Best
of the East
Best
Team : Miami
Heat
Chi
si chiedeva dove fossero finiti i campioni in carica, dopo la pesante
sconfitta contro i Celtics, ha avuto una risposta forte e chiara. Sei
vittorie consecutive dopo la tripla di Jeff Green e secondo posto di
Conference saldamente nelle mani, in attesa di capire quanto
dureranno questi straordinari Pacers. 106.6 punti e 25.5 assist di
media a partita, oltre a ben 111.5 punti ogni 100 possessi sono i
dati che stanno riportando Miami tra le regine indiscusse della Lega.
In settimana due vittorie contro i Magic e una contro la terza forza
a Est, gli Atlanta Hawks, hanno permesso agli Heat di salire a dieci
vittorie e lasciare le sconfitte ferme a tre. Da padrone la sta
facendo, neanche a dirlo, LeBron James, che ha le medie più alte di
squadra per punti (25.3), rimbalzi (5.8) e assist (6.8) a dimostrare
ancora una volta il suo predominio assoluto. Gli Heat hanno ripreso a
volare, con un occhio all'agoniato three-peat.
Best
Player : DeMar
DeRozan
Dopo
averne messi 37 contro i Bulls e 29 contro i Blazers, due delle
migliori squadre della Lega, ma senza aver racimolato alcun successo,
DeRozan non si è fermato e i risultati sono arrivati. Due vittorie
consecutive contro Sixers (33 punti per lui) e Wizards (17) hanno
rilanciato i Raptors nelle prime posizioni a Est. Bisogna
sottolineare con il record attuale di Toronto (6-7) a Ovest nemmeno
si andrebbe ai playoff, mentre a Est tale score vale la quarta
posizione, ma la partenza dei Raptors è stata ottima a giudicare le
scarse aspettative di inizio anno. Questo grazie soprattutto alla
miglior stagione della sua carriera della guardia, che sta tenendo
un'ottima media di 21.2 punti a partita tirando anche con discrete
percentuali. Abituato ad essere un uomo da highlights, per le sue
schiacciate spettacolari, DeRozan sta implementando il suo gioco
oltre alle sue sempre valide doti di elevazione. Keep
flying, DeMar!
Best
of the West
Best
Team(s) :
San Antonio Spurs & Portland Trail Blazers
E'
vero, siamo ancora in regular season, sono le prime partite della
stagione e non è tempo di fare bilanci definitivi. È anche vero,
però, che la Western Conference sembra avere due padrone indiscusse
finora. Dieci vittorie consecutive tanto per gli esperti e maestri
Spurs, quanto per gli outsider e scatenati Trail Blazers. Dodici
successi in tutto per entrambe con una sola sconfitta per i texani,
proprio contro i ragazzi del Rose Garden, e due per la franchigia
dell'Oregon, contro Suns e Rockets. La settimana appena conclusa
lascia agli archivi tre schiaccianti vittorie per San Antonio, che ha
spazzato via nell'ordine Celtics, Grizzlies e Cavs segnando sempre
oltre 100 punti e non subendone mai più di un centinaio, con delle
prestazioni di squadra assolutamente devastanti e un gioco che si
vede solo dove ha casa coach Popovich. Ancora più impressionante
Portland, però, che ha collezionato cinque vittorie in sette giorni,
battendo in fila Raptors, Nets, Bucks, Bulls e Warriors. Davvero
niente male. Non sarà tempo di bilanci, ma attenti a quei due.
Best
Player : Wesley
Matthews
Nei
Blazers dei miracoli i riconoscimenti più ambiti spettano sempre a
Damian Lillard e LaMarcus Aldridge, ma, a mio parere, non ci si può
dimenticare di uno come Matthews analizzando l'incredibile inizio di
stagione della squadra. Nelle cinque vittorie di questa settimana ha
tirato sotto il 50% solo nella sfida contro i Bucks, la meno
importante e combattuta, mentre nelle altre ha tenuto delle medie
pazzesche, culminate nell'8/9 con 5/6 da tre punti contro i Warriors
in soli 26 minuti di gioco, prima di essere espulso insieme a Mo
Williams a seguito di una rissa con Andrew Bogut. A parte questo
episodio spiacevole, la guardia sta vivendo la sua miglior stagione
nella Lega, con 17.3 punti e 4.6 rimbalzi a partita e Portland ha
costruito una delle sue migliori partenze di sempre. Quanto durerà
questo magic moment?
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of the Rest
1.
Banker
Life bunker: sette partite giocate tra le mura amiche e sette vittorie per i
Pacers. Un bunker invincibile, che ha permesso di battere nell'ordine
Magic, Cavs, Bulls, Raptors, Grizzlies, Bucks e Sixers senza subire
intoppi. Si spiega soprattutto così l'assoluto predominio di Indiana
sulla Easter Conference con il miglior record della Lega, a pari con
gli Spurs (12-1). Arrivare primi a Est sarà fondamentale, per quando
il fattore campo sarà davvero decisivo.
2.
Thunder
back on top: le
due sconfitte consecutive contro Clippers e Warriors hanno fatto
suonare un campanello d'allarme a Oklahoma City, ma le successive
vittorie contro Bucks, Nuggets e gli stessi Clippers hanno riportato
le cose alla normalità. Terza forza a Ovest (9-3), con il marcatore
più prolifico della Lega, Kevin Durant (28.6 punti a partita), e un
ritrovato Russell Westbrook, i Thunder sono pronti a proseguire la
loro scalata alle prime posizioni di Conference.
