Best
of the East
Best
Team : Chicago
Bulls
Una
sola vittoria nelle prime quattro giocate non è un inizio che si
addice a chi era tra i favoriti ai blocchi di partenza. I Bulls hanno
ingranato però la marcia e ora, dopo quattro vittorie consecutive,
sono nuovamente tra le prime a Est. Il segreto di questa rinascita
del gruppo della Città del Vento si chiama, come da qualche anno a
questa parte, difesa. Solamente 93.8 punti concessi ogni 100
possessi, con gli avversari costretti a un misero 40.3% al tiro. Per
capire l'importanza della fase difensiva basta dire che nelle
sconfitte i Bulls subiscono 103.7 punti di media, mentre nelle
partite vinte finora sono solo 84 i punti lasciati ai team
affrontati. Se il migliore finora è stato Carlos Boozer, con quasi
17 punti e 8 rimbalzi di media, Derrick Rose sembra invece in ascesa
di performance dopo un inizio difficile. Per la sua miglior
prestazione dal rientro ha scelto di aspettare la sfida contro gli
imbattuti Pacers. Imbattuti fino ad allora, perché Chicago, dopo
aver frenato la corsa degli Heat lo scorso anno a 27 vittorie di
fila, ha colpito un'altra vittima illustre. Se la vostra squadra è
in winning
streak,
pregate che non passi vicino ai Tori.
Best
Player : LeBron
James
La
sconfitta contro i Celtics dev'essere bruciata e non poco al
Prescelto. Vedere e rivedere Jeff Green che spara la tripla della
vittoria davanti alla sua faccia deve averlo risvegliato di
soprassalto. E il risultato, al solito, è stato terrificante. 34
punti di media nelle tre partite successive, con un 40/57 francamente
incommentabile e, ovviamente, altrettante vittorie. Per sei volte
nelle prime dieci uscite LeBron si è tenuto oltre il 60% al tiro ed
è il secondo miglior marcatore della Lega con 27.3 punti di media a
partita. Inoltre, King James è primo anche nelle statistiche
dell'effective
field goal percentage,
che calcola il rapporto effettivo tra tiri da fuori e dentro l'arco,
con
un mirabolante 66,8%, e dei punti su 100 possessi, a quota 37,86. Il
fatto che sia primo come punti nel pitturato (14.4) e tiri con oltre
il 50% da tre punti, dimostra ancora una volta il suo valore. Miami
ora è la seconda forza di Conference e si dirige ad ampi passi verso
la leadership dei Pacers. E ha il miglior giocatore del mondo nel suo
roster.
Best
of the West
Best
Team : Portland
Trail Blazers
Otto
vittorie, di cui le ultime sei consecutive, sole due sconfitte.
Secondo posto a Ovest dietro solo ai sempreverdi Spurs, che hanno
subito la loro unica sconfitta finora proprio da Portland. È lecito
sognare al Rose Garden? Nessuno si sarebbe aspettato una partenza
così dai Trail Blazers. LaMarcus Aldridge ha alzato le sue medie,
dopo un avvio non felice, e ora viaggia a 22.2 punti e 9.3 rimbalzi
di media a partita, mentre Damian Lillard sta dimostrando, ancora una
volta, di non aver vinto il premio di Rookie of the Year dello scorso
anno per caso. Il resto lo fa un Nicolas Batum a tutto campo e un
roster che, se al completo, può giocarsela quasi con chiunque. Le
prossime prove di maturità si chiamano Nets, Bulls e Warriors, tutte
da giocarsi in questa settimana ricca di impegni. Tra sette giorni
sapremo davvero di che pasta sono fatti questi Blazers e se la
striscia positiva si sarà interrotta. Per ora lasciamoli sognare.
Best
Player : Blake
Griffin
Con
l'arrivo di Doc Rivers, Griffin aveva dichiarato che Los Angeles,
sponda Clippers, non sarebbe più stata sinonimo di Lob
City.
Sebbene aspetto sia rimasto e i Clips siano quasi sempre presenti
negli highlights della notte NBA, Blake sta giocando delle grandi
partite, a prescindere dalle schiacciate. Lo dimostrano i quasi 23
punti di media a partita con quasi 11 rimbalzi annessi, una doppia
doppia che in pochi possono vantare nel panorama della Lega. Favorito
dalla presenza in playmaking del miglior assistman della Lega, Chris
Paul (12.8 a partita), Griffin è però un fattore fondamentale nella
serie di vittorie apertasi con i Rockets e nell'attacco più
prolifico della Lega, a quota 110 punti a partita. La prossima sfida
vede la squadra californiana opposta ai Grizzlies, che li hanno
estromessi dai playoff l'anno passato. Non ci può essere stimolo più
grande per i Clippers per migliorare ancora e proseguire nella
striscia di successi. E Blake è pronto a schiacciare in testa agli
avversari, ora più che mai.
Best
of the Rest
1.
Warriors
& Clippers :
tre vittorie consecutive la prima, quattro la seconda, per entrambe
un più che dignitoso record di 7-3. Le due squadre, tra le più
talentuose e spettacolari, oltre che tra le più attese alla vigilia,
si stanno risvegliando dal torpore iniziale. I più esperti Spurs e i
sorprendenti Blazers sono gli obiettivi da puntare nel mirino, ma in
generale si deve raggiungere una buona posizione in attesa della post
season. Per poi lottare fino alla fine e dimostrare che non potrà
sempre essere un
Paese per vecchi.
2.
