mercoledì 8 gennaio 2014

THE PRO BOWL: DEFENSE



Dopo aver analizzato le scelte dell’attacco, passiamo ora a vedere chi sono stati i giocatori scelti in difesa per il Pro Bowl 2014. Come anticipato, c’è stata qualche esclusione in più, ma per la maggior parte i fans hanno scelto in maniera obbiettiva. Sono stati selezionati 6 defensive end, 6 defensive tackle, 6 outside linebacker, 4 inside linebacker, 8 cornerback, 3 free safety e 3 strong safety. 


Molti defensive end hanno fatto faville durante questa regular season ed era molto difficile scegliere i 6 del Pro Bowl. Robert Quinn è arrivato secondo nella classifica dei sack con 19 ed un serissimo candidato al Defensive Player of the Year dopo una stagione mostruosa (57 tackle, 7 fumble forzati, 2 fumble recuperati, di cui uno ritornato in TD). Mario Williams è uno dei pochi motivi di sorriso dei tifosi Bills, ancora difensiva di Buffalo con la sua esperienza, ha giocato una buonissima regular season. J.J. Watt pur giocando nei disastrati Texans rimane fisicamente e tecnicamente il difensore più devastante della NFL. Cameron Jordan è un giocatore dal basso profilo, ma ha prodotto una stagione davvero eccellente ed è bello vederlo al Pro Bowl.  Greg Hardy è il motivo principale della fortissima run stopper dei Panthers. Cameron Wake invece, dopo una partenza forte, è andato molto in calando e anche a livello statistico ha numeri abbastanza bassini. 

Anche sui defensive tackle ci sono state delle incongruenze. Mancano dei giovani e promettenti giocatori come Jurrell Casey, Jason Hatcher e Marcell Dareus, tutti con 9 o più sack e autori di grandissime prove, ma non tenuti in considerazione nelle scelte. Al contrario, due giocatori dal sicuro valore come Haloti Ngata e Justin Smith, che hanno disputato una stagione solida, sono stati molto aiutati dalla loro ottima reputazione più che dalle prestazioni in campo. Gerald McCoy è l’unico membro dei Buccaneers, che pur nella penuria di defensive lineman di Tampa Bay, è riuscito a giocare una stagione costante. Molto interessante il riconoscimento per Kyle Williams,  che non ha risentito del cambio di sistema di gioco nei suoi Bills e ha continuato ad imporre la sua possanza fisica. Ndamukong Suh non ha avuto numeri spettacolari, ma guida uno dei front seven più tenaci ed imponenti della lega. E’ stato lontano dai guai e ha dimostrato leadership e miglioramenti in tanti aspetti del suo gioco. Nessuno però ha avuto i miglioramenti di Dontari Poe che si è imposto come un tackle dominante contro le corse, capace di portare costantemente pressione alla linea avversaria. 


 Anche sugli outside linebacker permangono dei dubbi. Nulla da dire, ovviamente, sul difensore che ha dominato i left tackle avversari, facendo registrare 19.5 sack in stagione, che gli valgono il primato di categoria. Stiamo parlando di Robert Mathis che, a 32 anni, ha dimostrato alla NFL di essere tornato ai suoi livelli più alti. Tamba Hali e Justin Houston hanno meritato la convocazione soprattutto grazie al loro mostruoso inizio di stagione, con la quale hanno in larga parte guidato i Chiefs all’imbattibilità nelle prime nove gare. Terrell Suggs è terribilmente calato dopo un buonissimo inizio di stagione, mentre Ahmad Brooks ha giocato una stagione nella media e la sua convocazione appare più come un risarcimento della mancata scelta lo scorso anno. John Abraham è uno dei pass rusher più sottovalutati della sua generazione e il passaggio da Atlanta ad Arizona lo ha fatto salire alle luci della ribalta dopo un’altra stagione molto costante. 
 
Sui 4 linebacker…UAO! Che pacchetto di giocatori devastanti. Di gran lunga i migliori della lega. In qualunque squadra rappresenterebbero una linea invalicabile. Forse Vontaze Burfict poteva venir snobbato ed invece il leading tackler (171) della lega è giustamente tra i convocati. Luke Kuechly, a soli 22 anni, ha già conquistato il record di tackle fatti in una partita (24) e tecnicamente è un giocatore eccezionale, veloce, forte, con un’abilità di leadership e di lettura degli attacchi che lo hanno già proiettato nell’Olimpo della NFL. Patrick Willis e Navorro Bowman sono la miglior coppia di linebacker ed il centro del quartetto stellare dei 49ers. Le qualità dei due sono unanimemente riconosciute e basterebbe dire che Bowman è davanti a Willis nella corsa al Defensive Player of the Year.  

 
Se il reparto ricevitori dell’attacco è un salone di auto di lusso, altrettanto lo è quello dei cornerback. Richard Sherman guida la NFL con 8 intercetti ed è il leader, coi fatti e con le parole, della secondaria dei Seahawks. Patrick Peterson è molto sottovalutato, ma è un ball hawk straordinario, bravissimo nelle letture e nel ritornare e, probabilmente, in copertura a uomo il miglior della lega. Darrelle Revis ha avuto un recupero formidabile dalla rottura del crociato e ha giocato molto meglio del previsto. Aqib Talib è calato dopo l’infortunio a metà stagione, ma ha un fisico che gli permettere di marcare al meglio anche i tight end più forti. Brent Grimes, Alterraun Verner e Brandon Flowers sono stati giustamente convocati dopo delle belle stagioni. Joe Haden, come per i suo compagni Pro Bowler dei Browns, ha la sfortuna di giocare in uno dei team peggiori e di essere ingiustamente dimenticato, ma ha talento e capacità da vendere. 

La posizione di free safety è quella che più risente della fame dei giocatori e in cui il voto è meno obbiettivo. Earl Thomas è il capitano della “Legion of Boom” e la miglior free safety della NFL, ma sia Jairus Byrd sia Eric Weddle, due fortissimi giocatori, hanno avuto una stagione ben al di sotto dei loro standard. Bird in particolare ha giocato appena 9 partite, il che dimostra come la scelta di questa posizione sia la più soggetta ad incongruenze. Unificare la scelta di free e strong safety sarebbe sicuramente un modo per dare l’opportunità,  a giocatori più meritevoli, di partecipare al Pro Bowl.

E venendo appunto alle strong safety troviamo tre atleti che hanno fatto faville. Sia Eric Berry che Troy Polamalu tornavano da seri infortuni, ma hanno disputato una grande stagione. Berry ha marcato benissimo tutti i tight end con cui doveva confrontarsi, mentre Polamalu ha realizzato moltissime big play in difesa, col suo stile acrobatico ed imprevedibile. Kim Chancellor è uno dei giocatori di cui si parla meno nella secondaria dei Seahawks, ma è un elemento prezioso ed esegue sempre bene il suo lavoro. 


Eccoci arrivati dunque alla fine dei giocatori scelti per la difesa. Qui ha sicuramente influito in maniera maggiore che sull’attacco, la fama dei giocatori. E’ comprensibile però, dato che molte attenzioni vengono riservate all’attacco ed emergere come un grande difensore è più difficile. Con l’ultimo appuntamento della nostra serie di articoli sul Pro Bowl parleremo dello special team e degli esclusi. A presto.

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