Best
of the East
Best
Team: Indiana
Pacers
Sembra
impossibile. Nella Eastern Conference di quest'anno i Pacers hanno il
miglior record della Lega (16-1) ed il terzo è in mano agli Hawks ad
un modico 9-9. D'altronde Indiana quest'anno sembra seriamente
indivavolata ed invincibile. Dopo le nove vittorie di fila ad inizio
anno, la sconfitta coi Bulls poteva sembrare un primo campanello
d'allarme, ma i Pacers hanno infilato altre sette successi
consecutivi dopo il passaggio a vuoto nella città del Vento.
T-Wolves, Bobcats, Wizards e Clippers sono gli avversari spazzati via
questa settimana senza particolari patemi. Paul George sta tenendo
medie paurose (23.8 punti, 6.1 rimbalzi, 3.4 assist e 2 rubate a
partita), oltre a essere il terzo player all around della Lega (18.6%
PIE) dopo LeBron James e Kevin Durant. Roy Hibbert fa sul serio per
diventare il miglior difensore della Lega (8.8 rimbalzi e 3.59
stoppate di media) e Lance Stephenson sta diventando un esperto di
triple-doppie. Cosa volere di più?
Best
Player: John
Wall
A
cavallo della scorsa e di questa settimana il play dei Wizards ha
chiuso con tre trentelli consecutivi, due dei quali in vittorie
contro avversari mai banali come Lakers e Knicks. Contro Bucks e
Pacers i punti sono stati meno (19 e 8), ma per motivi diametralmente
opposti, ovvero scarse motivazioni forse nel primo caso e difesa
durissima sicuramente nel secondo. Contro gli Hawks Wall ha ripreso a
segnare con continuità e sono arrivati 26 punti fondamentali per il
successo della squadra della capitale. Da considerare anche che il
ragazzo viaggia a 4.5 rimbalzi (non proprio pochissimi per un
"piccolo") e 9 assist di media a partita. Morale della
favola, i Wizards si sono svegliati per magia da un lungo sonno e ora
sono 8-9, occupano la quinta piazza ad Est e sono tornati saldamente
tra le pretendenti per un posto nella post season. E Wall resta il
fattore più decisivo di questa squadra.
Best
of the West
Best
Team: Oklahoma
City Thunder
Molte
squadre a Ovest stanno facendo benissimo quest'anno, alcune di esse
sono in striscia positiva da un buon numero di partite, ma nessuno è
in forma come i Thunder ora come ora. Kevin Durant (vd sotto) è in
forma spaventosa, Russell Westbrook ha deciso la partita contro i
Warriors in maniera tanto incredibile quanto meravigliosa e tutto il
resto del team intorno a loro sta funzionando alla perfezione. Sono
sette le vittorie consecutive, di cui citiamo quelle contro Nuggets,
Clippers, Spurs, Warriors e T-Wolves, non proprio avversari
qualunque, ma tutte contender per un posto di fascia alta ai playoff.
Con dodici vittorie e tre sconfitte la testa della Division si è
fatta più vicina, anche se i Blazers sembrano non mollare un
centimetro. Quando però hai dalla tua il miglior marcatore della
Lega, uno dei migliori play e un Serge Ibaka tornato all'antico
splendore (15 punti, 10 rimbalzi e quasi 3 stoppate a partita) non ti
può far paura niente e nessuno.
Best
Player: Kevin
Durant
L'ultima
prestazione di Durant contro Minnesota dovrebbe spiegare a tutti il
perché questo ragazzo è un giocatore fenomenale. 32 punti con 14/21
al tiro, 12 assist e 10 rimbalzi, oltre a 4 rubate e 4 stoppate tanto
per gradire. Se a questo aggiungiamo che in 15 partite è stato solo
due volte sotto i 20 punti e ben sette invece sopra i 30, ha regalato
sei doppie-doppie e la tripla-doppia sopra descritta, riportando a
suon di punti e prestazioni la sua squadra alla posizione che le
compete, non servirebbe dire altro. Nelle quattro vittorie di questa
settimana, in cui ha affrontato tra le altre Spurs e Warriors, mica
bruscolini, ha segnato 25 punti e raccolto 10.7 rimbalzi di media,
non tirando benissimo, ma i risultati sono arrivati. KD è il secondo
giocatore per PIE (18,7%) e, al contrario di LeBron, ha una presenza
molto ingombrante in playmaking come Russell Westbrook, il che fa
risaltare ancora di più questa statistica e i suoi 5.5 assist di
media finora. Se continuerà così, ci sarà tempo per smettere di
essere sempre secondo.
Best
of the Rest
1.
Unstoppable
Nuggets: passare
da 4-6 a 10-6 fa tutta la differenza del mondo in una Conference
tiratissima come la Western NBA. Nello specifico per Denver significa
mettere da parte una partenza terribile e di colpo diventare la sesta
forza a Ovest, saldamente in record da playoff. Ci si attendeva una
sveglia al rientro del nostro Gallinari, ma gli uomini di Mile High
City hanno deciso di darsela da soli senza aspettarlo. E ora si può
(ri)cominciare a sognare.
2.
