7 vittorie e 4 sconfitte è un record di
tutto rispetto dopo 12 weekend di gioco. Molte squadre, ad inizio stagione,
metterebbero subito la firma per trovarsi in questa situazione, ad un passo
dall’accesso ai playoff. Come sarebbe normale aspettarsi, un team con un tal
record dovrebbe essere al centro delle discussioni, si dovrebbe parlare dei
suoi giocatori migliori e di come questi abbiano portato in alto le ambizioni
dei tifosi. Non sempre è così però. C’è una squadra che detiene questo bel
record e riceve zero attenzioni: gli Arizona Cardinals.
Dopo una partenza 3-4 che faceva
presagire la solita stagione nella parte medio bassa della classifica e alzava
le voci di esonero sul conto dell’head coach Bruce Arians, i Cardinals, guidati
dal loro quarterback Carson Palmer e da una difesa allenata in maniera ottimale
da Todd Bowles, si sono ripresi e hanno cominciato a macinare vittorie,
riuscendo a battere squadre blasonate come gli Indianapolis Colts nell’ultimo
week. I Cardinals, nella loro serie di quattro vittorie consecutive non hanno
semplicemente battuto gli avversari, hanno convinto su entrambi i lati del
campo, facendo registrare un differenziale di 59 punti tra punti fatti e subiti
(121 a
62). L’attacco di Arians ha giocato in maniera eccellente in questa striscia di
vittorie. Palmer ha lanciato 1.146
yard con 8 touchdown e appena 2 intercetti, facendo
registrare un ottimo rating di 110.6 e sembrando un parente lontano del
quarterback che lanciava valanghe di intercetti in assurdi passaggi con double
o triple coverage.
La sua percentuale di completamento del
69.4% è un diretto risultato del cambio di filosofia avuto come passatore,
Palmer prende decisioni molto migliori rispetto all’inizio di stagione e molto
del merito va a coach Arians e al complesso sistema di gioco costruito che però
calza alla perfezione per il prodotto di USC. Il miglioramento degli schemi
offensivi porta alla crescita di tutto l’attacco, che ha in Larry Fitzgerald il
suo punto di riferimento e giocatore più pericoloso. Se l’attacco è stato
giustamente premiato per il lavoro fatto in queste settimane, bisognerebbe
erigere un monumento all’unità difensiva, che è mostruosamente migliorata
contro le corse, diventando la seconda migliore della lega con appena 894 yard concesse, e sta
facendo grossi passi avanti anche contro i passaggi. La partita contro i Colts
di Luck ha messo in luce molti meriti dell’unità difensiva, limitando il
giovane quarterback e il suo attacco ad appena 239 yard su 55 giocate.
Nel complesso, Arizona è la settima miglior difesa della NFL e permette di
convertire appena il 38% dei terzi down agli avversari.
La grande domanda che ci poniamo è:
dove possono arrivare questi Cardinals? Arians dovrà tirare fuori il meglio dai
suoi giocatori nelle prossime gare perché il calendario non è certo semplice. I
Philadelphia Eagles di Nick Foles saranno il primo banco di prova, una squadra
che sta stupendo con l’esplosività del suo attacco ed è in piena lotta per
vincere la NFC East.
Dopo arriveranno i Titans e i Rams. Se i primi sono una squadra facilmente
domabile, non si può dire lo stesso della seconda, che ha un gruppo giovane e
imprevedibile, capace di mettere a segno grandi big play e con enorme talento
sia in attacco che in difesa. Il vero scoglio saranno le ultime due partite,
contro due corazzate come i Seahawks e i 49ers. Se andare a Seattle a vincere è
difficilissimo, contro San Francisco dovranno giocare il loro miglior football.
Quasi sicuramente il week 17 deciderà la seconda wild card nella NFC e
potrebbero essere proprio questi due team a contendersela. Per ora i Cardinals
sono 0-3 nella division, ed è il dato più preoccupante, perché fuori da essa
sono 7-1. Forse non sono ancora pronti per la post-season, servirebbe un grosso
passo avanti nel running game e un utilizzo maggiore di Andre Ellington per
dare più completezza al reparto offensivo.
I fans comunque possono, e devono gioire, per dove la loro squadra è ora, nessuno si aspettava una stagione così convincente dai Cardinals. Arians e il general manager Steve Keim sono nella giusta direzione per costruire il futuro della franchigia. Al loro primo anno a guida della squadra dell’Arizona hanno dimostrato di essere capaci di buone pesche al draft e di buone firme in free-agency. Finalmente nel deserto si inizia a vedere una grande oasi ricca e dissetante per i Cardinals.
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