Fattore
Target Center
: se i Timberwolves possono aspirare a un posto nelle prime otto ad
Ovest, finora, è solo grazie alle partite casalinghe. Cinque
vittorie e solo una sconfitta, tra cui spicca il successo eccellente
contro i Thunder. Per essere sicuri della post-season serve
migliorare il rendimento in trasferta e sperare che la sfortuna abbia
finalmente abbandonato Minneapolis come negli anni passati. E con un
Kevin Love a questi livelli, tutto è possibile.
Worst
of the East
Worst
Team : Milwaukee
Bucks
Scegliere
un peggiore nella carneficina prodottasi a Est (l'ottava al momento
sarebbe Toronto con un record di 4-7!) è stata un'impresa ardua, ma
i Bucks se lo sono guadagnati con pieno merito. Cinque sconfitte
consecutive, sette in totale, e una pochezza francamente
imbarazzante. 85 punti segnati a fronte di 102 subiti nelle uscite
della scorsa settimana con l'impressione che sia solo O.J. Mayo il
giocatore degno di nota a roster. Caron Butler e Gary Neal non sono
una solida base su cui costruire una squadra, Larry Sanders ha
giocato solo tre partite finora, per altro non sui livelli dello
scorso anno. Il team è giovane e potenzialmente di talento, ma ha
bisogno di non pochi aggiustamenti per tornare almeno a lottare per
la post-season. Quest'anno Milwaukee non farà parte della contesa,
ma l'estate è ricca di buoni propositi. Arriverà sicuramente
qualche regalo in più rispetto a questo magro Natale.
Worst
Player : Marcin
Gortat
Arrivato
dai Suns per essere un fattore con Nenè sotto canestro, Gortat
sembra invece aver messo la retromarcia. Nelle ultime quattro
partite, con altrettante sconfitte di squadra, il centro ha segnato
tre punti in più di quanti ne abbia segnati Kyre Irving nella sola
partita giocata e vinta dai Cavs proprio sui Wizards nella notte di
sabato. Se Washington non ingrana, parte della colpa è proprio di
Gortat, il cui rendimento sembra funzionare solo a rimbalzo. In
settimana, un video riproponeva le sue gesta nel tentativo di emulare
Hakeem The
Dream Olajuwon,
uno a caso insomma. Tutti si augurano che non ci provi mai più.
Worst
of the West
Worst
Team : Sacramento
Kings
La
Western Conference, purtroppo per i Kings, non è come la Eastern.
Due vittorie non bastano per essere ancora in corsa per la
post-season, ma valgono anzi il penultimo record, davanti solo ai più
che derelitti Jazz di quest'anno. 26° come punti segnati, 28° a
rimbalzo e 22° nelle assistenze, ci si chiede se qualcosa stia
effettivamente andando bene a Sacramento, dopo aver festeggiato il
mantenimento della franchigia in città la scorsa estate. È vero che
le sconfitte non sono mai state nettissime, ma è anche vero che non
è mai sembrato che una di queste partite potesse essere davvero
vinta dai Kings, sebbene Cousins abbia apparentemente e parzialmente
abbandonato il suo essere pigro e ingestibile per diventare il leader
di questa squadra. Le prossime sei partite saranno tutti scontri
divisionali, due contro Suns e Clippers ed uno rispettivamente contro
Lakers e Suns. Sembra però che l'unica via percorribile sia
un'altra. Tank
is the way..
Worst
Player : George Lucas III
Insieme
a Jefferson, Biedrins e Rush provenienti dai bassifondi di Golden
State, è arrivato George Lucas III come free agent, direttamente dai
Raptors, a “rafforzare” i Jazz. Ebbene, nella giungla
degli orrori partorita
da Utah in questo inizio di stagione, scegliamo proprio lui asimbolo
assoluto.
Perché? Lasciando perdere per un attimo le mere statistiche di 6
punti, 2 rimbalzi e 2 assist scarsi a partita, con un impiego neanche
così risicato, concentriamoci su un episodio in particolare. Se su
11 partite la squadra di cui fai parte ne vince una
sola e tu, a
quell’unica gioia stagionale finora, partecipi con 0/7 al tiro e un
terrificante 0/6 da tre punti, meriti di essere il peggiore
della
settimana. O forse dell’anno.
Worst
of the Rest
1. Atlantic
Division
: con tutte le sue franchigie in record negativo e in losing
streak,
l'Atlantic Division sembra senza ombra di dubbio la peggiore della
Lega. Avevano iniziato bene le outsider Sixers, Celtics e Raptors,
ma sembra che lo slancio iniziale si sia ormai concluso, benché le
squadre continuino a essere in testa alla division. Knicks e Nets,
che dovevano contendersi i posti che contano a Est, vanno sempre
peggio (3-6 per entrambe) e sono le delusioni più grandi finora.
Quando finirà l'incubo?
2. Wizards
& Cavs :
come non citare gli ennesimi disastrosi inizi di questa Eastern
Conference? Sono quattro le sconfitte consecutive della squadra
della capitale, mentre i Cavaliers hanno vinto l'ultima proprio
contro Washington in overtime dopo aver perso tre gare in fila, di
cui una contro i Bobcats in casa. Se pensiamo che erano date tra le
possibili sorprese e in corsa per un posto nei playoff, l'unica cosa
da fare è mettersi le mani nei capelli. Wall e Irving devono
riprendere a essere decisivi e bisogna ricominciare a correre, se
non si vuole restare troppo indietro.
via Basket Caffe
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