mercoledì 4 dicembre 2013

TOP & WORST NBA - EPISODE 5 (25/11 - 01/12)

Best of the East

Best Team: Indiana Pacers


Sembra impossibile. Nella Eastern Conference di quest'anno i Pacers hanno il miglior record della Lega (16-1) ed il terzo è in mano agli Hawks ad un modico 9-9. D'altronde Indiana quest'anno sembra seriamente indivavolata ed invincibile. Dopo le nove vittorie di fila ad inizio anno, la sconfitta coi Bulls poteva sembrare un primo campanello d'allarme, ma i Pacers hanno infilato altre sette successi consecutivi dopo il passaggio a vuoto nella città del Vento. T-Wolves, Bobcats, Wizards e Clippers sono gli avversari spazzati via questa settimana senza particolari patemi. Paul George sta tenendo medie paurose (23.8 punti, 6.1 rimbalzi, 3.4 assist e 2 rubate a partita), oltre a essere il terzo player all around della Lega (18.6% PIE) dopo LeBron James e Kevin Durant. Roy Hibbert fa sul serio per diventare il miglior difensore della Lega (8.8 rimbalzi e 3.59 stoppate di media) e Lance Stephenson sta diventando un esperto di triple-doppie. Cosa volere di più?

Best Player: John Wall

A cavallo della scorsa e di questa settimana il play dei Wizards ha chiuso con tre trentelli consecutivi, due dei quali in vittorie contro avversari mai banali come Lakers e Knicks. Contro Bucks e Pacers i punti sono stati meno (19 e 8), ma per motivi diametralmente opposti, ovvero scarse motivazioni forse nel primo caso e difesa durissima sicuramente nel secondo. Contro gli Hawks Wall ha ripreso a segnare con continuità e sono arrivati 26 punti fondamentali per il successo della squadra della capitale. Da considerare anche che il ragazzo viaggia a 4.5 rimbalzi (non proprio pochissimi per un "piccolo") e 9 assist di media a partita. Morale della favola, i Wizards si sono svegliati per magia da un lungo sonno e ora sono 8-9, occupano la quinta piazza ad Est e sono tornati saldamente tra le pretendenti per un posto nella post season. E Wall resta il fattore più decisivo di questa squadra.

Best of the West

Best Team: Oklahoma City Thunder

Molte squadre a Ovest stanno facendo benissimo quest'anno, alcune di esse sono in striscia positiva da un buon numero di partite, ma nessuno è in forma come i Thunder ora come ora. Kevin Durant (vd sotto) è in forma spaventosa, Russell Westbrook ha deciso la partita contro i Warriors in maniera tanto incredibile quanto meravigliosa e tutto il resto del team intorno a loro sta funzionando alla perfezione. Sono sette le vittorie consecutive, di cui citiamo quelle contro Nuggets, Clippers, Spurs, Warriors e T-Wolves, non proprio avversari qualunque, ma tutte contender per un posto di fascia alta ai playoff. Con dodici vittorie e tre sconfitte la testa della Division si è fatta più vicina, anche se i Blazers sembrano non mollare un centimetro. Quando però hai dalla tua il miglior marcatore della Lega, uno dei migliori play e un Serge Ibaka tornato all'antico splendore (15 punti, 10 rimbalzi e quasi 3 stoppate a partita) non ti può far paura niente e nessuno.

Best Player: Kevin Durant


L'ultima prestazione di Durant contro Minnesota dovrebbe spiegare a tutti il perché questo ragazzo è un giocatore fenomenale. 32 punti con 14/21 al tiro, 12 assist e 10 rimbalzi, oltre a 4 rubate e 4 stoppate tanto per gradire. Se a questo aggiungiamo che in 15 partite è stato solo due volte sotto i 20 punti e ben sette invece sopra i 30, ha regalato sei doppie-doppie e la tripla-doppia sopra descritta, riportando a suon di punti e prestazioni la sua squadra alla posizione che le compete, non servirebbe dire altro. Nelle quattro vittorie di questa settimana, in cui ha affrontato tra le altre Spurs e Warriors, mica bruscolini, ha segnato 25 punti e raccolto 10.7 rimbalzi di media, non tirando benissimo, ma i risultati sono arrivati. KD è il secondo giocatore per PIE (18,7%) e, al contrario di LeBron, ha una presenza molto ingombrante in playmaking come Russell Westbrook, il che fa risaltare ancora di più questa statistica e i suoi 5.5 assist di media finora. Se continuerà così, ci sarà tempo per smettere di essere sempre secondo.

Best of the Rest

1. Unstoppable Nuggets: passare da 4-6 a 10-6 fa tutta la differenza del mondo in una Conference tiratissima come la Western NBA. Nello specifico per Denver significa mettere da parte una partenza terribile e di colpo diventare la sesta forza a Ovest, saldamente in record da playoff. Ci si attendeva una sveglia al rientro del nostro Gallinari, ma gli uomini di Mile High City hanno deciso di darsela da soli senza aspettarlo. E ora si può (ri)cominciare a sognare.