Worst
of the East
Worst
Team : Brooklyn
Nets
Sono
stati costruiti per vincere, ma sanno solo perdere. Questa è la
triste storia dei Nets di quest'anno, almeno per ora. È vero che
bisogna lasciare tempo alla squadra per plasmarsi e trovare una sua
identità di gioco, ma una partenza da sole tre vittorie a fronte di
dieci sconfitte, di cui le ultime cinque consecutive, è
inammissibile a fronte degli investimenti fatti nel mercato estivo.
Soprattutto se la metà di queste sono arrivate contro franchigie
mediocri come Cavs, Magic, Wizards, Kings e Bobcats o se, come
nell'ultima sfida contro i T-Wolves, il passivo a tabellone è di ben
30 punti. I soli Brooke Lopez e Joe Johnson stanno espimendo del buon
basket, mentre i nuovi acquisti, Pierce e Garnett, stanno avendo una
delle loro peggiori stagioni in carriera e non stanno dando a
Brooklyn l'aiuto sperato per essere una delle contender a Est. La
situazione deve migliorare e in fretta, se non si vuole perdere il
treno dei playoff nella derelitta Eastern Conference e rimediare una
delle figuracce peggiori di sempre.
Worst
Player : Metta
World Peace
Sembrava
entusiasta di essere giunto nella squadra della sua città e sembrava
potesse essere l'acquisto giusto per New York per rimpolpare una
panchina troppo povera, ma ad oggi Metta World Peace ha deluso le
attese. In particolare nelle ultime tre sconfitte dei Knicks contro
Rockets, Pacers e Wizards ha collezionato la miseria di 9 punti
totali, con un terrificante 4/19 al tiro. Se il record di una delle
teoriche contender a Est è finora pessimo (3-9), ancor di più lo
sono le prestazioni di uno dei due acquisti fondamentali, insieme ad
Andrea Bargnani, del mercato estivo. Inoltre, se la squadra subisce
la bellezza di 105.1 punti ogni 100 possessi, significa che il lavoro
di Metta World Peace non sta funzionando neanche in fase difensiva.
Doveva essere, con J.R. Smith, un veterano a dare sostanza dalla
panchina, ma finora non si è visto proprio nulla del fantastico
giocatore che era Ron Artest.
Worst
of the West
Worst
Team : Golden
State Warriors
Il
record è ancora positivo (8-6) e ad oggi consentirebbe di andare ai
playoff con la settima piazza, ma dai Warriors ci si aspetta ben
altro. Dopo la vittoria dello scorso lunedì contro i Jazz, Golden
State ha spento la luce ed è incappata in tre sconfitte consecutive
contro Grizzlies, Lakers e Trail Blazers. Nei primi due casi è
pesata l'assenza di Stephen Curry per infortunio, ma nell'ultimo
match non ci sono scusanti che tengano. Sopra di 14 lunghezze e con
due espulsioni che hanno colpito gli avversari, i Warriors non sono
stati in grado di chiuderla e alla fine hanno addirittura perso
101-113. Questo è un chiaro segnale di come la giovane squadra sia
ancora immatura e dimostri di non saper vincere alcuni match che ha
saldamente in mano, come successo molte volte lo scorso anno. I
segnali positivi, da Thompson soprattutto allo stesso Curry, non
mancano, ma ci sono ancora molti aspetti da curare se si vuole
arrivare in alto.
Worst
Player : Ricky
Rubio
Che
Rubio non sia il miglior realizzatore di squadra a Minneapolis già
si sapeva, soprattutto dopo il rientro a pieno rango di Kevin Love.
Da lui ciò che ci si aspetta maggiormente è un contributo in
termini di assistenze e palle rubate. Se è vero che in termini di
steals il suo contributo è salito in maniera considerevole durante
questa settimana, è altrettanto vero che gli assist non sono in
doppia cifra dal cinque partite, quando contro i Nuggets ne segnò 12
a fine partita, e hanno raggiunto il loro minimo stagionale (2) nella
persa contro i Wizards. Le altalenanti prestazioni di Rubio
coincidono con le altrettanto ballerine prestazioni di squadra a
quota otto vinte e sette perse finora. Nonostante il record positivo,
bisognerà migliorare e molto se si vuole davvero lottare fino alla
fine per il treno che va ai playoff. Lo spagnolo, perno fondamentale
della fantasia dei T-Wolves, dovrà riprendere a creare magie, com'è
stato abiutato a fare finora.
Worst
of the Rest
1.
Cleveland
Cavaliers:
nelle ultime sette giocate è arrivata una sola vittoria in overtime
contro i Wizards e ben sei sconfitte, con alcune pessime figure sia
contro Bobcats e Pelicans, per l'avversario affrontato, sia contro
T-Wolves e Spurs, per il passivo subito di 29 e 30 punti. Dovevano
essere la sorpresa dell'anno, ma di sorprendente in questi Cavaliers
non c'è proprio niente, anzi. Se non si danno una mossa i playoff
pronosticati ad inizio stagione resteranno un miraggio.
2.
Conference
difference: sembra
uno scioglilingua, ma è una una realtà bella e buona. A Est, ad
oggi, si va ai playoff con il succulento record di 5 vinte e 8 perse,
mentre ad Ovest, senza contare che con quel 0.385 si sarebbe
terz'ultimi, serve già ora essere sopra il 50% di vittorie per
ambire a una piazza tra le prime otto. La situazione è comica, ma
dovrebbe invece far riflettere perché, se dovesse protrarsi, non
farebbe ridere proprio nessuno. Soprattutto a Ovest.
via Basket Caffe
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