisire le sue prestazioni ma il ragazzo, viste le cifre, deve
dimostrare di essere adatto per la categoria e, oltre alle motivazioni, di
saper fare canestro da 3, elemento che per una guardia non è mai un male.
Da tenere in considerazione: Mattia Udom (Mens Sana Siena, 1993)
ALI
Nicolò
Melli
Nato a Reggio Emilia nel gennaio
del 1991 Melli rappresenta, insieme a Gentile, il volto dell’Italia giovane in
quel di Milano. Con un fisico da 205 cm x 100 kg Melli si ritrova ad essere
un’ala forte fisicamente che paga però ancora dazio con gli avversari più
esperti. Non che lui sia un novellino della Serie A visto che dopo 3 stagioni
in Legadue nella sua Reggio Emilia, culminate con la promozione del 2010, per
quella successiva viene ingaggiato dall’Olimpia. Il primo campionato non è dei
migliori tanto che viene spedito a Pesaro per farsi le ossa; la cosa sembra
funzionare in quanto al ritorno in Lombardia viene impiegato con sempre
maggiore costanza. Oltre a poter giocare da ala forte Melli è stato spesso
provato da centro, anche se si è visto abbastanza bene come questo ruolo non
gli sia effettivamente congeniale. Da ricordare sono le ormai quattro
consecutive partecipazioni all’Eurolega, vetrina internazionale di primo
livello, dove il reggino si è già messo in mostra in questa stagione venendo
inserito nella squadra ideale della seconda giornata del torneo. Potenzialmente
Melli ha un futuro roseo davanti a sé, la cosa importante sarà per lui essere
costante in campionato cercando di eliminare gli errori banali, le amnesie e le
prestazioni insufficienti.
Achille
Polonara
Ala piccola che si sta costruendo
di stagione in stagione, Achille Polonara è già da un paio di stagioni il
giovane che ha più impressionato. Non è un caso infatti che sia stato votato
come miglior Under 22 nelle stagioni 2011-12 e 2012-13, rispettivamente e
Teramo e Varese. Achille nasce ad Ancona il 23 novembre 1991 e sin da
giovanissimo si dimostra un prospetto interessante. A credere in lui è la Banca
Tercas Teramo e in Abruzzo Achille cresce e si mette in luce nelle giovanili,
esordendo poi in Serie A nel 2009 (stagione in cui giocherà solo 5 partite).
Dopo un paio di campionati in ombra nella massima serie ma con ottime
prestazioni in campo internazionale con le selezioni azzurre Under 18 e Under
20, nella regular season 2011-12 inizia a farsi conoscere al
grande pubblico con prestazioni molto interessanti, in particolare verso la
fine della stagione. Complice anche la scomparsa della Banca Tercas Polonair
approda a Varese e sin da subito è uno dei protagonisti della vincente stagione
biancorossa. Le sue armi principali sono l’atletismo e l’attacco a canestro: le
sue schiacciate imbeccato da Mike Green hanno deliziato più volte il pubblico
di Masnago. Le ottime prestazioni gli valgono la maglia azzurra ma complice un
infortunio non partecipa ai match estivi. In questa stagione la sua partenza è
stata ottima nelle prime giornate mentre ora sembra soffrire il momentaccio
della Cimberio. Ha sensibilmente migliorato la mira dai 6,75 m, e di questo la
squadra ne ha giovato, ma quando i tiri iniziano a non entrare per Achille è
notte fonda: sarebbe un’ottima cosa se riuscisse a fare ciò per cui si è fatto
conoscere: attaccare il canestro e/o schiacciare, azione che troppe poche volte
quest’anno ha proposto.
Da tenere in
considerazione: Alessandro
Amici (Vuelle Pesaro, 1991)
CENTRI
Riccardo
Cervi
Più reggino di così non si può:
nasce infatti nel 1991 nel capoluogo emiliano e nella sua vita sportiva è
esistita solo una squadra: la Pallacanestro Reggiana. Entra nel settore
giovanile nel 2006 e nel 2009 esordisce in Legadue ma è solo due stagioni dopo
che vive da protagonista la serie cadetta culminata con la promozione e, a
livello personale, col titolo di miglior giovane italiano e miglior stoppatore.
Durante lo scorso campionato coach Menetti lo ha impiegato per poco più di 10
minuti a partita e il ragazzo ha messo insieme 2,1 punti a partita di media con
il 61,1% da 2. In questa stagione Cervi ha visto aumentare (di poco) il suo
minutaggio e la sua media punti ma se vorrà essere il centro del futuro questo
è ancora troppo poco.
Paul
Stephan Biligha
Nato 23 anni fa a Perugia,
Biligha deve ancora dimostrare tutto in Serie A. Nonostante i suoi 23 anni e
una stagione, la scorsa, nella massima Serie, il lungo della Sidigas Avellino
quest’anno sta giocando meno di 5 minuti a partita e la media punti è 1,3. Le
tappe della sua carriera cestistica sono Casalpusterlengo, Crema e Pavia,
squadre dove ha lasciato il segno in positivo. Dopo una buona stagione in B1
con anche il 35,2% da 3, viene chiamato nell’estate del 2012 in Irpinia agli
ordini di coach Valli e durante la stagione scende in campo per 27 volte. In
definitiva Biligha può essere considerato un buon prospetto ma i margini di
miglioramento da parte sua devono essere abbastanza veloci ad essere attuati
perché il rischio è, oltre a quello di non giocare in Serie A e di disputare i
campionati minori, quello di cadere nel dimenticatoio.
Da tenere in considerazione: Aristide Landi (Virtus Bologna, 1994)
Nessun commento:
Posta un commento