2. Flying Rockets: Houston ha acceso i motori ed è in rampa di lancio. Quattro vittorie consecutive, di cui l'ultima contro i superbi Spurs di questo inizio stagione. L'ottimo record di 13-5 solo in una Western Conference tanto competitiva come l'attuale può valere "appena" il quinto posto assoluto. Con un Harden da 23.6 punti a partita e un Howard da 16 punti e 12 rimbalzi abbondanti di media sembra tutto possibile per i Rockets.


Worst of the East

Worst Team: New York Knicks

Sono settimane ormai che si descrivono i misfatti e gli orrori della Eastern Conference di questo inizio stagione. Viene subito da pensare, chissà chi occuperà l'ultimo nefasto posto di questo spicchio di NBA. Si, proprio loro, i Knicks. Nove sconfitte consecutive hanno fatto sprofondare la squadra in un baratro (3-13!) da cui urge rialzarsi se non si vuole davvero diventare gli zimbelli della Lega. Una squadra che a roster ha elementi del calibro di Carmelo Anthony, Andrea Bargnani, Amar'e Stoudamire, Metta World Peace, a cui non aggiungo Tyson Chandler perché infortunato, non può permettersi di avere lo stesso record dei derelitti Bucks di quest'anno. Mike Woodson è sicuramente tra gli uomini più odiati al momento nella Grande Mela, ma serve cambiare in fretta la tendenza negativa per non perdere il treno dei playoff e perché i cugini hanno ripreso a vincere in settimana. E questo, forse, brucia anche di più.

Worst Player: Kyrie Irving

Prima dell'ultima vittoria contro i Bulls erano arrivate cinque sconfitte per i Cavs, tre delle quali contro squadre teoricamente inferiori come Celtics, Pelicans e Wizards. Se una squadra va male si guarda subito al suo giocatore più rappresentativo come reo di questa tendenza negativa e, nel caso specifico, non si può fare a meno di sottolineare la flessione di Irving rispetto agli scorsi due anni nella Lega. Un play del suo talento, dopo essere cresciuto in maniera esponenziale dal primo e comunque ottimo anno allo straordinario secondo, avrebbe dovuto spaccare il mondo in questa stagione. Ed invece il ragazzo sembra essersi leggermente fermato. In settimana ha tirato con il 36%, con un terribile 1/15 da fuori, servendo la miseria di 12 assist e raccogliendo solo 9 rimbalzi in totale. Certo è che anche il resto del team non si sta comportando proprio egregiamente, ma deve essere il suo trascinatore a suonare la carica.

Worst of the West

Worst Team: Minnesota Timberwolves


Il calendario non è stato proprio dei migliori ultimamente, ma, purtroppo, a Ovest bisogna imparare a vincere anche le partite più difficili se si vuole ambire alla post-season. Le vittorie contro Mavs e Nets sono state le uniche due delle ultime otto giocate e la squadra è scivolata al terz'ultimo posto di Conference, con il pur modesto record di 9-10. Considerando che le prossime due sfide saranno contro le due finaliste delle scorso anno, Spurs e Heat, forse serviva mettere del fieno in cascina nelle sfide precedenti. La realtà dei fatti è che, dietro ad un quintetto che sta comunque giocando un ottimo basket, soprattutto i Kevin, Love e Martin, non c'è stato l'apporto che ci si aspettava da una panchina ancora troppo povera. Il tempo è tiranno, bisogna riprendere a vincere.

Worst Player: Vince Carter

Si parlava e qualcuno sognava Carter sesto uomo dell'anno e, alcune prestazioni di questo inizio di stagione, facevano pensare che non fosse solo un presagio utopistico. La realtà è che l'età si fa sentire e, anche per uno come lui, è tempo di magre soddisfazioni. Nelle ultime quattro partite dei Mavs, con una sola vittoria e tre sconfitte, Vince ha raggiunto solo una volta i 10 punti segnati e ha tirato con un raccapricciante 29.1%, chiudendo con un -21 di plus/minus la somma delle quattro sfide giocate. Se Nowitzki sta tornando a essere Wunder Dirk e Monta Ellis sta trascinando Dallas a un record da settimo posto a Ovest (10-8), Carter non ha più la forza e l'energia di farlo. Anche se i nostalgici non vedono l'ora di vederlo volare sopra il ferro, ancora una volta.

Worst of the Rest

1. Sixers going down: delle ultime 9 partite Philadelphia ne ha vinta una sola, contro una squadra anche più disastrata come i Bucks. Le sconfitte contro Magic, Pelicans (bissando il KO di qualche giorno fa, incredibilmente con un passivo di -37) e Pistons di questa settimana sono tutte partite che si possono vincere e si possono perdere per i Sixers di quest'anno. Se però finiscono tutte male qualcosa davvero non va. Is it tank or isn't it? It sure is.



2. Pistons Immaturity: le vittorie del team di Motown nel mese di novembre sono arrivate contro Sixers, Bucks, Nets, Knicks, Kings e Celtics, ovvero sei squadre in una situazione o di crisi molto profonda o di assenza di roster competitivo ad alti livelli. Per il resto, solo sconfitte. Se Detroit ha acquisito Josh Smith, Brandon Jennings e compagnia nel mercato estivo, di certo non è per essere una squadra di metà Conference, ma per lottare fino alla fine. Se si continua così, però, sarà impossibile farlo.

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