Flying
Rockets: Houston
ha acceso i motori ed è in rampa di lancio. Quattro vittorie
consecutive, di cui l'ultima contro i superbi Spurs di questo inizio
stagione. L'ottimo record di 13-5 solo in una Western Conference
tanto competitiva come l'attuale può valere "appena" il
quinto posto assoluto. Con un Harden da 23.6 punti a partita e un
Howard da 16 punti e 12 rimbalzi abbondanti di media sembra tutto
possibile per i Rockets.
Worst
of the East
Worst
Team: New
York Knicks
Sono
settimane ormai che si descrivono i misfatti e gli orrori della
Eastern Conference di questo inizio stagione. Viene subito da
pensare, chissà chi occuperà l'ultimo nefasto posto di questo
spicchio di NBA. Si, proprio loro, i Knicks. Nove sconfitte
consecutive hanno fatto sprofondare la squadra in un baratro (3-13!)
da cui urge rialzarsi se non si vuole davvero diventare gli zimbelli
della Lega. Una squadra che a roster ha elementi del calibro di
Carmelo Anthony, Andrea Bargnani, Amar'e Stoudamire, Metta World
Peace, a cui non aggiungo Tyson Chandler perché infortunato, non può
permettersi di avere lo stesso record dei derelitti Bucks di
quest'anno. Mike Woodson è sicuramente tra gli uomini più odiati al
momento nella Grande Mela, ma serve cambiare in fretta la tendenza
negativa per non perdere il treno dei playoff e perché i cugini
hanno ripreso a vincere in settimana. E questo, forse, brucia anche
di più.
Worst
Player: Kyrie
Irving
Prima
dell'ultima vittoria contro i Bulls erano arrivate cinque sconfitte
per i Cavs, tre delle quali contro squadre teoricamente inferiori
come Celtics, Pelicans e Wizards. Se una squadra va male si guarda
subito al suo giocatore più rappresentativo come reo di questa
tendenza negativa e, nel caso specifico, non si può fare a meno di
sottolineare la flessione di Irving rispetto agli scorsi due anni
nella Lega. Un play del suo talento, dopo essere cresciuto in maniera
esponenziale dal primo e comunque ottimo anno allo straordinario
secondo, avrebbe dovuto spaccare il mondo in questa stagione. Ed
invece il ragazzo sembra essersi leggermente fermato. In settimana ha
tirato con il 36%, con un terribile 1/15 da fuori, servendo la
miseria di 12 assist e raccogliendo solo 9 rimbalzi in totale. Certo
è che anche il resto del team non si sta comportando proprio
egregiamente, ma deve essere il suo trascinatore a suonare la
carica.
Worst
of the West
Worst
Team: Minnesota
Timberwolves
Il
calendario non è stato proprio dei migliori ultimamente, ma,
purtroppo, a Ovest bisogna imparare a vincere anche le partite più
difficili se si vuole ambire alla post-season. Le vittorie contro
Mavs e Nets sono state le uniche due delle ultime otto giocate e la
squadra è scivolata al terz'ultimo posto di Conference, con il pur
modesto record di 9-10. Considerando che le prossime due sfide
saranno contro le due finaliste delle scorso anno, Spurs e Heat,
forse serviva mettere del fieno in cascina nelle sfide precedenti. La
realtà dei fatti è che, dietro ad un quintetto che sta comunque
giocando un ottimo basket, soprattutto i Kevin, Love e Martin, non
c'è stato l'apporto che ci si aspettava da una panchina ancora
troppo povera. Il tempo è tiranno, bisogna riprendere a vincere.
Worst
Player: Vince
Carter
Si
parlava e qualcuno sognava Carter sesto uomo dell'anno e, alcune
prestazioni di questo inizio di stagione, facevano pensare che non
fosse solo un presagio utopistico. La realtà è che l'età si fa
sentire e, anche per uno come lui, è tempo di magre soddisfazioni.
Nelle ultime quattro partite dei Mavs, con una sola vittoria e tre
sconfitte, Vince ha raggiunto solo una volta i 10 punti segnati e ha
tirato con un raccapricciante 29.1%, chiudendo con un -21 di
plus/minus la somma delle quattro sfide giocate. Se Nowitzki sta
tornando a essere Wunder Dirk e Monta Ellis sta trascinando Dallas a
un record da settimo posto a Ovest (10-8), Carter non ha più la
forza e l'energia di farlo. Anche se i nostalgici non vedono l'ora di
vederlo volare sopra il ferro, ancora una volta.
Worst
of the Rest
1.
Sixers
going down: delle
ultime 9 partite Philadelphia ne ha vinta una sola, contro una
squadra anche più disastrata come i Bucks. Le sconfitte contro
Magic, Pelicans (bissando il KO di qualche giorno fa, incredibilmente
con un passivo di -37) e Pistons di questa settimana sono tutte
partite che si possono vincere e si possono perdere per i Sixers di
quest'anno. Se però finiscono tutte male qualcosa davvero non va. Is
it tank or isn't it? It sure is.
2.
Pistons Immaturity: le
vittorie del team di Motown nel mese di novembre sono arrivate contro
Sixers, Bucks, Nets, Knicks, Kings e Celtics, ovvero sei squadre in
una situazione o di crisi molto profonda o di assenza di roster
competitivo ad alti livelli. Per il resto, solo sconfitte. Se Detroit
ha acquisito Josh Smith, Brandon Jennings e compagnia nel mercato
estivo, di certo non è per essere una squadra di metà Conference,
ma per lottare fino alla fine. Se si continua così, però, sarà
impossibile farlo.
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